E'
aperta al pubblico, all’interno del percorso di visita della
Rocchetta, il nuovo allestimento permanente di una selezione
rappresentativa della straordinaria Collezione
L'Unione
dei Comuni dell'Appennino bolognese informa:
Una
nuova sinergia condivisa tra Fondazione
Carisbo, Comune
di Grizzana Morandi, Unione dei comuni dell’Appennino bolognese e
Città metropolitana di Bologna
per arricchire il percorso di visita della Rocchetta Mattei, meta
sempre più di spicco nel panorama culturale e turistico, nazionale e
internazionale.
È
l’esito del progetto che vedrà la collocazione permanente di
alcuni strumenti musicali meccanici della Collezione Marini,
all’interno degli spazi aperti al pubblico della Rocchetta Mattei.
A partire da sabato 23 novembre 2019 i visitatori del castello
potranno ammirare parte della straordinaria collezione raccolta
dall’industriale romagnolo Marino Marini (1907-1985). Una
collezione in grado di stimolare sia l’amore per la musica, sia
l’interesse per la geniale meccanica che consentiva la produzione
automatica del suono e la fruizione “popolare” di ogni tipo di
musica.
La
Fondazione Carisbo è proprietaria del complesso monumentale
della Rocchetta Mattei, parzialmente ristrutturato e adibito ad
accogliere attività espositive e museali. Il castello è concesso in
comodato d’uso al Comune di Grizzana Morandi, che ne cura la
gestione in collaborazione con l’Unione dei Comuni dell’Appennino
Bolognese e la Città metropolitana di Bologna. La Fondazione è
inoltre proprietaria della Collezione Marino Marini di strumenti
musicali meccanici (assoggettata al regime vigente per i beni di
particolare interesse culturale per effetto di apposito vincolo
ministeriale nel 1985, con estensione della dichiarazione nel 2005):
con questa iniziale esposizione degli strumenti all’interno della
Rocchetta, si rafforza dunque l’impegno indirizzato a conseguire
gli obiettivi di conservazione, conoscenza e valorizzazione di
entrambi i beni culturali di grande interesse, con ricadute positive
sull’intero territorio montano bolognese.
«La
Fondazione Carisbo acquistò nel 2007 la Collezione dopo la morte di
Marini dai suoi eredi –
afferma il Presidente
Carlo Monti
–, trasferendo
gli strumenti a Riola di Vergato nel 2009.
Il
nostro intervento ha così evitato che venisse dispersa la tradizione
della musica meccanica, che ad esempio tanti altri paesi europei
hanno mantenuto sempre viva, dando continuità e rinnovando il
complesso lavoro di studio, di restauro e di valorizzazione degli
strumenti. Oggi compiamo un primo passo verso la restituzione al
pubblico e a tutti gli appassionati di una Collezione le cui origini
risalgono agli anni Cinquanta e che nei primi anni Settanta
risultava, con già quattrocento strumenti, la più grande collezione
italiana di strumenti automatici e una delle più grandi al mondo. Si
tratta di un primo passo poiché nel 2020 è in programma
l’ampliamento dell’esposizione permanente, sia all’interno
della Rocchetta sia nell’attiguo edificio detto “Mercantone”,
oggetto nei prossimi mesi di un’apposita ristrutturazione per la
fruizione di decine di altri pregevoli strumenti».
«Accolgo
con curiosità e piacere questa nuova collezione che la Fondazione
Carisbo mette a disposizione di tutta la comunità –
dichiara il Sindaco
della Città metropolitana, Virginio Merola
–, un’esposizione
di strumenti molto particolari che va ad arricchire il patrimonio
della città metropolitana, a testimonianza della fervida realtà
musicale che da secoli contraddistingue il nostro territorio e
Bologna, proprio per questo riconosciuta “Città Creativa della
musica” dall’UNESCO».
«La
Collezione Marini rappresenta per la Rocchetta Mattei e l'intero
territorio dell’Appennino bolognese una straordinaria opportunità,
che andrà ad arricchire ulteriormente l'offerta culturale e
turistica – commenta
il Sindaco
di Grizzana Morandi, Franco Rubini –.
Si tratta di risultati che non sarebbe stato possibile conseguire
senza la fattiva collaborazione tra il nostro Comune e attori diversi
come la Fondazione Carisbo, la Città metropolitana di Bologna e
l’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese».
Tutti
gli strumenti restaurati e funzionanti, esposti nel percorso di
visita della Rocchetta Mattei:
SALA
DELLA MUSICA
Organo
portativo
Splendido
portativo meccanico a spalla di scuola italiana
costruito tra il 1850 e il 1860 da «Coda Lorenzo, Torino.
Costruttore d’organi a cilindro d’ogni tipo». Uno strumento
similare era alla Reggia di Caserta alla Corte di Re Francesco II
(esposto ora al museo Santa Cecilia a Roma). Alla Reggia era
utilizzato per ballare il Minuetto (ballo con scambio di dama)
presumibilmente con ospiti o amici dei reali senza la presenza di
strumentisti. La musica dello strumento è “impressa” in un
cilindro rotante provvisto di tanti piccoli chiodi. Ogni chiodo è
una nota. Al ruotare del cilindro tramite una manovella si aziona un
mantice che invia aria a canne e ance.
Piano
melodico a sei ottave,
brevettato dal bolognese Giovanni Racca nel 1886. Questo strumento di
grande eleganza era presente nelle regge, case di nobili e facoltosi
dell’epoca. Uno similare, giunto ai giorni nostri è appartenuto
alla Regina Margherita di Savoia. Il funzionamento è basato su un
sistema di “lettura” a libri di cartone ripiegato con fori
(diversamente dai piani a cilindro e dai pianoforti pneumatici), in
cui ogni foro è una nota. Ruotando la manovella il cartone avanza e
tramite un sistema meccanico “legge” i fori azionando i
martelletti che battono sulle corde. È dotato di una leva che
consente il piano e il forte, e potendo fruire di un piano armonico
maggiore (in superficie) offre una grande ricchezza di note e un
timbro del melodico cromatico superiore in finalità. Il piano
melodico, per la sua grazia,
completezza, economicità e facilità di manutenzione incontrò
immediatamente il favore del pubblico, che per cinquant’anni non si
stancò di acquistarlo e di arricchirlo dei numerosi libri che
uscivano ogni anno.
STUDIO
DEL CONTE
Orchestrion
Regina
Strumento
di grande importanza che si presume unico al mondo prodotto dalla
Regina Music Box Company, USA, 1910 circa. Il meccanismo di questo
straordinario “piano improprio” è, almeno per quanto riguarda la
lettura, molto simile a quello delle cassette musicali a pettine
metallico: tramite una manovella si carica una molla che fa ruotare
il grande disco metallico; questo tramite dentini posizionati nella
parte posteriore del disco aziona i martelletti del piano che vanno a
percuotere le corde. Il timbro dello strumento è molto simile a
quello degli antichi piani da tavolo. Le sue misure sono 260x104x56
cm. L’elegante mobile è in noce con intarsi. Era utilizzato sia
nelle case nobili e abbienti sia in lussuosi ambienti pubblici e
funzionava con l’inserimento di una moneta.
SALA
DELLA PACE
Piano
Debain
Alexandere
Debain brevettò nel 1850 un autopiano, un particolare
tipo di pianoforte in grado di suonare sia tradizionalmente che in
maniera automatica. Il funzionamento avveniva tramite la rotazione di
una manovella che facendo avanzare delle ‘planchette’ (tavolette
in legno con inseriti piccoli chiodi) azionava i tasti del
pianoforte. Al suo apparire l’autopiano Debain
suscitò grande stupore e meraviglia, fu premiato ad importanti
esposizioni internazionali e nonostante l’alto costo ebbe un buon
successo di vendite. Con questo singolarissimo pianoforte, Debain
cercò di ovviare alla principale difficoltà della “durata” nei
piani a cilindro.
SALETTA
GIALLA
Grafofono
Thomas Edison nel 1877 brevettò il Tin Foil, un sistema che consentiva di registrare la voce su un foglio di alluminio. A seguito di questa invenzione iniziò la produzione di fonografi, strumenti che riproducevano la musica e il canto inciso su un cilindro di cera. Edison era convinto di avere fatto un’invenzione che avrebbe visto il suo massimo sviluppo come ripetitore da applicare ai telefoni. Mai avrebbe immaginato che il cilindro avrebbe cambiato il volto della musica e del mercato musicale. Il grafofono è un fonoriproduttore molto simile al fonografo di Edison, prodotto dalla American Graphophone Company di cui era principale azionista A. Graham Bell, che incaricò degli sperimentatori per creare una macchina simile a quella di Edison da esibire come nuova invenzione. Quando le due macchine vennero presentate al pubblico a Londra nel 1889, un giornalista fece notare che sulla differenza tra le due macchine sarebbe nata una lunga battaglia giudiziaria.
Thomas Edison nel 1877 brevettò il Tin Foil, un sistema che consentiva di registrare la voce su un foglio di alluminio. A seguito di questa invenzione iniziò la produzione di fonografi, strumenti che riproducevano la musica e il canto inciso su un cilindro di cera. Edison era convinto di avere fatto un’invenzione che avrebbe visto il suo massimo sviluppo come ripetitore da applicare ai telefoni. Mai avrebbe immaginato che il cilindro avrebbe cambiato il volto della musica e del mercato musicale. Il grafofono è un fonoriproduttore molto simile al fonografo di Edison, prodotto dalla American Graphophone Company di cui era principale azionista A. Graham Bell, che incaricò degli sperimentatori per creare una macchina simile a quella di Edison da esibire come nuova invenzione. Quando le due macchine vennero presentate al pubblico a Londra nel 1889, un giornalista fece notare che sulla differenza tra le due macchine sarebbe nata una lunga battaglia giudiziaria.
Grammofono
a tromba
Stupendo
grammofono con tromba in legno particolarmente adatto all’ascolto
di musica operistica. Un potente motore a molla consente l’utilizzo
di dischi 78 giri sino a cm. 30 di diametro. Rimarchevole la sua
potenza sonora.
Grammofono
stile Liberty
Grammofono
in stile Liberty, unico esistente, particolarmente adatto all’ascolto
di musiche della Belle Epoque. Pregiata la lavorazione lignea.
SPETTACOLARE!!!!!!
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