Dante
Franchi: “Dovunque si provi a dare seguito a quanto deciso dagli
italiani in un referendum, fin dal 2011, in tema di acqua pubblica,
dalla parte opposta si trova sempre il Partito Democratico”.
Franchi ha inviato il comunicato del Comitato provinciale Acqua
Pubblica Torino
Il 5 giugno 2020, alla fine della sospensione di fatto dei diritti
costituzionali, avvantaggiata dall’impossibilità dei cittadini di
esprimersi, una minoranza di blocco di comuni medi e piccoli di
Torino Metropolitana hanno respinto la proposta della Città di
Torino di rimunicipalizzare SMAT S.p.A., l’azienda idrica locale di
loro proprietà ma soggetta al diritto privato che rende l’acqua
una merce e non un bene comune.
Infatti,
le tariffe e le bollette di SMAT non recuperano soltanto il costo
della gestione e degli investimenti ma sono gravate anche da quote
che garantiscono il profitto al gestore.
Ancora
una volta la lunga marcia del Movimento italiano dell’acqua verso
l’attuazione del Referendum del 2011 viene bloccata dal PD Partito
Democratico alla testa di una coalizione di centro destra in spregio
alla volontà di 25.609.701 pari al 96,32% dei votanti che avevano
detto sì all’abrogazione del profitto nella gestione dell’acqua.
Dal
punto di vista economico e giuridico la volontà popolare poteva
essere rispettata solo con la trasformazione della forma societaria
di SMAT, passando dalla società per azioni di diritto privato
all’azienda speciale di diritto pubblico la cui missione non è il
profitto ma il recupero totale dei costi di gestione e d’investimento
per garantire l’accesso universale all’acqua bene comune.
Il
Comune di Napoli aveva completato la trasformazione di ARIN
S.p.A. in ABC-Acqua Bene Comune Napoli subito dopo il Referendum,
ottenendo così un bilancio corretto e trasparente, il miglioramento
della qualità dell’acqua e del servizio e di mantenere la tariffa
al di sotto della media nazionale.
Al
contrario, i Comuni di Torino metropolitano governati da maggioranze
politiche ispirate alla cultura del “profitto über alles”, non
hanno mai voluto seguire quell’esempio.
Ma
lo stop che hanno imposto ora all’acqua pubblica non fa arretrare
di un passo il Movimento dell’acqua, impegnato per un rinnovo reale
dei prossimi consigli comunali nei quali i valori e principi
dell’acqua bene comune possano infine prevalere.
Torino,
Giugno 2020
Questi politici prezzolati al soldo di chi vuol speculare sulle utenze si devono vergognare, sia quelli di destra che quelli di sinistra.
RispondiEliminaAspettiamo da 9 lunghi anni il rispetto della volontà popolare espressa da 27 milioni di cittadini nei referendum del 2011. Eppure basterebbe approvare la proposta di legge d'iniziativa popolare #acquapubblica in discussione da anni e bloccata alla Commissione Ambiente della Camera.
RispondiEliminaTutto qui!
#approvatelasubitoAspettiamo da 9 lunghi anni il rispetto della volontà popolare espressa da 27 milioni di cittadini nei referendum del 2011. Eppure basterebbe approvare la proposta di legge d'iniziativa popolare #acquapubblica in discussione da anni e bloccata alla Commissione Ambiente della Camera.
Tutto qui!
#approvatelasubito