venerdì 4 novembre 2022

Il 4 Novembre di Sasso Marconi

 

E’ stato celebrato questa mattina a Sasso Marconi il 4 novembre, giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, con la deposizione di una corona al monumento ai caduti.

La cerimonia è stata introdotta dal vice sindaco Luciano Russo che nel suo intervento ha sottolineato come la data del 4 novembre celebra l’avvenuta unificazione nazionale con la sconfitta dell’esercito austroungarico nel 1918. Citando poi l’articolo 11 della Costituzione che recita ‘ L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’, ha precisato che lo stesso articolo aggiunge che è impegnata per  la pace e la giustizia fra le nazioni’, per cui solo quando questi beni primari sono in pericolo diventa giustificato l’uso delle armi. Il passaggio era  riferito alla situazione dell’Ucraina e il vicesindaco ha aggiunto: “ Quando viene messa in discussione la libertà di un popolo , è in pericolo la libertà di ognuno di noi”.

E’ seguita una breve funzione religiosa con la benedizione al Monumento dei Caduti impartita dal parroco don Paolo Russo.

L’incontro si è concluso con l’intervento della nuova referente dell’Anpi sassese, Bruna Tadolini la quale ha sostenuto che la giornata dovrebbe essere caratterizzata anche dal ‘racconto’ degli avvenimenti che hanno cadenzato la vita dell’Esercito Italiano. 

Bruna Tatolini con il vicesindaco Luciano Russo

A tal proposito ha raccontato la storia del nonno, un ragazzo del 1898 che, fatto prigioniero dagli austriaci, peregrinò per mezza Europa. I ricordi che gli erano rimasti erano  la fame che aveva patito e il disprezzo dei connazionali al rientro in patria poiché ritenuto quasi un traditore, come se la rotta di Caporetto fosse una colpa sua e degli altri 600.000 soldati italiani rimasti prigionieri. Ha poi aggiunto che andrebbero ricordati anche il milione di feriti che costò all’esercito italiano la guerra 15-18 e le numerose vittime civili. Ha concluso con un pensiero grato ai partigiani italiani, costretti all’uso delle armi per riconquistare  la libertà perduta.

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