Le
amministrazioni hanno deciso di prendere questa decisione per venire
incontro a famiglie e studenti che in Appennino, purtroppo, non
dispongono ancora di banda larga, indispensabile in periodo come
questi in cui è meglio limitare i contatti.
Di
Carmine Caputo
Biblioteche
comunali e sale attrezzate per favorire lo smart-working e la
didattica a distanza: è quanto messo in atto dal Comune di San
Benedetto Val di Sambro che ha messo a disposizione i locali e le
connessiion internet a banda larga della Biblioteca Comunale del
capoluogo, in via Roma 4, e della ex-scuola elementare di Ripoli (Via
Vittime Rapido 904,9). Simili provvedimenti sono stati presi anche a
Castiglione dei Pepoli.
L’iniziativa
ha l’obiettivo di consentire a lavoratori e studenti che abbiano
necessità di svolgere attività di “smart working” o didattica a
distanza di poterlo fare pur non disponendo, in casa, di connessioni
a banda larga. Per usufruire del servizio, è obbligatoria la
prenotazione contattando l’Ufficio Segreteria del comune al
0534-95026 interni 117 o 125 oppure inviare la richiesta via e- mail
a segreteria@comune.sanbenedettovaldisambro.bo.it,
specificando data e periodo.
I
locali saranno concessi nel rispetto delle regole dettate per il
contenimento del contagio da coronavirus, fino al raggiungimento
del numero massimo giornaliero consentito dagli spazi messi a
disposizione.
«Ci
siamo attivati per agevolare con questo servizio studenti e
lavoratori che per vari motivi non possono recarsi nei luoghi di
lavoro o di studio, anche in considerazione del fatto che purtroppo i
lavori di infrastrutturazione con banda larga stanno subendo ritardi
consistenti, rispetto alle previsioni iniziali che ci aveva fornito
Lepida» commenta il sindaco Alessandro Santoni.
Per
quanto riguarda Castiglione dei Pepoli, oltre alla biblioteca
comunale, connessa con il wi-fi a banda larga, è disponibile uno
spazio presso Officina 15 (via Aldo Moro, 31). In questo caso,
contattando l’associazione, è possibile usufruire di
spazi attrezzati per il co-working, cioè la condivisione di ambienti
lavorativi
che non ha solo una valenza economica, ma concepisce lo spazio
lavorativo come un modo per entrare in contatto con competenze e
talenti diversi.
«Il
progetto del co-working presso Officina 15 è partito già da alcuni
anni» spiega il sindaco
Maurizio Fabbri
«e in un momento difficile come questo crediamo sia una risorsa
importante per chi abbia bisogno di lavorare senza allontanarsi
troppo da casa per le varie restrizioni che purtroppo stiamo
vivendo».
In italiano si dice telelavoro.
RispondiEliminaCosa sarebbe 'sto smartuorching?!