Il
nuovo consiglio dell’Unione dell’Appennino ha votato
all’unanimità il sindaco di Castiglione dei Pepoli nuovo
presidente dell’ente sovracomunale. Giuseppe Argentieri di Vergato
sarà invece presidente dell’Istituzione dei servizi
Maurizio
Fabbri, (nella foto) sindaco di Castiglione dei Pepoli, è stato eletto
all’unanimità nuovo presidente dell’Unione dei comuni
dell’Appennino bolognese. Assemblea che ha oltre tutto eletto
il nuovo presidente del consiglio dell’Unione: a Salvatore
Argentieri subentra infatti Sergio Polmonari, sindaco di
Lizzano in Belvedere.
Fabbri
succede invece a Romano Franchi, ex-sindaco di Marzabotto e
presidente dell’Unione dal 2014 al 2019, da lui eredita la guida di
un ente che in cinque anni è cresciuto molto in fretta, aggregando
servizi che hanno consentito di fare un oggettivo salto di qualità
rispetto al passato (SUAP, informatica, gestione diretta dei servizi
alla persona) oltre che di introdurre nuovi servizi prima non
disponibili (protezione civile, comunicazione). Senza contare che
l’Unione si è fatta carico di dare continuità ai servizi prima
gestiti dalla Comunità montana. L’Unione oggi conta 98 dipendenti
a tempo indeterminato, 7 a tempo determinato, 19 comandati e 17
somministrati per un bilancio di quasi 30 milioni di euro.
Lo
stesso Fabbri ha ricordato, nel suo discorso di presentazione del
documento programmatico, come l’Unione dell’Appennino sia
considerata dalla Regione Emilia-Romagna una tra le 23 unioni in
sviluppo (con un indice di 0,22 mentre le 9 unioni mature hanno un
indice superiore a 0,38).
Nel
presentare il suo programma il primo cittadino castiglionese ha
ribadito l’esigenza di intercettare nuovi bisogni e darvi risposte
adeguate in maniera uniforme, facendo tesoro delle buone pratiche di
ciascun ente per metterle a sistema su tutto il territorio. Un
territorio fragile, in declino, che ha sofferto molto la crisi degli
ultimi anni e il cui divario nei confronti dei territori più ricchi
della Città metropolitana sta crescendo: lavorando insieme in
maniera coordinata, ha ricordato Fabbri, potremo acquistare il peso
politico necessario per modificare lo stato delle cose tu tanti temi:
lavoro, viabilità e mobilità sostenibile, dissesto idrogeologico,
agricoltura, promozione territoriale, servizi al cittadino,
istruzione.
Non
è mancato un accenno al grande assente, Alto Reno Terme, l’unico
comune dell’ambito ottimale identificato dalla Regione a non
aderire all’Unione: il dialogo è aperto, ha ribadito Fabbri, a
patto di condividere i valori e la natura stessa della nostra Unione.
Nei
prossimi giorni saranno individuate le deleghe per ciascun sindaco
della giunta, mentre è prevedibile che alla guida dell’Istituzione
dei servizi sociali educativi e culturali, nel ruolo che negli anni
scorsi era di Fabbri, vada Giuseppe Argentieri,
sindaco di Vergato. Indicazioni in questo senso sono emerse dalle
prime riunioni di giunta. L’Istituzione è un ente strumentale
privo di personalità giuridica, ma i servizi che eroga incidono
profondamente sulla vita dei cittadini (servizi scolastici, servizi
sociali professionali, servizi alla persona, cultura).
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La nuova giunta
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