Il Consigliere regionale Marco Mastacchi ( nella foto), dopo la discussione di una sua interrogazione sui servizi sanitari in Appennino, scrive:
In Appennino la
percentuale di over 65 cresce di un punto l’anno, quella di ultraottantenni di
2,5 punti l’anno. Ciò comporta un aumento progressivo della fragilità sanitaria
nelle fasce più alte di rischio, pari a circa il 15% del totale degli anziani. Garantire
i servizi per le famiglie vuol dire anche contrastare lo spopolamento del
territorio.
La popolazione è molto preoccupata del
fatto che a Vergato il Pronto Soccorso non
sia ancora attivo nelle ore notturne ma solo dalle 8 alle 20, quando un
Ospedale che è Presidio Ospedaliero di un così rilevante e vasto
territorio dell’Appennino dovrebbe essere fruibile H24. Importante è anche
ripristinare tutti i servizi di cura ambulatoriale e specialistica per le
comunità dislocate nelle aree montane e disagiate, dove, data l’orografia del
territorio, risulta particolarmente complessa la viabilità in casi di
emergenza.
E’necessario tutelare gli ambiti territoriali
più fragili non trascurando comunque l’assistenza fornita dalle strutture
private convenzionate come ad esempio la “Casa di cura Nobili” a Castiglione
dei Pepoli.
Altrettanto importante il problema dei
posti vacanti della medicina generale sul territorio, non favoriti da una
politica della gestione dei corsi di formazione che osteggia la copertura dei
posti da parte di giovani medici. I territori più fragili e marginali, come la
montagna, sono quelli che più subiscono la non copertura dei posti vacanti,
notoriamente meno appetibili per i professionisti, e tale situazione si aggrava
ancor di più quando sono costretti a ridurre i propri assistiti a soli 500
pazienti per poter frequentare il corso di formazione.
Nel Programma di mandato 2020-2025 la
Giunta si è impegnata, nello specifico, a rafforzare e rendere capillare la
medicina del territorio per dare risposte ai bisogni sanitari dei
cittadini, sia a domicilio che nelle strutture più vicine,
omogeneizzando il livello di assistenza sanitaria e riequilibrando la
disponibilità dei servizi tra i grandi centri abitati e le aree periferiche e
montane, allo scopo di superare le disparità e di garantire l’assistenza
sanitaria di prossimità a tutte le persone e a tutte le comunità.
Da recenti notizie di stampa si apprende
che finalmente l’impegno preso da Bonaccini di aprire i punti nascita chiusi
inizia a prendere forma con il futuro punto nascita di Alto Reno Terme, per il
quale lo studio di fattibilità e ora nelle mani del Governo e sarà trasmesso alle
strutture tecniche del Ministero.
L’occasione fornita da questa emergenza
deve diventare strumento per rivendicare anche a livello nazionale un ruolo
attivo nelle scelte per l’utilizzo dei fondi comunitari concessi dalla Unione
Europea, presentando in tempo utile dei progetti per garantire concretamente
investimenti per valorizzare il nostro Appennino. Il PNRR è l’occasione per
ripensare e rafforzare la capacità di investimento del nostro servizio
sanitario regionale, per cogliere appieno e nei tempi ristretti tutte le
opportunità offerte dal recovery fund.
Lo stesso DSR è l’occasione per migliorare
i servizi sanitari di prossimità e riorganizzare e adeguare il sistema
regionale sanitario, per rispondere meglio ai mutati bisogni dei cittadini
dando priorità alla medicina territoriale.
Reiterando la richiesta, già fatta lo
scorso anno, di un’audizione dei Sindaci del territorio in merito alla
situazione sanitaria dell’Appennino bolognese, il Consigliere Mastacchi pone
alcune questioni:
la riapertura del Pronto Soccorso di
Vergato H24 (quando?), il protocollo operativo per la riattivazione della
funzione di assistenza al parto nel punto nascita di Porretta (è stato
definito?), l’attivazione dei servizi delle “Case della Salute” nell’ intero
Appennino bolognese così come promesso, tempi e modi della revisione delle
prestazioni specialistiche in modo da garantirle anche nei territori dell’area
collinare /montana dei distretti, visto che ad esempio i cittadini di Loiano e
Monghidoro hanno consumato nel 2019 più del 65% delle prestazioni fuori dal
distretto di San Lazzaro e ciò ha creato notevoli disagi dato anche il
progressivo invecchiamento della popolazione residente.
Chiede inoltre e limitatamente all’area
appenninica, quali sono i piani e i programmi che la Regione ha presentato al
Governo per l’utilizzo dei fondi comunitari che sono stati concessi all’Italia
e che rappresentano un’occasione da cogliere per investire e valorizzarla a
pieno anche sotto questo importante aspetto e se non ritenga opportuno accelerare
su questo tema avendo un’attenzione particolare per i servizi sanitari offerti
nelle aree montane ampliando l’offerta delle prestazioni specialistiche ad
esempio inserendo anche Fisiatria, Urologia, Cardiologia che ad oggi vengono
consumate per lo più fuori dai distretti montani.
“Il Consigliere Mastacchi ha posto un
ragionamento generale, che secondo me varrebbe la pena riprendere, e sono
assolutamente disponibile a farlo, anche focalizzato sul tema montagna, a valle
dell’individuazione degli interventi prioritari per il PNRR…… Tra
gennaio e febbraio un focus sulle scelte per il potenziamento della medicina
territorile in particolare nelle zone di montagna o nelle zone più fragili, si
possa fare e la mia disponibilità è piena e totale.” Così l’Assessore
Donini in risposta ai quesiti.
Dopo aver ribadito la strategicità dell’Ospedale di
Vergato ha comunicato che da questo mese è stata attivata la strumentazione per
le analisi cliniche e contestualmente sono stati riattivati i posti letto in
degenza ordinaria, lungodegenza, cure intermedie e riabilitazione. Eguale
potenziamento è in atto, poi, sulle prestazioni ambulatoriali erogate
soprattutto in ambito endocrinologico, diabetologico e pneumologico.
Sul punto nascita di Alto Reno Terme ha confermato che
il progetto dettagliato è stato completato in ogni sua parte e che l’Ausl di
Bologna il 18.6.2021 ha sottoposto il piano di analisi tecnica al Ministero.
Manca solo il pronunciamento della commissione Ministeriale per ottenere la
deroga e procedere alla riapertura vera e propria. Il progetto (da due milioni
e mezzo di euro) c’è e non appena ci sarà la delega, si potrà partire con i
lavori e la ricerca del personale.
Il riguardo per tutta la zona appenninica del
bolognese viene confermato dall’apertura a breve della Casa della Salute di
Vado/Monzuno e con un generale potenziamento delle prestazioni di specialistica
in diversi settori.
“L’attenzione alla medicina di prossimità è la
caratteristica che deve sempre più ispirare i nostri servizi sanitari.” Afferma Donini, che anticipa un progetto pilota
di telemedicina di prossimità da realizzarsi previa disponibilità di fondi da
verificare.
Il Consigliere Mastacchi ringrazia l’Assessore Donini
per la disponibilità offerta di confronto con il territorio e rinnova la
richiesta di audizione con i Sindaci. Sottolinea l’urgenza dell’apertura del
Pronto Soccorso di Vergato H24 e chiede un occhio di riguardo per la Casa della
Salute di Vado/Monzuno che attende da più di dieci anni di concretizzarsi.
Sottolinea
anche la situazione dei medici di base, sul quale serve un occhio di
particolare riguardo per l’acutizzarsi della problematica.
tutto molto giusto
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