di Roberto Brusori
Dopo l’inaugurazione del nuovo punto con defibrillatore a Rioveggio, sabato scorso è continuata la rassegna delle rinascite in Appennino avvenute all’ombra di monte Venere. Sono state visitate infatti quattro fontane recuperate all’uso pubblico.
Le visite sono state guidate dal sindaco di Monzuno, Bruno Pasquini e dal direttore generale di Emil Banca, Daniele Ravaglia, con la partecipazione dei volontari delle varie associazioni locali e dei componenti del Comitato Soci della banca, fra cui Graziella Bugane' (Lella), ideatrice e principale sostenitrice del progetto di recupero dei generosi erogatori di acqua fresca lungo la via di Val di Sambro. Fontane a cui l’incuria aveva fatto perdere il gettito disperso lungo altri rivoli e, grazie al sostegno del comitato soci di Rioveggio, sono state rigenerate e riportate all’antico generoso servizio per la gioia dei tanti viandanti che sono tornati a frequentare l’Appennino a piedi o in bici.
Gli interventi di ripristino sono stati affidati alla ditta edile Davide e
Gianni Ianelli, maestri nelle lavorazioni in sasso e pietra.
Inoltre, grazie alle apprezzate creazioni di ispirazione religiosa in ceramica o in terracotta dell’artista Franca Calzolari, incastonate nei bassorilievi, gli apprezzati manufatti che delimitano la fontana presentano un aspetto tradizionale che attrae e che invita a una sosta ristoratrice.
Fra i protagonisti dei recuperi, il rabdomante vadese Giuliano Franchini,
che con passione ha messo a disposizione la sua dote per ritrovare la
vene di acqua disperse e ha guidato il loro
recupero e la ricomposizione nel tracciato originario.
Le visite alle signore dell’Appennino appena resuscitate, per la
verità alcune solo moribonde, ha
partecipato anche la Polizia locale che ha regolato il traffico durante le
soste dei tanti che hanno voluto partecipare alla visita alle fontane anche ricordando
che erano state in passato le amiche
preziose dei loro padri e dei loro nonni.
Le fontane si trovano lungo la provinciale salendo da Rioveggio verso San Benedetto, la prima è denominata Fontana Casone, la seconda Ca' Rossa, la terza Molinelli
e l’ultima La Madonnina, vicino Campeggio Le Querce.
Eccezionale recupero, bravi
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