lunedì 18 maggio 2020

La nuova legge urbanistica regionale penalizza comuni e operatori

Interrogazione del consigliere Marco Mastacchi: «Questa legge stravolge la pianificazione urbanistica comunale. Chiediamo la modifica, oltre alla proroga dei termini, al fine di renderla operativa in tempi di epidemia da covid che ha reso ancor più drammatica la situazione nel settore delle costruzioni»


E' in arrivo con il primo gennaio dell'anno prossimo una impattante riorganizzazione della pianificazione urbanistica generale: una nuova legge regionale indicherà le linee guida della materia cui tutti i comuni dovranno adeguarsi e di conseguenza tutti i piani regolatori oggi in vigore verranno superati e saranno quindi annullate tutte le previsioni di espansione urbanistica oggi pianificate. Ciò determinerà un impatto economico di rilievo.
Fino ad ora infatti le previsioni di ampliamento urbanistico sono state sottoposte al pagamento annuale dell'IMU, con un introito per le casse comunali a volte essenziale, in particolare nei piccoli comuni dove la perdita anche di una piccola percentuale di tassazione può mettere a repentaglio settori di programmazione. Inoltre, coloro che fino ad ora hanno pagato l'Imu su una previsione edificatoria che non è stato possibile concretizzare per le comprovate difficoltà economiche generali, si vedranno scippati di un diritto che hanno pagato profumatamente per anni.

Tutte le novità hanno impatti, ma questa pare danneggiare profondamente diversi soggetti.

Il tema è stato affrontato dal consigliere regionale Marco Mastacchi ( nella foto), eletto nella lista 'Borgonzoni presidente rete civica progetto E-R', che in una interrogazione alla giunta regionale chiede sostanzialmente di considerare una moratoria di due anni per la zona collinare e montana e di salvaguardare i 'diritti acquisiti' di coloro che per anni hanno pagato l'Imu e che ora si trovano ad essere vittime dell'ente pubblico.

Nella nota di presentazione dell'interrogazione si legge:

Con la nuova legge urbanistica regionale (L.R. 21 dicembre 2017 n. 24, in vigore dal 1 gennaio 2018)”, si legge nell’interrogazione del consigliere Marco Mastacchi, “non si è realizzato un semplice aggiornamento ma un vero e proprio stravolgimento nella pianificazione urbanistica comunale”. Infatti, egli dice, nella legge 24, sono previsti tempi certi e brevi per i comuni affinché si dotino di un nuovo piano urbanistico - il PUG sostitutivo di PSC, RUE e PRG - e si adeguino alla nuova pianificazione urbanistica; poi, scaduti i termini senza che i comuni abbiano predisposto il nuovo piano, decadono tutte le previsioni in espansione dei precedenti piani.
In questo contesto di estrema difficoltà per gli effetti della pandemia COVID-19”, continua l'interrogazione, “chiediamo sia valutata l’opportunità di modificare la suddetta legge al fine di renderla operativa esclusivamente su aree densamente popolate mentre sulle restanti (zone collinari o montane), prevedere invece una normativa più calzante alla realtà e di attivare una moratoria di almeno due anni per la L.R. 24/2017 oltre a una proroga dei termini”.

Il consigliere del Gruppo Borgonzoni – Rete Civica chiede inoltre alla Giunta se siano state valutate le minori entrate sui bilanci comunali e previste norme compensative; in che misura l’impatto economico potrà avere ricadute negative per cittadini e imprese e la verifica della sostenibilità a livello giuridico della legge in quanto lesiva di diritti acquisiti.
L'interrogazione aggiunge alcuni dettagli: “La L.R. 20/2000 è stata abbandonata precocemente perché giudicata troppo complessa nonostante i notevoli esborsi finanziari sostenuti dai comuni per dotarsi nel frattempo di un PSC, un RUE e in alcuni casi anche il POC; tale radicale cambiamento si è inserito in un periodo di profonda crisi economica e sociale ed è stato accentuato da svariate difficoltà procedurali e tecnologiche che gli Enti hanno comunque dovuto affrontare; inoltre, il nuovo orientamento urbanistico oltre a creare disorientamento tra gli operatori risulta esser maggiormente calzante per risolvere dinamiche e problematiche delle realtà urbane più densamente popolate e comunque più articolate e complesse, se non addirittura esclusivamente di realtà metropolitane; infine, sottolinea che il nuovo impianto normativo non rispecchia la realtà italiana in cui la proprietà è fortemente “parcellizzata” e gli immobili appartengono ai singoli proprietari e difficilmente raggiungerà l’obiettivo auspicato della “rigenerazione urbana”.
Nell’interrogazione sono menzionati alcuni esempi di Regioni “virtuose” come Lombardia e Piemonte, che hanno avuto un approccio molto più pragmatico in tema di consumo del suolo senza stravolgere le proprie discipline di governo del territorio. Per funzionare efficacemente, la “rigenerazione urbana” auspicata richiederebbe – si legge sempre nel testo - importanti modifiche alle norme sull’edilizia, che tuttavia solo il Legislatore nazionale può operare; l’attuale emergenza epidemiologica dovuta al diffondersi del virus COVID 19 ha reso ancor più drammatica la situazione nel settore delle costruzioni e l’esigenza di un rilancio dell’edilizia non può ora trovare freni a livello regionale o locale dovuti alla realizzazione dell’ennesima normativa di settore; non ultimo, l’azzeramento delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti avrà il solo effetto di far crollare ancor più repentinamente e drammaticamente i valori immobiliari, ipotecari e collaterali.

1 commento:

  1. > salvaguardare i 'diritti acquisiti'

    Diritti acquisiti !? Quali?
    Come i diritti "acquisiti" (?) di andare in pensione avendo versato 10 e ritirando 100 versati dal lavoro di altri?
    Come i diritti "acquisiti" (?) di emigrare invadendo e massacrando altre popolazioni, altri territori?
    Diritti "acquisiti" (?) come questi, magari!?

    Negli sciagurati anni fino al 2009 hanno devastato l'Appennino di edilizia fino a costruire nel vaso dei gerani della zia Emma.
    Lo volete capire o no che la crisi dell'edilizia è dovuta ad una quantità abnorme, aberrante di edifici vuoti di ogni categoria, nuovi, medi, vecchi, alti, bassi, venduti, non affittati, nuovi, popolari, di lusso, dritti, storti!?
    Il signor Mastacchi ha mai fatto un giro in uno qualsiasi dei borghi del nostro Appennino? Ha visto le centinaia le centinaia, migliaia di cartelli VENDESI che appaiono ovunque!?

    Diritti "acquisiti" (?) ovvero quelli di mettere ancora di più le mani nei portafogli dei privati, inondando il patrimonio edilizio massacrato di invenduto, di vuoto di altri edifici da costruire ex-novo, deprimendo ulteriormente i prezzi già stracciati dell'esistente!? Ma che follia!

    Quando un terreno NON è stato edificato per lustri significa che NON c'è alcuna necessità di costruirvi alcunché, ma solo intenti speculativi insoddisfatti.
    Terreni tornano alla loro destinazione agricola.
    Fine dei giochetti (o, come si dice qui a Bologna, bona!).
    Rilancio dell'edilizia: abbattimento del ciarpame vuoto costruito in passato, recupero di edifici di pregio, ce n'è da fare per decenni! Solo che non è speculazione, solo sana e utile edilizia.

    RispondiElimina