sabato 6 aprile 2019

Inaugurato a Vergato il nuovo monumento ai caduti delle guerre progettato dagli studenti e pensato per la comunicazione social

Il Geode aperto è opera progettata dagli studenti dell’istituto Fantini di Vergato con la supervisione dello scultore Paolo Gualandi, pensato come forma che protegge il ricordo della guerra, monito per le scelte del futuro.


Consegna della Costituzione agli studenti
Stamattina, 6 aprile, a Cereglio, frazione del Comune di Vergato, è stato inaugurato il “nuovo” monumento ai caduti delle guerre voluto dalla sezione locale dell’ANPI. Il monumento va a sostituire un’opera in rame che purtroppo fu rubata alcuni anni nello stesso luogo, all’incrocio tra la strada provinciale che conduce da Vergato a Zocca con quella che porta a Tolè. Qui furono combattute alcune delle battaglie più cruente sulla Linea Gotica.



Erano presenti il sindaco di Vergato Massimo Gnudi, lo scultore Paolo Gualandi, gli studenti dell’Istituto Superiore Fantini di Vergato delle classi terza e quinta dell’indirizzo Costruzione Ambiente e Territorio, l’assessore alla cultura Ilaria Nanni, il Gruppo Alpini di Vergato. Alessandro Masi, per conto dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Bologna, ha voluto consegnare ai ragazzi una bandiera della pace e alcune copie della Costituzione. «Questo bellissimo monumento vuole ricordare l'importanza di preservare la pace: i ragazzi devono fare proprio questo messaggio, perché loro sono il nostro domani» ha spiegato Alessandro Masi di ANPI. «Ho consegnato loro la bandiera della pace e tre copie della Costituzione nata dalla resistenza contro il nazifascimo. Nella Costituzione ci sono tutte le ricette per rendere la nostra vita migliore, bisognerebbe solo applicarla». 
 


Il processo ha interessato gli studenti dell’Istituto Fantini del professor Achille Martino e Francesco Loro, grazie anche alla collaborazione del dirigente scolastico Paolo Bernardi e dell’Istituto per l'Istruzione Professionale dei Lavoratori Edili della Provincia di Bologna. Dal momento che gli studenti non provenivano da una scuola d’arte ma tecnica, ci si è soffermati in particolar modo sulla fase progettuale. I ragazzi hanno dapprima incontrato i rappresentati dell’ANPI per meglio comprendere gli avvenimenti storici e i loro tragici effetti. In seguito gli incontri si sono incentrati su attività di laboratorio e progettazione con la guida di Gualandi in qualità di tutor, con l’obiettivo di definire l’opera scultorea che meglio potesse rappresentare gli eventi in questione.

L’ideazione creativa ha dapprima visto gli studenti impegnati nella progettazione 3d e si è conclusa con la scelta di un geode aperto al cui interno, sulle superfici dei “cristalli” colorati sono visibili immagini incise dagli studenti che rimandano a tragici episodi bellici. Il geode è stato scelto come simbolo della protezione del ricordo del passato, a prezioso monito per le scelte del futuro. Non solo: i ragazzi hanno pensato a un monumento “vivo”, perché è possibile farsi fotografare all’interno: in questo modo gli strumenti di comunicazione di oggi, come i social network, possono contribuire a preservare la memoria e diffondere messaggi positivi. A realizzare concretamente in calcestruzzo la struttura progettata dai ragazzi sono stati poi gli artigiani della Marmografia di Castelvetro

 
«Questo geode è una metafora della protezione e del ricordo: l'esterno è roccioso, forte, pesante mentre l'interno, con i cristalli luminosi e colorati è prezioso, delicato e da conservare, come la memoria delle guerre» ha spiegato durante la cerimonia Gualandi.


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