E’ stato celebrato questa mattina a Sasso Marconi il 4 novembre, giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, con la deposizione di una corona al monumento ai caduti.
La cerimonia è stata introdotta dal vice sindaco Luciano Russo che nel suo intervento
ha sottolineato come la data del 4 novembre celebra l’avvenuta unificazione
nazionale con la sconfitta dell’esercito austroungarico nel 1918. Citando poi l’articolo
11 della Costituzione che recita ‘ L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà
degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali’, ha precisato che lo stesso
articolo aggiunge che è impegnata per ‘ la pace e la giustizia fra le nazioni’,
per cui solo quando questi beni primari sono in pericolo diventa giustificato l’uso delle
armi. Il passaggio era riferito alla
situazione dell’Ucraina e il vicesindaco ha aggiunto: “ Quando viene messa in
discussione la libertà di un popolo , è in pericolo la libertà di ognuno di noi”.
E’ seguita una breve funzione religiosa con la benedizione al Monumento
dei Caduti impartita dal parroco don Paolo Russo.
L’incontro si è concluso con l’intervento della nuova referente
dell’Anpi sassese, Bruna Tadolini la quale ha sostenuto che la giornata dovrebbe essere
caratterizzata anche dal ‘racconto’ degli avvenimenti che hanno cadenzato la
vita dell’Esercito Italiano. Bruna Tatolini con il vicesindaco Luciano Russo
A tal proposito ha raccontato la storia del nonno,
un ragazzo del 1898 che, fatto prigioniero dagli austriaci, peregrinò per mezza
Europa. I ricordi che gli erano rimasti erano la fame che aveva patito e il disprezzo dei
connazionali al rientro in patria poiché ritenuto quasi un traditore, come se
la rotta di Caporetto fosse una colpa sua e degli altri 600.000 soldati
italiani rimasti prigionieri. Ha poi aggiunto che andrebbero ricordati anche il
milione di feriti che costò all’esercito italiano la guerra 15-18 e le numerose
vittime civili. Ha concluso con un pensiero grato ai partigiani italiani,
costretti all’uso delle armi per riconquistare la libertà perduta.
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