Il
Geode aperto è opera progettata dagli studenti dell’istituto
Fantini di Vergato con la supervisione dello scultore Paolo Gualandi,
pensato come forma che protegge il ricordo della guerra, monito per
le scelte del futuro.
Consegna della Costituzione agli studenti |
Stamattina,
6 aprile, a Cereglio, frazione del Comune di Vergato, è stato
inaugurato il “nuovo” monumento ai caduti delle guerre voluto
dalla sezione locale dell’ANPI. Il monumento va a sostituire
un’opera in rame che purtroppo fu rubata alcuni anni nello stesso
luogo, all’incrocio tra la strada provinciale che conduce da
Vergato a Zocca con quella che porta a Tolè. Qui furono combattute
alcune delle battaglie più cruente sulla Linea Gotica.
Erano
presenti il sindaco di Vergato Massimo Gnudi, lo scultore
Paolo Gualandi, gli studenti dell’Istituto Superiore Fantini
di Vergato delle classi terza e quinta dell’indirizzo Costruzione
Ambiente e Territorio, l’assessore alla cultura Ilaria Nanni, il
Gruppo Alpini di Vergato. Alessandro Masi,
per conto dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di
Bologna, ha voluto consegnare ai ragazzi una bandiera della
pace e alcune copie della Costituzione. «Questo
bellissimo monumento vuole ricordare l'importanza di preservare la
pace: i ragazzi devono fare proprio questo messaggio, perché loro
sono il nostro domani» ha
spiegato Alessandro
Masi
di ANPI.
«Ho consegnato loro la
bandiera della pace e tre copie della Costituzione nata dalla
resistenza contro il nazifascimo. Nella Costituzione ci sono tutte le
ricette per rendere la nostra vita migliore, bisognerebbe solo
applicarla».
Il
processo ha interessato gli studenti dell’Istituto Fantini del
professor Achille Martino e Francesco Loro, grazie
anche alla collaborazione del dirigente scolastico Paolo
Bernardi e dell’Istituto per
l'Istruzione Professionale dei Lavoratori Edili della Provincia di
Bologna. Dal momento che gli studenti non provenivano da una
scuola d’arte ma tecnica, ci si è soffermati in particolar modo
sulla fase progettuale. I ragazzi hanno dapprima incontrato i
rappresentati dell’ANPI per meglio comprendere gli avvenimenti
storici e i loro tragici effetti. In seguito gli incontri si sono
incentrati su attività di laboratorio e progettazione con la guida
di Gualandi in qualità di tutor, con l’obiettivo di definire
l’opera scultorea che meglio potesse rappresentare gli eventi in
questione.
L’ideazione
creativa ha dapprima visto gli studenti impegnati nella progettazione
3d e si è conclusa con la scelta di un geode aperto al cui
interno, sulle superfici dei “cristalli” colorati sono visibili
immagini incise dagli studenti che rimandano a tragici episodi
bellici. Il geode è stato scelto come simbolo della protezione del
ricordo del passato, a prezioso monito per le scelte del futuro. Non
solo: i ragazzi hanno pensato a un monumento “vivo”, perché è
possibile farsi fotografare all’interno: in questo modo gli
strumenti di comunicazione di oggi, come i social network, possono
contribuire a preservare la memoria e diffondere messaggi positivi. A
realizzare concretamente in calcestruzzo la struttura progettata dai
ragazzi sono stati poi gli artigiani della Marmografia di
Castelvetro.
«Questo
geode è una metafora della protezione e del ricordo: l'esterno è
roccioso, forte, pesante mentre l'interno, con i cristalli luminosi e
colorati è prezioso, delicato e da conservare, come la memoria delle
guerre» ha spiegato
durante la cerimonia Gualandi.
Dispiace dirlo ma... e' brutto forte!
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