Rallenta,
nei primi sei mesi del 2019, l'economia dell'Emilia-Romagna,
confermando i segnali di indebolimento emersi nella seconda metà del
2018. Lo evidenzia l'aggiornamento congiunturale sull'economia
regionale elaborato dalla Banca d'Italia.
In particolare c'è un ristagno nell'attività industriale in senso stretto. La produzione si è ridotta per le piccole e medie imprese, mentre è aumentata per quelle più grandi che hanno beneficiato di una buona dinamica dell'export. Il commercio sull'estero è in calo (4,7% contro il 5,7% dell'anno precedente), ma comunque sensibilmente superiore al dato nazionale. A tenere a galla l'economia regionale sono l'agroalimentare, i mezzi di trasporto, i prodotti di metallo e i macchinari, tradizionali asset trainanti dell'economia dlel'Emilia-Romagna.
Restano positive le condizioni del mercato del lavoro con una diminuzione della disoccupazione, scesa dal 5,9% al 5,5%.
In particolare c'è un ristagno nell'attività industriale in senso stretto. La produzione si è ridotta per le piccole e medie imprese, mentre è aumentata per quelle più grandi che hanno beneficiato di una buona dinamica dell'export. Il commercio sull'estero è in calo (4,7% contro il 5,7% dell'anno precedente), ma comunque sensibilmente superiore al dato nazionale. A tenere a galla l'economia regionale sono l'agroalimentare, i mezzi di trasporto, i prodotti di metallo e i macchinari, tradizionali asset trainanti dell'economia dlel'Emilia-Romagna.
Restano positive le condizioni del mercato del lavoro con una diminuzione della disoccupazione, scesa dal 5,9% al 5,5%.
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