La Mela Rosa Romana dell'Appennino ha un estimatore in più e di pregio: l'imprenditore Tonino Lamborghini ( nella foto), erede della dinastia cui si deve la realizzazione delle famose auto che hanno conquistato apprezzamenti in tutto il mondo.
L'imprenditore
ha voluto toccare con mano, o meglio assaggiare, il frutto antico ,
recentemente riscoperto grazie a una felice intuizione del compianto
Pietro Vicinelli, che ne capì la validità sia dal punto di vista
del gusto, sia da quello nutrizionale. Fino a pochi decenni fa
infatti resisteva ancora in alcuni angoli dell'alto Appennino
bolognese dove si conservavano gelosamente le piante di mele Rosa
Romana che avevano superato l'abbandono dell'agricoltura del
dopoguerra. Questa idea è stata raccolta da alcuni residenti, amanti
dell'Appennino, che hanno fatto analizzare il frutto e uno studio
dell'Istituto di Agraeria dell'Università di Bologna, guidato dal
prof Silviero Sansavini, ha confermato le grandi qualità di questo
frutto. Lamborghini ha potuto verificare sul posto accompagnato da
Antonio Contini , frutticoltore e commerciante di Riola e dal prof
Mario Mingarelli di Grizzana, attuale presidente del Consorsio Mela
Rosa Romana dell'Appennino Bolognese, la validità della deliziosa
mela.
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