martedì 7 luglio 2020

Linea Ferroviaria Porrettana, al peggio non c'è mai fine

Collasso del Servizio Ferroviario Metropolitano?


di Valerio Giusti
Comitato per la Ferrovia Porrettana


Ogni giorno assistiamo, praticamente inermi, all’affossamento del trasporto ferroviario sulla nostra linea falcidiata da quotidiani disservizi.
Giovedì 2 luglio, il guasto di un passaggio a livello a Borgonuovo ha causato la cancellazione di tre treni e il ritardo da 15 a 60 minuti di un’altra dozzina. Una GIORNATA DISASTROSA !!
Venerdì 3, a causa del guasto di un altro passaggio a livello tra Marzabotto e Sasso Marconi:
  • Treno 6336 delle 5 da Porretta, 37 minuti di ritardo Treno 6338 delle 5:50 da Porretta, 16 minuti di ritardo
  • Treno 11551 delle 6:30 da Bologna, 36 minuti di ritardo
  • Treno 6341 delle 7:04 da Bologna, 34 minuti di ritardo.
Sabato 4, è stato cancellato a Riola per un guasto il treno 6338 partito da Porretta Terme alle 5:50.
Nella giornata di ieri , lunedì 6 luglio, abbiamo vissuto un’altra serie di gravi disservizi causati del guasto di uno scambio (deviatoio) a Sasso Marconi. Da Bologna:
  • 11551 delle 6:30, ritardo di 30 minuti;
  • 6341 delle 7:04, ritardo di 46 minuti;
  • 6343 delle 8:04, ritardo di 33 minuti. 
Da Porretta
  • 11430 delle 6:08, ritardo di 36 minuti;
  • 6340 delle 6:40, ritardo di 45 minuti;
  • 11470 delle 7:18, ritardo di 32 minuti;
  • 6342 delle 7:50, ritardo di 25 minuti.
Il servizio ferroviario regionale pare al collasso e sta minando la credibilità delle aziende ferroviarie e delle istituzioni !

Le infrastrutture sono fatiscenti e, dopo il pensionamento del Direttore Circolazione di Bologna, RFI ha completamente smesso di fornire alcun tipo di informazione, mentre i nuovi SuperPop risultano inadeguati per capienza e con un difetto di progettazione all’impianto di climatizzazione che costringe gli utenti a mettere sciarpe e cappotti in piena estate per difendersi dalle temperature polari. Non c’è più certezza sui tempi di viaggio e molti pendolari sono stati costretti a prendere l’automobile per poter raggiungere il lavoro in tempo perché i datori di lavoro non tollerano più i ripetuti ritardi.

Per coloro che resistono c’è l’aggravante della mancanza più assoluta delle informazioni a bordo treno: unica eccezione il treno 6340 di ieri dove il capotreno si è prodigato per assistere i viaggiatori abbandonati al silenzio dei sistemi informativi.
Perché non provare a sostituire gli inutili annunci automatici (come quello che ricorda di non aprire le porte quando il treno è in movimento) con puntuali aggiornamenti sui ritardi e sulle previsioni sui reali tempi di percorrenza?

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