Il
quartetto Banditaliana, gruppo italiano di world music noto a livello
internazionale, condividerà venerdì il palco di Marzabotto con
Carlo Maver. Un’occasione per festeggiare 25 anni di carriera nello
spirito di incontro fra culture diverse previsto dalla rassegna
'Crinali'.
L'Unione
dei Comuni dell'Appennino Bolognese:
Domani,
venerdì 7 dicembre alle 21 presso il Teatro comunale di Marzabotto,
si terrà il concerto 'Crinali
incontra Banditaliana e Carlo Maver'.
E' il primo di tre eventi di commiato del progetto “Crinali”:
sul palco per Banditaliana ci saranno Riccardo
Tesi (organetto diatonico), Maurizio
Geri (chitarra e voce), Claudio
Carboni (sax), Gigi
Biolcati (percussioni) che
suoneranno con il virtuoso del bandoneon Carlo
Maver (nella foto) .
L’ingresso
è gratuito ma è gradita l’iscrizione a info@progettocrinali.it.
Tutti
questi musicisti hanno condiviso quest’estate l’esperienza di
fare da tutor per la rassegna “Crinali – Luoghi di incontro”.
Sono stati protagonisti di momenti di condivisione con giovani
musicisti under 35, sia nativi che richiedenti asilo soggiornanti
nelle strutture di accoglienza nelle località dell’Appennino
bolognese, con i quali hanno suonato e provato nel pomeriggio alcuni
brani proposti poi al pubblico durante la serata. “Incontrarsi
facendo e ascoltando musica” era infatti uno degli obiettivi della
rassegna musicale promossa dalla cooperativa Lai-momo con l’Unione
dei comuni dell’Appennino bolognese e il sostegno del MiBACT e di
SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata
per i giovani, per la cultura”.
Prima
del concerto di venerdì sera ci sarà spazio per “L’Appennino
delle idee”: saranno infatti letti alcuni estratti dalla
pubblicazione “Tutta la vita in un foglio. Memorie di richiedenti
asilo”. Il libro raccoglie una selezione di 53 memorie di
richiedenti asilo transitati in Italia tra il 2011 e il 2014 e ha lo
scopo di far conoscere alcune storie individuali di persone che sono
state costrette a lasciare il proprio Paese per fuggire a situazioni
di pericolo per la propria esistenza.
«L'idea
alla base di Crinali è quella di unire: come i crinali uniscono
vette di montagna, luoghi differenti, Crinali ha inteso unire
culture differenti, quelle locali e quelli di richiedenti asilo,
rifugiati, stranieri in genere» spiega Elisabetta Degli
Esposti Merli della Cooperativa Lai-Momo. «La musica è il
filo conduttore: dove parole e vita quotidiana non arrivano, arriva
la musica, linguaggio universale che unisce le persone perché
compreso da tutti».
Nessun commento:
Posta un commento