mercoledì 19 dicembre 2018

Il Presepe non si tocca....

Spazio autogestito concesso a Forza Italia di Marzabotto


di Morris Battistini

Lettera ad Aziz, nome immaginario di un ospite a Marzabotto.
La lettera vuole precisare che vogliamo bene a tutti, a patto che non vengano usurpati i nostri usi e costumi, le nostre tradizioni.
Vogliamo far sì che l'Italia sia un paese libero e ospitale senza però rinnegare nulla di ciò che oggi ci ha reso il paese che siamo.
Un immigrato che viene in Italia, lavora, produce, si crea una famiglia e paga regolarmente le tasse, è 'mio fratello', ma per il resto non ci sto, e glielo dico. Ecco perchè indirizziamo ad Aziz questa nostra considerazione in occasione del Santo Natale.


La lettera dal titolo 'BUON NATALE, AZIZ'


Scusa Aziz, leggo in giro che ti darebbe fastidio il Presepe perchè non sei cristiano.
Immagino di aver capito male, perchè se le cose stessero così sono costretto a dirti un paio di cose. 
A partire da una, e spero non me ne vorrai. 
A che titolo pretendi di cambiare le Tradizioni che ci sono state tramandate dai nostri Padri e che noi vogliamo tramandare ai nostri Figli?
Perché vedi, non è questione di essere cristiano o cattolico, svedese o magrebino. Se tu sei buddista, ateo o altro a me non interessa. Semplicemente non devi toccare la mia identità.

Sei scappato dalla tua terra, che quindi tanto ospitale non doveva essere e tanti diritti non doveva assicurarti, per venire in Italia a insegnarci cosa sono diritti e civiltà?
Dici che dobbiamo favorire l'integrazione?
Aziz, vediamo di capirci. Integrazione per me significa che tu devi integrarti, non io. 
Perché se io vado in Arabia o in Iran a festeggiare il Natale lo sai che mi capita? Si che lo sai... 
Quindi, se non ti piace il Presepe, non farlo, ma non pretendere che io smetta di farlo perchè ti offenderebbe. Anzi, se vogliamo dirla tutta è a me che offende la tua 'offesa'. E se non ti piace il Natale, è un problema tuo, che devi cercare di risolvere. 
Ma di certo ho capito male io.
Forse sono stati i soliti sinistrati a dirlo, magari per far sbarcare qualche altro clandestino e poi specularci sopra.
Ma se pensi che i tuoi amici, quelli che ti hanno insegnato a rivendicare diritti senza rispettare alcun dovere, possano aver ragione, hai sbagliato. E di grosso. 
Li conosciamo quelli. 
Oggi tolgono il Presepe, domani il Crocifisso, poi il Natale, dopo i Campanili, poi le Chiese...
Tutte cose a cui noi teniamo. Perché se anche non sei cattolico, tutto ciò fa parte della nostra cultura e noi ci teniamo. Non vogliamo imporre nulla, ma neanche sentirci dire come dobbiamo comportarci a casa nostra.
Insomma, gli Italiani non vogliono discriminare, ma neppure vogliono essere discriminati. 
Sono stato troppo duro, Aziz? Dici che sono razzista? 
No, Aziz, non ci crediamo più all'anatema del razzismo. Non è un problema di pelle o di razza. 
Semplicemente sono Italiano, amo la mia Patria e cerco di essere leale, nei confronti della mia gente e anche nei tuoi, in effetti. E' meglio che tu venendo qui sappia come la pensiamo, piuttosto che scoprirlo dopo. 

5 commenti:

  1. Quanti Aziz hanno chiesto al signore di non fare il Presepe? Perchè da noi il Presepe si fa e nessuno si è mai sentito offeso. Se poi volesse informarsi saprebbe che per i musulmani Gesù è un profeta come Maometto e non credo che possano sentirsi offesi se si celebra la Sua nascita

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  2. Completamente d'accordo su quanto scritto.
    Bravi

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  3. Parla di patria fin che vuoi, ma lascia stare il cristianesimo, che di cristiano, in quel testo, non c'è proprio nulla!

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  4. Il Presepe e la Natività danno fastidio solo ai satanisti.

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  5. Originalissimo pensiero nella lettera ad 'Aziz',
    ospite di Marzabotto.
    Praticamente scopiazzata parola per parola, senza nessuna citazione dell'autore,
    da
    https://www.marcotosatti.com/2018/12/08/cosi-lontani-cosi-vicini-sharia-e-laicismo-sempre-ostili-ai-cristiani-un-articolo-di-agostino-nobile/#comment-60660

    a sua volta scopiazzata dalla lettera a Mohamed
    http://ictumzone.altervista.org/?p=29613 del 5/1/2015.

    Una catena di S.Antonio in cui ognuno cambia qualche parola e porta avanti un 'grande' pensiero.








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