mercoledì 8 gennaio 2020

Tempo di rendiconto di fine anno per il Comune di San Benedetto Val di Sambro

Si è chiuso un anno intenso per il comune appenninico che ha visto numerosi interventi sul fronte paesaggistico e ambientale per un territorio bello ma anche terribilmente fragile. L’amministrazione però sottolinea anche gli sforzi in ambito sociale

di Carmine Caputo


L’amministrazione comunale di San Benedetto Val di Sambro ha colto l’occasione delle feste natalizie per tracciare un bilancio di questi primi mesi del secondo mandato della giunta guidata da Alessandro Santoni.
Sul fronte dell’organizzazione interna, il comune è intervenuto per modificare il funzionamento delle commissioni consiliari e delle consulte di frazione. Sono state infatti accorpate tre commissioni creandone una unica, la cui presidenza è stata assegnata ai gruppi di minoranza: in questo modo si è ottenuto un risparmio di spese per l’ente, perché i componenti da 9 passano a 5. Sempre seguendo la logica di garantire le minoranze, è stata assegnata loro la presidenza di 5 delle 9 consulte di frazione.
L’anno che si è chiuso ha visto inoltre il rilancio del centro del Centro Diurno di Comunità di Sant'Andrea che oggi, grazie anche alla collaborazione con il Distretto dell’Appennino bolognese, ha aumentato i servizi indirizzandoli ad una molteplicità di utenti: non solo assistenza agli adulti disabili, infatti, ma anche servizi di tipo socio-occupazionale per questi ultimi e attività di socializzazione ed educative per persone con fragilità sociale.
Sul fronte delle tariffe, in continuità con gli esercizi precedenti, si registra un calo generale della TARI per tutte le utenze, domestiche e non domestiche. Coerentemente poi all’adesione alla rete nazionale dei Comuni Amici della Famiglia, sono state inserite agevolazioni tributarie e tariffarie per le famiglie numerose, agevolazioni che vanno a sommarsi con con gli sconti rivolti a tali nuclei da parte di diverse attività locali che hanno aderito al progetto.
Non sono mancati poi gli interventi sul fronte del dissesto idrogeologico che purtroppo in Appennino rappresentano la quotidianità, gestiti spesso in tandem con l’Unione dell’Appennino: a Montefredente, dove è stato stabilizzato del movimento franoso vicino l'abitato di Lucchio; a Bacucco, dove è stato ripristinato l'attraversamento del torrente Sambro dopo le piene di novembre; a Golfenara, dove con si è intervenuti per stabilizzare un’altra frana. Il Protocollo d'Intesa tra Regione, Consorzio di Bonifica Renana, HERA e SETA Srl ha poi consentito di intervenire a Castel dell’Alpi; e poi ancora a Pian del Voglio, dove si è intervenuti per la sistemazione e regimazione di diversi corsi d'acqua
Sul tema sicurezza dell'abitato di Ripoli sono proseguiti i monitoraggi del versante e delle abitazioni. Sono state ultimate tutte le procedure di proposta di indennizzi per il 2019 a favore dei privati: un risultato notevole visti anche i numeri (227 domande complessive).
Ovviamente non si guarda solo al passato: nel 2020 a Castel dell'Alpi saranno eseguiti due interventi di manutenzione e pulitura dei fondali rispettivamente per 210 mila e 340 mila euro, previsti per la primavera e l’estate. Seguendo il solco tracciato nell'anno appena concluso, proseguiranno i lavori sulle briglie di monte del fiume Savena, necessarie per ridurre il trasporto di detriti nel lago.



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