venerdì 6 novembre 2020

La costante e vana denuncia di disservizi del Comitato per la Ferrovia Porrettana. Siamo ormai oltre lo straordinario


di Valerio Giusti

Comitato per la Ferrovia Porrettana

La Porrettana questa mattina ( ieri 5 novembre) in lockdown perché RFI non ha terminato i lavori in tempo! 

Linea Ferroviaria chiusa per alcune ore mentre i lavoratori sono stati costretti a prendere la propria automobile o aspettare qualche bus sostitutivo.

Non è stato il nuovo DPCM bensì RFI che non ha terminato in tempo i lavori alle infrastrutture.

Era già successo il 15 ottobre e per la seconda volta in poche settimane la linea ferroviaria è rimasta bloccata proprio negli orari di punta dei pendolari che si recano al lavoro.


Da Porretta:

treno 6336 delle 5:00, cancellato;

treno 6338 delle 5:50, cancellato;

treno 11430 delle 6:08, cancellato;

treno 6340 delle 6:40, cancellato;


Da Bologna: treno 6331 delle 5:52, cancellato;

treno 11551 delle 6:30, cancellato;

treno 6341 delle 7:04, cancellato;

treno 6343 delle 8:04, ritardo di 31 minuti

Cancellati anche i Marzabotto 11563 delle 7:34 e 11564 delle 9:21.

E sono tutti disservizi che non mineranno le mirabolanti percentuali di puntualità perché le soppressioni vengono neutralizzate dal conteggio dei treni in ritardo !!!!!

Gli organi di stampa, che continuiamo a ringraziare per la diffusione dei nostri comunicati, hanno pubblicato la notizia che l’Assessore regionale ha già convocato le aziende ferroviarie.

Da lungo tempo stiamo denunciando il degrado che sta vivendo la linea Ferroviaria Porrettana ed è indispensabile che questa volta non ci si limiti al solito elenco di insignificanti giustificazioni e relative promesse di una qualche soluzione …prima o poi….

La Regione Emilia-Romagna, che negli ultimi anni ha fatto ingenti investimenti nel settore ferroviario, non può continuare a tollerare questi picchi di inefficienza che sono incomprensibili e inaccettabili per un tessuto socio-economico come il nostro che vanta un numero infinito di eccellenze in tutti i settori produttivi, sociali e culturali.

Vogliamo uscire dal nostro lockdown di disservizi ed è necessario che le aziende ferroviarie si adeguino al più presto ai necessari standard qualitativi.

Ps: da domani i treni potranno caricare un numero di viaggiatori non superiore al 50% della capienza che è calcolata sommando i posti omologati “a sedere” e quelli “in piedi”. Dalle prime indicazioni di Trenitalia Tper, sui treni Pop e Stadler si potranno occupare tutti i posti a sedere senza superare la soglia del 50% della capienza complessiva, mentre i Vivalto bipiano saranno soggetti a ulteriori limitazioni anche dei posti a sedere.

 

1 commento:

  1. Raddoppio linea almeno fino a Vergato.
    Che la regione si impegni : al governo ci sono sempre loro !

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