Il sottosuolo dell'area prospiciente l'ex Metalpalst non nasconde inquinanti e presenze pericolose.
Lo ha accertato una indagine tecnica finalizzata ad assicurare che nel sito aziendale , da anni inattivo e divenuto ora di proprietà pubblica, non fosse state lasciate presenze indesiderate e pericolose, dovute alle lavorazioni chimiche che vi trovavano sede.
Lo ha riferito il sindaco di Sasso Marconi, Roberto Parmeggiani, in risposta all'interrogazione del gruppo consiliare Dimmi che, oltre a richiedere l'esito dai un'eventuale indagine ambientale sull'area, denunciava la presenza di ampie coperture dell'ex stabilimento in amianto. Il sindaco a tal proposto ha detto che tale presenza non rappresenta un pericolo poiché la stessa indagine ha appurato che le onduline non hanno alcuna traccia di deterioramento e quindi non rilasciano polveri pericolose. Sono intatte e compatte.
Gli interroganti hanno salutato con favore la notizia che il sottosuolo del sito non nasconde pericoli, diversamente a voci che affermavano il contrario e hanno sollecitato invece la rimozione delle coperture in amianto poiché l'ente pubblico si trova in una situazione singolare: interviene nei casi appurati di presenza di amianto ordinandone la rimozione e nel contempo sopporta l'amianto dove il compito dello sgombero è suo e ciò presta il fianco a critiche.
Va bene tutto eh, ma dare retta a queste "voci" è stato un un eccesso di zelo.
RispondiEliminaUn conto è una azienda che produce la materia prima (plastica), un'altra cosa è chi la plastica la trasforma (come faceva Metalplast).
La prima è una industria chimica, mentre la seconda è una industria di trasformazione e per farlo, utilizza macchine che scaldano i granuli di plastica fino a renderli una pasta tipo dentrifricio e poi iniettano questa pasta dentro a delle cavità (stampi) per ottenere i manufatti in plastica. Nel sottosuolo della Metalplast ci sono meno sostanze inquinanti rispetto a quelle che si possono trovare sotto una torneria o un'autofficina...
Dai retta alle voci te...