martedì 15 maggio 2018

Quelli che fecero l'impresa: Mongardino-Firenze lungo la Via degli Dei


Da Mongardino a Firenze 'a piedi', seguendo il tracciato storico della Via degli Dei. L'intero percorso appenninico di oltre 100 chilometri è stato terminato in sette giorni, durante i quali, oltre a dover camminare, si doveva anche predisporre il campo per il pernottamento in tenda. Protagonisti 9 giovanissimi studenti della 4a F di Fontana: Elettra, Anna, Lola, Laura, Amy, Ernesto, Leo, Samuele e Riccardo. Il più giovane ha 7 anni, il più vecchio ( si fa per dire) 11. La bella scolaresca è stata accompagnata da tre genitori, un 'fratellone', Matteo, e un cane, Conan.

I piccoli protagonisti dell'impresa parlano con entusiasmo: è stata la loro grande trasferta a Firenze, indagando boschi e camminando su un tracciato che stupiva per la sua vetustà. La cosa che è rimasta più impressa però, dicono, non è stata la fatica ma il piacere di mangiare, perchè era reso molto desiderato e saporito dal grande consumo di energie e particolarmente piacevole perchè consumato in comitiva: “Abbiamo mangiato soprattutto carne, per lo più acquistata lungo il tragitto,” spiega subito Ernesto, quasi riassaporando i bocconi di allora. “Sono stati sette giorni molto belli”.
Non sono però mancate le sorprese. “ Alla notte sentivamo gli animali anche di grande stazza camminare attorno alla tenda,” racconta ancora Ernesto. “Non avevo paura ma per dormire mi mettevo il materassino sulla testa e ritrovavo un bel silenzio conciliante”. Anche Leo ritorna sui pasti. “Arrivati a Firenze, abbiamo mangiato ciascuno una grande fiorentina. La penultima giornata di cammino abbiamo divorato una montagna di patatine e in una occasione abbiamo anche preparato la cena alla griglia, utilizzando per le braci rami verdi. Poi tante volte al ristorante”.
Lola e Amy aggiungono: “ Abbiamo cantato tanto. Cantare ci aiutava ad andare avanti. A gruppi abbiamo inventato canzoni e parodie. Passando da Monte Sole abbiamo cantato a lungo Bella Ciao. Nelle soste abbiamo giocato a volte anche con la penitenza per chi perdeva. Silvia per penitenza ha dovuto arrampicarsi su un albero”, hanno concluso divertite le due camminatrici.


Rafaela ( di origine spagnola), una delle mamme che hanno accompagnato la comitiva, spiega che l'idea di destinare la vacanze dei ponti della Liberazione e del primo maggio all'impresa ludico-sportiva è venuta a un altra mamma, a Silvia, e la proposta è stata subito accolta perchè stimolante. “ Il trasferimento è stato meraviglioso perchè fatto insieme ai ragazzi,” spiega papà Matteo. “E' stata anche una bella parentesi educativa perchè i nostri figli hanno fatto gruppo e condivisione. Soprattutto hanno verificato i loro limiti, verificato l'utilità della solidarietà e della partecipazione. Tutto questo li ha resi più responsabili. . Anche per noi genitori è stata una bella lezione. Siamo tutti cresciuti”.




Il proposito è di non limitarsi a questa prima esperienza, ma di programmare altre camminate. 














 

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