Il
servizio partirà oggi, 8 gennaio, negli uffici della delegazione
comunale di Vado di Monzuno ed è rivolto a giocatori patologici e
familiari
L'Unione
dei Comuni dell'Appennino Bolognese invia:
Uno
sportello per prevenire e fornire informazioni sulle ludopatie, è
il progetto sostenuto dai Piani di Zona del Distretto Socio-Sanitario
dell’Appennino bolognese, in collaborazione con l’Ausl.
Un
ufficio presso la delegazione comunale di Vado di Monzuno riceverà
giocatori, familiari, conoscenti e persone direttamente coinvolte nel
problema del gioco d’azzardo patologico per orientarli e
indirizzarli sui servizi disponibili , dagli sportelli sociali, che
possono fornire un quadro sui possibili strumenti di sostegno
economico, ai servizi sociali professionali che quando è necessario
possono indirizzare a strumenti sanitari più specifici per la cura
delle dipendenze. L’ufficio è aperto a tutti i cittadini del
distretto e il servizio partirà oggi, martedì 8 gennaio, alle
15.
Lo
sportello prevede l’apertura per i primi tre martedì del mese fino
a luglio, dalle 15 alle 18. Fornirà in particolare informazioni di
natura legale grazie all’avvocato Camilla Zamparini
dell’Associazione UDI di Bologna, cercando di prevenire il
sovraindebitamento da parte delle famiglie dei giocatori e il rischio
che finiscano preda dell’usura: viceversa gli appuntamenti del
secondo e terzo mercoledì (dalle 10 alle 13) avranno un taglio più
psicologico ed educativo, con l’obiettivo di stabilire un percorso
di ascolto per giocatori e loro familiari che porti anche alla
realizzazione di un gruppo guidato da un educatore e uno psicologo.
Sarà inoltre messo a disposizione anche un servizio di consulenza
telefonica al numero 349-7849183.
«Il
tema delle ludopatie è estremamente serio e attuale» commenta
Marco Mastacchi, il presidente del Distretto Socio-Sanitario
dell’Appennino bolognese «perché comporta delle vere
dipendenze patologiche che hanno ripercussioni su chi è colpito e
sui suoi familiari. Con questo servizio vogliamo lavorare sulla
prevenzione e coinvolgere chi, per motivi di pudore, non ha ancora
affrontato il problema. Non c’è nulla di cui vergognarsi, con il
sostegno della comunità si può uscire da queste dipendenze prima
che sia troppo tardi».
Vorrei ricordare che in questi ultimi 10 anni l’attuale giunta della Lista ” Dimmi” non solo non ha fatto nulla per intervenire su questo problema, ma addirittura ha bocciato una mozione di contrasto all’uso delle slot machine presentata dalle minoranze consiliari già nel 2015.
RispondiEliminaSe si lavora solo sugli EFFETTI, e non si contrastano adeguatamente le CAUSE, il problema della ludopatia continuerà a diffondersi ulteriormente anche nel nostro territorio comunale.
Sono tante le amministrazioni che, invece, da tempo si sono attivate singolarmente o come Unioni di comuni mettendo in campo misure di limitazione (quali il divieto di istallazioni vicino alle scuole e la definizione di fasce orarie da rispettare) oppure che hanno previsto incentivi per gli esercizi commerciali che rinunciano ad ospitare le slot .
Il problema è sicuramente di difficile soluzione, ma tanto si può fare ed è stato già fatto da vari comuni animati dalla volontà politica di tutelare la salute dei cittadini migliorando la qualità della vita quotidiana e lottando contro le nuove solitudini dei giorni d’oggi.
http://www.perunanuovastagione.it/2019/01/04/ludopatia-lavorare-sulle-cause/