L’Ufficio comunale di Statistica ha
rinnovato il rapporto annuale sui redditi dichiarati ai fini Irpef
a Bologna e la modalità di consultazione della banca dati: è infatti
disponibile in una nuova veste grafica l'analisi dei redditi 2019 commentata,
e, per la prima volta, anche la versione interattiva che permette di
esplorare i dati sui redditi e le caratteristiche dei contribuenti dal
2002.
L’ammontare imponibile ai fini Irpef dichiarato dai bolognesi è passato da 7,793 miliardi di euro nel 2018 a 7,781 miliardi di euro nel 2019. In aumento il numero dei contribuenti che passa da 302.444 a 303.925. Nel 2019 il reddito medio ammonta a 25.603 euro lordi per contribuente, mentre il reddito mediano (valore che divide esattamente a metà la distribuzione, posizionando il 50% dei contribuenti sopra questa soglia e l’altro 50% sotto) è pari a 20.061 euro.
Analisi dei redditi
I dati analizzati si riferiscono a 303.925 contribuenti, di cui 148.009
maschi e 155.916 femmine. A fronte dei 7,781 miliardi di euro di reddito
imponibile ai fini Irpef, sono state pagate imposte per complessivi 1,747
miliardi di euro.
Quasi la metà dei contribuenti dichiara cifre inferiori ai 20.000 euro di
imponibile, pur detenendo soltanto il 18% del totale dei redditi dichiarati. Se
si alza la soglia a 30.000 euro, vi si trovano quasi i tre quarti dei
contribuenti. Solo il 3,5% dei cittadini ha dichiarato un importo superiore a
80.000 euro, ma detiene circa un quinto del totale dei redditi.
Nel confronto con il 2002, il reddito mediano ha subito un complessivo
aumento del 2,6%, ma l’incremento è dato solo per le classi di età superiori
(55-59 anni per le donne, 60-64 per gli uomini). Svantaggiati i giovani e i
giovanissimi che risultano decisamente più poveri dei loro coetanei del 2002.
Differenze di genere
Ancora significativa, anche se in riduzione, la distanza tra i redditi di
uomini e donne. Il reddito imponibile medio dei maschi a Bologna nel 2019 è
pari a 30.276 euro e risulta ancora superiore del 43% rispetto al reddito
imponibile medio femminile, pari a 21.167 euro. Il reddito mediano è invece
risultato per gli uomini di 22.494 euro e per le donne di 17.934 (25,4% in più
per gli uomini). Dall’esame del reddito mediano si evidenzia dunque un minore
scarto di genere, il che significa che tra i contribuenti maschi vi è una
maggiore concentrazione del reddito e cioè una più elevata presenza di
percettori di redditi medio-alti e alti.
Analizzando le fasce di reddito, fino a 20.000 euro di imponibile il 42,3%
dei contribuenti sono uomini e ben il 56,2% sono donne. Se si considera la
soglia dei 30.000 euro le due quote passano rispettivamente a 68,1% e 81%.
Guardando invece alle fasce di reddito più alte, ha dichiarato una cifra
superiore agli 80.000 euro il 5,3% degli uomini (cui appartiene il 27,2% dei
redditi), mentre per le donne si scende all’1,7% delle contribuenti, cui si
riferisce l’11,1% degli importi dichiarati.
Pur essendo il divario di genere ancora piuttosto netto, la distanza tra i
due sessi si accorcia sensibilmente nel tempo: nel 2002 il reddito mediano
degli uomini era infatti del 37,8% superiore rispetto a quello delle donne; nel
2019 il divario è sceso di 12,4 punti percentuali attestandosi al 25,4%.
Distribuzione territoriale
La polarizzazione territoriale appare marcata ed evidenzia che i redditi
mediani più elevati si registrano nella zona Colli, nelle quattro zone del
centro storico cittadino (Galvani, Malpighi, Marconi e Irnerio), nella zona sud
e est dell’area cittadina.
I redditi mediani più bassi caratterizzano invece le zone della periferia
ovest e nord, con i valori minimi in Bolognina e San Donato.
Confronto tra italiani e stranieri
Nel 2019 il 10,4% dei contribuenti residenti sono stranieri e la
percentuale sale al 19,9% tra chi ha meno di 60 anni di età.
Il numero dei contribuenti residenti italiani tra il 2018 e il 2019 è
salito da 256.664 a 257.542, quello degli stranieri da 31.460 a 31.603; a
titolo di confronto si pensi che questi ultimi erano 10.496 nel 2002, pari
soltanto al 3,5% del totale.
Il reddito mediano sancisce il divario esistente a sfavore degli stranieri:
gli italiani dichiarano 21.922 euro, gli stranieri 11.061 euro.
(Sollecitato da Dubbio)
Di tutti questi numeri a me salta agli occhi quello che è stato pagato di tasse. A fronte di un imponibile di 7,781 miliardi, sono stati pagati 1,747 miliardi di tasse, il che porta la percentuale al 22,5%,ben lontana dalle cifre da sempre sparate a vanvera da quelli che dicono che la tassazione italiana è la più elevata al mondo. Poi ci sarebbe da analizzare come si è formato quell'imponibile, che è stato certamente decurtato dalla elusione e dalla evasione fiscale...
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