Nonostante le misure adottate dall’UE per ridurli, la quantità di rifiuti pericolosi prodotti nell’UE è aumentata costantemente dal 2004.
In
un’analisi pubblicata oggi, la Corte dei conti europea fa luce sulle sfide
attuali e future nella gestione dei rifiuti pericolosi: migliorarne la
classificazione, assicurarne la tracciabilità, aumentarne il riciclo e
contrastarne il traffico illecito, che continua a rappresentare un’attività
lucrativa. “La produzione di rifiuti pericolosi aumenta e l’UE non può non affrontare
la questione”, ha dichiarato Eva Lindström, il Membro della Corte dei conti
europea responsabile dell’analisi. “I metodi da preferire per occuparsi dei
rifiuti pericolosi sono il riciclo e il recupero di energia. Si dovrebbe
ricorrere allo smaltimento solo come estrema risorsa. Ciononostante, oltre il
50 % del totale dei rifiuti pericolosi dell’UE viene ancora smaltito. In questa
analisi, abbiamo mostrato che prevenzione e trattamento dei rifiuti pericolosi
sono tuttora difficoltosi, ma presentano anche delle opportunità”. Il modo
migliore di far fronte alla questione è in primo luogo far sì che i rifiuti
pericolosi non vengano prodotti. Questo principio è stato una priorità dell’UE
fin dal 1991. L’azione dell’UE è stata incentrata sull’influenzare il modo in
cui gli operatori economici progettano e realizzano i prodotti, sul rendere chi
inquina responsabile dei propri rifiuti e sul fornire ai consumatori migliori
informazioni. Nonostante tali iniziative, la quantità di rifiuti pericolosi
prodotti nell’UE non sta calando. I rifiuti pericolosi devono essere trattati
in appositi impianti, conformemente a regole e requisiti di sicurezza rigidi.
L’onere amministrativo e i maggiori costi per gli operatori economici che ne
conseguono rendono concreto il rischio di traffico illecito: gli stessi
operatori non dichiarano i rifiuti prodotti come pericolosi e li scaricano
abusivamente o li spediscono altrove in violazione della normativa. La Corte
sottolinea che classificare e tracciare adeguatamente i rifiuti pericolosi
aiuterebbe a prevenire trattamenti impropri e scorciatoie illecite, pur
rilevando che i rifiuti pericolosi vengono classificati in modi differenti
negli Stati membri. Secondo la Corte, inoltre, la Commissione europea potrebbe
intensificare i propri sforzi per armonizzare la normativa UE applicabile.
Allineare i registri elettronici nazionali dei rifiuti pericolosi al registro
europeo previsto per la spedizione dei rifiuti aiuterebbe a tracciarli con
maggiore efficacia durante tutto il loro ciclo di vita. Idealmente, i rifiuti
pericolosi dovrebbero essere preparati per essere riutilizzati o riciclati.
Tuttavia, la maggior parte di tali rifiuti non è adatta al riutilizzo e il
riciclo è limitato da impedimenti tecnici e dalla mancanza di opportunità di mercato
per i rifiuti riciclati. Nell’analisi, la Corte evidenzia che migliorare le
tecnologie e la capacità di riciclo creerebbe diverse possibilità: ad esempio,
recuperare le materie prime critiche dalle apparecchiature elettroniche e da
altri rifiuti sosterrebbe l’autonomia strategica dell’UE.
(Segnalato da Dubbio)
I rifiuti pericolosi sono in aumento di sicuro, aumenteranno naturalmente grazie a tutte le case che verranno ricoperte con il tossico polistirolo. Il polistirolo emette STIROLO (cerca caratteristiche)e quando inizia a sgranarsi va sostituito, pensate a tutti i "cappotti" che si stanno facendo alle vostre case, pensate alle montagne di polistirolo che andrà smaltito come PRODOTTO PERICOLOSO PER L'AMBIENTE classe A.D.R. 9 per il trasporto fino a smaltimento in sito autorizzato. La Leggerezza delle autorità locali e internazionali nel legiferare a favore di pratiche DANNOSE è veramente sconfortante.
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