Forza Italia ha presentato un esposto in Procura perché ritiene che gran parte di queste sanzioni siano «illegittime»
Marco
ha inviato
A
Bologna più del 70% dei ricorsi contro le multe degli accertatori
della sosta viene vinto dal cittadino che ha preso la
contravvenzione. I dati anno per anno sono in realtà piuttosto
disomogenei, ma una tendenza a favore di chi fa ricorso trova
generalmente riscontri sia per quanto riguarda quelli inviati al
prefetto sia su quelli presentati al giudice di pace. Nel 2015, ad
esempio, su 535 ricorsi al prefetto (178.885 il totale delle multe di
quell’anno) ben 260 hanno visto prevalere il cittadino multato, con
82 ricorsi respinti e 159 ancora in corso. Lo stesso anno i giudici
di pace hanno dato ragione ai cittadini ricorrenti 54 volte, con 13
ricorsi respinti (64 sono ancora in corso). Anno nero il 2015 anche
per Scout: le 52.909 multe comminate hanno prodotto 383 ricorsi al
Prefetto, dei quali 219 vinti dai cittadini, 32 respinti e 117 ancora
in corso. «Riteniamo che larga parte della sanzioni elevate dagli
accertatori sia illegittima», scandisce il capogruppo di Forza
Italia in Regione Galeazzo Bignami che ha presentato un esposto sulla
vicenda. «Ormai- sostiene il berlusconiano- il Comune cerca sempre
più attraverso le sanzioni di tirare fuori i soldi dalle tasche dei
cittadini, noi riteniamo che le sanzioni debbano essere fatte per la
sicurezza e per consentire a tutti di vivere meglio la città». I
forzisti ricordano una sentenza delle sezioni riunite della
Cassazione, datata 2009, che stabilì un criterio restrittivo per
quanto riguarda gli accertatori. «Per un periodo il Comune di
Bologna si è uniformato, poi ha cominciato a far fare agli
accertatori qualsiasi tipo di sanzione. E i dati lo confermano: l’80%
dei ricorsi vengono persi», sottolinea il copogruppo Fi in Comune
Marco Lisei. A marzo i forzisti hanno presentato all’amministrazione
un diffida sull’argomento, «ma se ne sono fregati», afferma
Bignami. Ed ecco l’esposto alla Procura. «Quantomeno- spiega
Lisei- ci sia analisi di un soggetto terzo che giudichi questo tipo
di condotta. Non abbiamo la certezza che ci sia un dolo, ma
sicuramente questa condotta deve cessare». Forza Italia, che stima
in tre-cinque milioni di euro i proventi delle multe «illegittime»
fatte dagli accertatori fa anche notare che solo una piccola parte
dei cittadini fa ricorso, visto che spesso il costo dell’azione
legale è superiore a quella della stessa multa.
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