lunedì 6 maggio 2019

Contini docente di Ambiente-Appennino

Anche Antonio Contini, operatore di Riola, fra gli esperti che hanno partecipato alla Giornata di Formazione organizzata in occasione della festa dell'Istituto AgroAmbientale Serpieri di Bologna, intitolata 'SensAzione di Primavera'.

L’evento ha visto il contributo di delegazioni di studenti provenienti da tutta Italia e ha avuto il duplice scopo di festeggiare l’anniversario dei settant’anni dall’inaugurazione dell’allora I.T.A.S. 'A. Serpieri' di Bologna e di creare momenti di incontro e confronto tra la scuola stessa e le realtà produttive e sociali del territorio.
L' intervento che Contini era chiamato a trattare verteva sulla tematica 'la memoria delle tradizioni e le sfide dell’innovazione'.”
Contini ( nella foto) , ben felice di essere il testimonial della produzione agricola collinare, ha illustrato alle scolaresche l'intensa attività in corso nella valle del Reno, e non solo, per il recupero delle produzioni agricole montane accantonate se non dimenticate e in particolare per l'atteso e caldeggiato ritorno alla coltivazione della mela Rosa Romana, cui l'Appennino offre un habitat più che ideale e che il mercato dimostra sempre più di apprezzare.
L'incontro-confronto con gli studenti è stato anche occasione di presentare l’esito di progetti legati al recupero di tradizioni locali e all’utilizzo in agricoltura di nuove tecnologie, ad esempio i droni.
Il neo ambasciatore dell'Appennino ha potuto così verificare quanto il mondo scolastico sia attivo e produttivo. Sono stati esposti incoraggianti studi e attrezzature per il controllo e la gestione razionalizzata via informatica delle produzioni agricole. Contini non ha poi mancato di far notare la sua piacevolissima scoperta di quanto le classi del Serpieri, grazie a un corpo docente qualificato e a una dirigenza attenta e molta attiva, siano impegnate in progetti assolutamente all'avanguardia. Ha inoltre avuto modo di verificare quanto avesse avuto ragione il compianto Pietro Vicinelli che ià vent'anni fa si fece promotore del ritorno in Appennino di coltivazioni antiche e quanto le sue intuizioni fossero azzeccate per questa area ricca di potenzialità e di tesori naturali. “La Rosa Romana è diventata un presenza in Appennino molto considerata,” ha precisato Contini. “ Il mondo della scuola e quello universitario lo ha individuato da tempo e le ricerche, indirizzate lungo le vie indicate da Vicinelli, che hanno portato persino alla identificazione del DNA della Rosa Romana dell'Appennino, lo testimoniano”. 




 




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