Dall'ateneo di Bologna analisi per contrastare frodi alimentari
Un'impronta
digitale dell'olio di oliva per riconoscerne l'autenticità e avere
una verifica dell'origine geografia. A realizzare il 'profilo' di
qualità di uno dei prodotti più esposto ai tentativi di frode è
stato il progetto europeo Oleum, finanziato con cinque milioni
nell'ambito del programma Horizon 2020 e coordinato da Tullia Gallina
Toschi, professoressa al Dipartimento di Scienze e tecnologie
agro-alimentari dell'Università di Bologna.
Grazie a "soluzioni innovative" come "l'analisi dei
composti volatili, eseguite con metodi altamente diagnostici, ma
semplificati - spiega la professoressa Gallina Toschi - siamo
arrivati a possedere una visione di insieme dettagliata che si
potrebbe semplificare come una fotografia o un'immagine biometrica
dell'olio di oliva".
Il lavoro del
consorzio di Oleum ha portato anche alla creazione di 'Oleum
network', una rete che connette il patrimonio di conoscenze e di
strumenti per l'analisi e l'autenticazione degli oli d'oliva e che
permette un confronto sui metodi da utilizzare per il contrasto alle
frodi. E poi c'è l'istituzione di 'Oleum databank', uno strumento
che offre documenti e dati su cui i laboratori potranno contare per
valutare la qualità e l'autenticità dei campioni.
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