'Protesta
immotivata', quella degli agenti della Polizia municipale: questa la
posizione espressa in una nota da Massimo Bosso Presidente
dell’Unione Comuni Valli Reno Lavino Samoggia e Sindaco di
Casalecchio di Reno, Stefano Rizzoli Sindaco di Monte San Pietro e
Stefano Fiorini Sindaco di Zola Predosa
Spiace
dover fronteggiare una protesta che pensiamo abbia una valenza di
prevalente opposizione al cambiamento ed al miglioramento della
qualità del servizio offerto per la sicurezza dei cittadini e del
territorio, obiettivo che per i sindaci dei Comuni di Casalecchio di
Reno, Monte San Pietro e Zola Predosa rappresenta la vera priorità.
È paradossale questo stato di agitazione quando le richieste
risultano in gran parte accolte già in sede di conciliazione
prefettizia e con buona volontà reciproca si potrebbe definire una
risoluzione delle questioni.
Il
cuore del progetto è incentrato sulla presenza nel territorio di
ogni comune di un PRESIDIO TERRITORIALE. Questo si ottiene
ottimizzando i processi attraverso un accentramento di funzioni
specialistiche che eliminino le ridondanze locali, giungendo a
“liberare” risorse di personale da destinare alla presenza “su
strada”.
Il
progetto allinea i Comuni e i servizi ai Cittadini agli standard
previsti dalla Regione Emilia Romagna (LR 24/2003).
L’aggregazione
dei Corpi di Polizia locale tra Comuni è oggi una realtà diffusa
sulla maggior parte del territorio regionale. Già ora la
riorganizzazione in Unione sta producendo nuovi servizi per i nostri
territori anche per effetto di forti investimenti sulla formazione
del personale.
Le
proposte che abbiamo già avanzato
Organico
I Comuni si sono impegnati ad aumentare già dal 2019 l’organico
del Corpo di due unità di personale. Il segnale politico è
importante se si considera che i Comuni non hanno libertà di
assumere ma devono sottostare a rigorose regole. Il Sindacato le
ritiene insufficienti senza tenere conto delle reali possibilità che
l’ordinamento permette e a cui le Amministrazioni Comunali non
possono derogare.
Turni
gli standard regionali prevedono la presenza della Polizia Locale sul
territorio per 365 giorni all’anno e con tre turni di lavoro,
situazione del tutto normale già attuata nella maggior parte dei
Comuni in Unione in ambito regionale. Tuttavia è stato comunicato
formalmente che tale turnazione, con particolare riferimento ai
servizi festivi e serali, sarà necessariamente graduata in
percentuale pari alla carenza di organico. E’ una posizione
ragionevole che tuttavia richiede al personale un aumento
dell’impegno che rientra nella norma e nel ruolo ricoperto.
Il
Sindacato invece chiede di non istituire il terzo turno e il turno
ordinario festivo oltre a soglie individuali da non superare per ogni
operatore. Queste richieste poste in maniera così perentoria
impediscono l’attuazione del progetto e addirittura riducono i
servizi sino ad ora svolti.
Orario
In sede prefettizia le Amministrazioni avevano comunicato la
disponibilità di organizzare il servizio su 35 ore, invece di 36
settimanali, anche se questa modulazione oraria non è un diritto.
Nelle modalità attuative il Sindacato insiste nel pretendere
l’attuazione di un modello già dichiarato non idoneo dall’ARAN
(Agenzia per la Rappresentanza negoziale per le Pubbliche
Amministrazioni) chiedendo di fatto alle amministrazioni di
disattendere disposizioni normative nazionali di settore.
Fondi
In sede prefettizia le Amministrazioni avevano comunicato la
disponibilità a costituire un fondo straordinario per la
riorganizzazione e sviluppo del servizio analogamente a quanto fatto
per altri servizi. Il Sindacato non ha ancora accettato un confronto
per la definizione dell’importo dichiarando solo insufficiente
quello proposto.
Reperibilità
In sede prefettizia le Amministrazioni avevano inoltre comunicato la
disponibilità in fase di avvio di limitare la reperibilità ai
servizi di protezione civile.
Ribadiamo
inoltre che non c'è un Comune che si avvantaggia rispetto agli
altri, anzi, proprio grazie all’organizzazione, alle risorse e alle
esperienze delle varie realtà è stato possibile avviare questo
percorso.
Le
Amministrazioni Comunali hanno come sempre aperto un dialogo con
tutte le Organizzazioni Sindacali investendo tempo e risorse per
informare ed ascoltare le loro proposte. Da aprile a giugno 2018 si
sono svolti sette incontri formali tra l’amministrazione e i
Sindacati in un confronto aperto che ha visto l’accoglimento delle
istanze sindacali sopra citate con particolare riferimento
all’attivazione di fasi sperimentali tuttora in corso. L’abbandono
incomprensibile del tavolo sindacale da parte del Sindacato DICCAP
(Dipartimento Autonomie Locali – Polizie Locali) e conseguente
apertura dello stato di agitazione è pertanto un atto unilaterale in
quanto le Amministrazioni non si sono mai sottratte al dialogo.
Ci
auguriamo quanto prima che si torni ad un confronto non
pregiudiziale, ma costruttivo, per il bene primario della sicurezza
verso le nostre comunità.
Massimo
Bosso Presidente dell’Unione Comuni Valli Reno Lavino Samoggia e
Sindaco di Casalecchio di Reno
Stefano
Rizzoli Sindaco di Monte San Pietro
Stefano
Fiorini Sindaco di Zola Predosa
Capisco in strada fa freddo e di notte e' poco sicura,quando ti chiedono di lavorare tutti s'arrabbiano ,io compreso
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