Il
progetto si propone come obiettivo la qualificazione dell'offerta
ristorativa,
stimolata ed incentivata attraverso azioni di valorizzazione e promozione
dell'utilizzo delle produzioni agroalimentari locali nella
ristorazione e nell''offerta enogastronomica locale, valorizzando le
tipicità del territorio e favorendo la collaborazione tra aziende
locali.
“Lo
sviluppo rurale,” si legge nel provvedimento, “ è fortemente
caratterizzato dalla utilizzazione e la riproduzione di esperienze e
conoscenze elaborate localmente per convertire le risorse locali in
prodotti agroalimentari di qualità. All’interno di questo
paradigma i prodotti tipici diventano una risorsa capace di dare
valore allo sviluppo delle aree rurali perché riescono ad integrare
e valorizzare le differenti risorse territoriali, corrispondendo
anche ai cambiamenti di consumo dei consumatori e soprattutto dei
turisti. Attraverso la valorizzazione delle tipicità, infatti, la
funzione meramente produttiva delle attività agricole viene
integrata da nuove e diverse funzioni. Spesso si tratta di prodotti
poco noti che, pur facendo parte del patrimonio alimentare rurale del
sistema territoriale e della stessa regione, non hanno ad oggi un
sistema di produzione e commercializzazione tale da garantirne la
diffusione. La valorizzazione delle produzioni tipiche rappresenta
quindi un’azione di fondamentale importanza nel mantenere forti
elementi di caratterizzazione, nel tutelare tipicità e tradizioni
oltre che lo stesso ambiente rurale.
Il
progetto ha come obiettivo promuovere l’utilizzo delle produzioni
agroalimentari locali nella ristorazione e nell’offerta
enogastronomica locale. Talvolta, infatti, tale aspetto non si
manifesta semplicemente per la mancanza di conoscenza delle
produzioni locali da parte delle diverse componenti della filiera
ristorativa. Per contro è ormai assodato che clienti e turista
richiedano sempre più il consumo di produzione tipiche del luogo nel
quale si recano. Gli stessi operatori turistici e tour operator,
quando eseguono i sopralluoghi nelle strutture ricettive e
ristorative da inserire nelle loro offerte, verificano in maniera
puntuale non solo il menù proposto ma anche e materie prime
utilizzate. Ciò a maggior ragione se ricondotto al il mercato al
quale l’offerta turistica dell’Appennino Bolognese deve
rivolgersi che è quello del turismo lento, enogastronomico e
sostenibile. Per questo motivo risulta determinante la qualificazione
dell’offerta ristorativa stimolata ed incentivata attraverso le
attività sotto descritte.
Azioni
Il GAL Appennino Bolognese promuoverà e supporterà un evento
territoriale dal titolo "un piatto di Appennino: alla scoperta
dei menù a km0" con la partecipazione diretta di ristoranti e
operatori locali che nell'occasione e, auspicabilmente,
successivamente, proporranno menù tipici con il rigoroso impiego di
materie e prodotti agroalimentari appenninici. Allo scopo sarà
indetta dal GAL una manifestazione di interesse aperta a tutti nella
quale si chiederà agli operatori interessati di aderire all'evento
allegando menu ed elenco dei fornitori a km0. Le proposte coerenti
saranno sostenute dal GAL con un contributo economico forfettario e
con l'inserimento della proposta dell'operatore nei materiali di
promozione dell'evento territoriale.
Inoltre
il GAL provvederà a costituire "gruppi di degustazione"
per la valutazione e la, auspicabile, successiva valorizzazione dei
menù a km0, invitando a farne parte studenti ed insegnanti degli
Istituti Alberghieri, giornalisti enogastronomici ed esponenti delle
associazioni di cultura culinaria italiana.
Per
facilitare l’incontro tra domanda e offerta sarà creata una pagina
Facebook dedicata dove i produttori potranno segnalare le loro
offerte e ristoratori richiedere i prodotti.
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