Il M5S ha giudicato l'informazione ' indegna e pessimo esempio di servizio pubblico'
L’Azienda Usl di Bologna in una nota scrive:
Parziale
e fuorviante, è la rappresentazione della gestione sanitaria della
pandemia nel Distretto dell’Appenino dell’Azienda Usl di Bologna,
così come descritta ieri nel servizio del TG2.
Gli ospedali del
Distretto, Vergato e Porretta, e il Privato Accreditato presente nel
territorio, partecipano infatti, al pari di tutti gli ospedali
dell’area metropolitana, alla gestione clinica della pandemia.
Grazie ai 66 i posti letto dedicati alle degenze da COVID-19, 36
dei quali presso l’Ospedale di Vergato e 30 presso la Casa di Cura
Villa Nobili, è stato possibile garantire la regolare attività di
ricovero presso l’Ospedale di Porretta Terme, i cui 70 letti sono
tutti disponibili per le specialità di Ortopedia, Chirurgia,
Medicina Interna e Lungodegenza.
Così come sono garantite anche
tutte le attività specialistiche ambulatoriali offerte in tutte le
sedi distrettuali del territorio.
Non solo ospedale, tuttavia. La
lotta al COVID in Appennino si combatte ogni giorno sul versante
territoriale, nella cura e assistenza dei pazienti in isolamento
domiciliare, nelle CRA, nella case di riposo, nelle scuole, grazie
all’attività delle equipe USCA di Casalecchio, delle task force
distrettuali socio sanitarie, degli operatori della Sanità Pubblica,
dei Medici di medicina generale e dei Pediatri di libera scelta. Una
complessa rete di servizi e di professionisti, al cui costante
miglioramento l’Azienda sta lavorando anche in queste ore, in
sintonia con le Amministrazioni Comunali del territorio.
Piccinini del M5S aggiunge:
“Il servizio del Tg2 andato in onda oggi sul nostro Appennino è scandaloso perché cerca di descrivere con toni apocalittici una realtà che semplicemente non esiste. In questi giorni il servizio pubblico, tra tutorial su spese sexy nella giornata contro la violenza sule donne, sfilate di modelle in lingerie alle 7 del mattino e fake news sul nostro Appennino, sta veramente dando il peggio di sé. Ci aspettiamo delle scuse immediate già nelle prossime edizioni del telegiornale”. È questo il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al servizio sulla “crisi economica e Covid” andato in onda oggi all’interno del Tg2. “Noi siamo stati i primi a denunciare nel corso degli anni un costante impoverimento dei servizi, soprattutto sanitari, nei centri della nostra montagna ma la fotografia scattata oggi dal Tg2 è assolutamente fuori fase e rischia di provocare un danno enorme a tutta le nostre comunità – spiega Silvia Piccinini – Si usano termini come ‘fame’, ‘inferno’ e ‘dorsale degli orrori’ che non possono in nessun modo essere accostati a centri come Gaggio Montano, Porretta, Marzabotto pur all’interno delle difficoltà che quei territori e i suoi cittadini hanno affrontato nel corso degli anni. Per questo ci aspettiamo che anche la Regione protesti formalmente con la Rai per l’indegno servizio pubblico riservato al nostro Appennino” conclude la capogruppo regionale M5S.
La consigliera della Città Metropolitana Marta Evangelisti (FDI) rincara: .
“Esprimo disappunto e perplessità nei confronti del servizio di ieri trasmesso TG2 nazionale ed avente ad oggetto il territorio del medio alto Reno. Ascoltare termini come “inferno” , “orrore” oppure espressioni come “prima del covid qui è arrivata la fame” è lesivo della dignità di chi pervicacemente abita questi luoghi. E non è certamente colpa di chi vive oggi questo territorio se in passato si sono perpetrati eccidi che “dovrebbero fare meno paura del Covid” secondo il servizio giornalistico, o se nel nostro territorio la crisi del lavoro si sente di più che altrove, anche se invece Gaggio Montano è statisticamente il comune meno toccato sotto il profilo occupazionale, basterebbe leggere i dati.
È sicuramente vero che questo territorio sconta una difficoltà nelle infrastrutture, chiediamo da tempo un collegamento veloce con la Città - la famosa bretella-, chiediamo più soldi per le nostre strade - abbiamo frane aperte da anni - ed un servizio ferroviario che non si arresti ogni volta che c’è mal tempo. Aspettiamo da anni la banda larga, per le nostre imprese, per i lavoratori, per i nostri studenti, ma anche che si possa telefonare nelle frazioni (si può morire senza riuscire a chiamare soccorso) o anche vedere il TG regionale, visto che non dappertutto è consentito! Vorremmo un servizio di emergenza - urgenza garantito H 24, ospedali - quello di Porretta e Vergato - con un organico completo. Chiediamo a gran voce investimenti, per i nostri imprenditori, che scontano una tassazione uguale a quella della città e che devono essere considerati “veri eroi”. Vorremmo una promozione turistica che valorizzi le nostre bellezze, il Corno alle Scale che oggi ha una nuova compagine societaria, le Terme di Porretta, la Rocchetta Mattei, il Faro di Gaggio, i nostri bellissimi paesaggi, dove le strade “non vanno a finire chissà dove” ma in luoghi bellissimi, dove la terra si congiunge con il cielo.
Siamo invece vittime, si... ma di promesse che di campagna elettorale in campagna elettorale rimbalzano, senza mai fermarsi concretamente su queste montagne.
E quindi, da abitante della Montagna affermo di essermi sentita offesa ed umiliata da quel servizio, perché nulla ho da recriminarmi per il solo fatto di essere nata e voler continuare a vivere e lavorare qui, stringendo i denti, ma con orgoglio e a testa alta, come tutti i cittadini della Valle del Reno.
Invece, come amministratore della Città metropolitana e di Alto Reno Terme, credo che il Presidente della Regione ed il Sindaco metropolitano debbano delle spiegazioni che chiederemo con istanze di sindacato ispettivo, perché è inaccettabile che il servizio pubblico nazionale ci appelli e descriva in quel modo.
Ritengo inoltre che oggi più che mai, a fronte di come “ci ha descritto” la TV nazionale, ci siano dovute risposte immediate e concrete in termini di infrastrutture veloci, sgravi fiscali, contributi e collegamenti su banda e rilancio turistico. Accogliete le nostre proposte, anche quelle dei nostri Sindaci “non di bandiera”, perché Noi che abitiamo questo territorio possiamo dirvi davvero cosa ci serve e come migliorarlo”.
"spese sexy nella giornata contro la violenza sule donne"
RispondiEliminaA confronto del politicamente corretto la la quaresima dei preti era allegra e spensierata. E durava solo quaranta giorni!
"la Rocchetta Mattei, il Faro di Gaggio"
Povero conte Mattei, la sua Rocchetta affiancata a quel bagaglio sopra l'ofiolite di Gaggio.
Sigh!