Uniti dalla amicizia, ripagati dall’aver assistito alla benedizione del Santo Padre e dalla verifica che la nascita di un nuovo team ciclistico è possibile.
La partenza all'una di notte dal Santuario di Sasso |
C’è chi conquista la medaglia perché primatista nella sua disciplina sportiva e c’è chi guadagna l’ammirazione generale per la singolarità dell’impresa sportiva affrontata e vinta. La medaglia in questo caso non è né d’oro né d’argento, è dentro al petto e dà l’intima consapevolezza di essere stati bravi. E’ la serenità data da un orgoglio che si esalta nel silenzio.
e invisibile l’hanno guadagnata domenica scorsa.
Partiti alle 1 e 15 del mattino dal santuario di Sasso Marconi, in sella alla propria bicicletta hanno raggiunto Roma in una sola tappa, percorrendo oltre 400 chilometri con lo scavalcamento dell’Appennino e lo zampino invidioso del meteo che ha riservato loro persino la grandine, senza dimenticare gli intoppi come le forature. 19 ore di pedalata senza sosta e affrontato e vinto un dislivello di 4200 metri.
I sette ‘che fecero l’impresa’ sono Stefano Bottoni, Juri Battaglia, Fiorenzo Bignami, Paolo Venturi, Massimiliano Mazzanti, Fabio Veronesi e Francesco Guiduzzi.
Altri due ragazzi, sempre dello stesso gruppo ma impossibilitati ad andare,
li hanno accompagnati fornendo un sostegno pratico e logistico: li hanno guidati fino a
Castiglione dei Pepoli facendo luce con la loro macchina. Dopo di che il
gruppo, dal 150esimo chilometro in poi, è
stato scortato da un camper che lo ha accompagnato fino a Roma, pronto a intervenire
per ogni tipo di necessità che si fosse presentata durante la lunga e impegnativa pedalata.
La strada scelta per raggiungere Roma è stata la S.S Cassia n. 2.
Per l’occasione è stata fatta anche una maglia commemorativa con scritto
Sasso Marconi - Roma 400 km
I protagonisti hanno così spiegato la ragione della loro
singolare domenica:
L’idea mi è venuta
qualche mese fa, dice Fiorenzo, vedendo la soddisfazione nei volti di alcuni cari amici di
Vieste, che avevano affrontato con pieno successo la nostra stessa impresa con
partenza però da Vieste. La curiosità sportiva è stata alimentata dalla frase di
uno di loro: “Non c’è medaglia che possa sostituire la valanga di emozioni che
ha travolto ognuno di noi ”.
Questo è lo sport, questa è l’amicizia e soprattutto in questo c’è la voglia di costruire su buone fondamenta una nuova realtà: la nascita del team ciclistico VDR (Val Del Reno)…se poi ci mettiamo la partenza davanti alla chiesa di Sasso Marconi e come prima sosta a Roma la Basilica di San Pietro con una bellissima foto, ci fa sentire ancora più uniti. La conferma di aver ricevuto moralmente la benedizione del Santo Padre, ci ha fatto capire che non poteva andare diversamente. Un ringraziamento particolare va ad altri componenti della squadra che non hanno pedalato ma hanno contribuito a rendere questa meravigliosa esperienza fantastica ed unica. Ricordo che ci accompagnerà per sempre. Abbiamo la piena convinzione che con questo entusiasmo e serietà di tutti i futuri componenti del team VDR si possa arrivare veramente lontano e magari, perché no, a compiere altre imprese.
L'arrivo a Roma alle 8 di sera |
La redazione si
permette un'aggiunta: “ L’impresa sarebbe piaciuta moltissimo anche a don
Dario Zanini che tanti anni fa fece lo stesso viaggio, ma a piedi. Chissà, forse su quel camper che
vi ha assistito c’era anche lui”
Complimenti ai ragazzi! Conosco l'emozione che si prova nel portare a termine un'impresa che sembrava impossibile. La bicicletta è un mezzo che ti porta a cercare di superare i tuoi limiti e quando ci riesci, la soddisfazione è enorme. Alla prossima avventura!
RispondiEliminagrandi e......ancora grandi
RispondiEliminaGrande! Bravissimi, questi sì che sono ragazzi in gamba, altro che i nullafacenti dei centri sociali.
RispondiEliminaContinuate così ragazzi, ancora BRAVI.
Bravissimi, complimenti con un briciolo di invidia!!!!
RispondiElimina.....di nullafacenti smidollati, ne puoi trovare ovunque!!!!!!!