domenica 19 novembre 2017

Carlo Soricelli, report morti sul lavoro dal 1° gennaio al 31 ottobre 2017

di Carlo Soricelli


Quando celebreremo il giorno dei morti, ricordiamoci di dire una preghiera per quelli dimenticati: dei tanti “Nessuno” che a differenza di Ulisse non faranno più ritorno a casa. .
Che Papa Francesco apra i cuore e i cervelli dei nostri politici e amministratori che mai si occupano dei caduti sul lavoro sul lavoro: chi non è credente si ricordi con un pensiero di queste vittime dell’indifferenza. In questi dieci anni di monitoraggio dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro i morti sul lavoro non sono calati, ma sono addirittura aumentati.   
Dall’inizio dell’anno sono morti sui luoghi di lavoro 566 lavoratori: con i morti sulle strade e in itinere con il mezzo di trasporto, si superano i 1150 morti complessivi. Gli agricoltori schiacciati dal trattore sono come tutti gli anni il 20% di tutti i morti sui luoghi di lavoro. L’agricoltura, come tutti gli anni, supera abbondantemente il 30% di tutti i morti sul lavoro.  Oltre il 25% di tutti i morti sui luoghi di lavoro hanno più di 60 anni. Gli edili superano il 20% di tutti i morti sul lavoro. La maggioranza di queste vittime cadono dall’alto; dai tetti e dalle impalcature. Nelle aziende dove è presente il sindacato le morti sono quasi inesistenti: le poche vittime nelle fabbriche che superano i 15 dipendenti sono per la stragrande maggioranza lavoratori che lavorano in aziende appaltatrici nell’azienda stessa: spesso manutentori degli impianti. La Legge Fornero ha fatto aumentare le morti sul lavoro tra gli ultra sessantenni. Gli stranieri morti per infortunio, sono oltre il 10% dall’inizio dell’anno, è così tutti gli anni. Il 30% dei morti sul lavoro spariscono ogni anno dalle statistiche. Tra l’altro e in ogni caso i morti sui luoghi di lavoro monitorati dall’Osservatorio sono sempre molti di più di quelli monitorati dell’INAIL. Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro http://cadutisullavoro.blogspot.it
Il 31 dicembre 2017 l’Osservatorio compirà 10 anni
Aperto il 1° gennaio 2008 in memoria dei sette operai della Thyssenkrupp di Torino morti poche settimane prima
Al 31 ottobre i morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono diventati 566
Con i morti con mezzo di trasporto, comprensivo dell’itinere si superano i 1150
Sono 128 i morti schiacciati dal trattore dall’inizio dell’anno
Morti nelle Regioni e Province italiane nel 2017 per ordine decrescente a oggi sono esclusi dalle province i morti sulle autostrade e all’estero.
N.B i morti segnalati nelle Regioni sono solo quelli sui LUOGHI DI LAVORO. Con le morti sulle strade e in itinere gli infortuni mortali In questo momento sono stati superati con i morti col mezzo di trasporto oltre 1150 lavoratori complessivi.
LOMBARDIA 56 Milano (10), Bergamo (8), Brescia (9), Como (1), Cremona (1), Lecco (5), Lodi (2), Mantova (3), Monza Brianza (4), Pavia (6), Sondrio (5), Varese (2). VENETO 52 Venezia (5), Belluno (2), Padova‎ (5), Rovigo (7), Treviso (11), Verona (12), Vicenza (10).  CAMPANIA 42 Napoli (15), Avellino (6), Benevento (3), Caserta (8), Salerno (10). EMILIA ROMAGNA 40 Bologna (3), Rimini (). Ferrara (6) Forlì Cesena (4) Modena (5) Parma (6) Ravenna (8) Reggio Emilia (5) Piacenza (3) ABRUZZO 38 L'Aquila (9), Chieti (9), Pescara (12) Teramo (8) SICILIA 35 Palermo (5), Agrigento (8), Caltanissetta (1), Catania (4), Enna (2), Messina (1), Ragusa (5), Siracusa (1), Trapani‎ (8). PIEMONTE 32 Torino (9), Alessandria (2), Asti (3), Biella (2), Cuneo (11), Novara (1), Verbano-Cusio-Ossola (1) Vercelli (4) TOSCANA 29 Firenze (4), Arezzo (), Grosseto (6), Livorno (3), Lucca (2), Massa Carrara (1), Pisa‎ (6), Pistoia (3), Siena (1) Prato (3). LAZIO 29 Roma (8), Viterbo (8) Frosinone (5) Latina (8) Rieti (). PUGLIA 26 Bari (4), BAT (1), Brindisi (5), Foggia (6), Lecce (7) Taranto (1) CALABRIA 23 Catanzaro (2), Cosenza (9), Crotone (2), Reggio Calabria (5) Vibo Valentia (5) MARCHE 13 Ancona (2), Macerata (1), Fermo (1), Pesaro-Urbino (6), Ascoli Piceno (3). UMBRIA 14 Perugia (11) Terni (3). LIGURIA 13 Genova (4), Imperia (2), La Spezia (2), Savona (5).  SARDEGNA 13 Cagliari (4), Carbonia-Iglesias (), Medio Campidano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (3), Sassari (6). Sulcis inglesiente (1) TRENTINO ALTO ADIGE 10 Trento (3), Bolzano (7). FRIULI VENEZIA GIULIA 9 Trieste (2), Gorizia (1), Pordenone (), Udine (6).   Molise 7 Campobasso (4), Isernia (3) BASILICATA 3 Potenza (1) Matera (2) VALLE D’AOSTA (1)
I morti sulle autostrade e all’estero non sono a carico delle province
Molte delle vittime del terremoto in Emilia erano lavoratori rimasti schiacciati per il crollo dei capannoni. Lo stesso terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche ha evidenziato che i capannoni industriali in Italia sono per la maggior parte a rischio sismico. E’ un miracolo che non ci siano stati morti nella cartiera a Pioraco di Macerata. Il tetto è crollato nel cambio turno, nella fabbrica stavano lavorando solo 20 persone che sono riuscite a scappare. L’intero tetto della sala macchine è crollato. In questa fabbrica ci lavorano complessivamente 146 lavoratori e se fossero stati tutti all’interno ci sarebbe stata una strage. E’ un miracolo, come nel terremoto in Emilia che pur provocando vittime tra i lavoratori è capitato di notte e in orari dove nelle fabbriche ci lavoravano pochissime persone. La maggioranza dei capannoni industriali in Italia sono stati costruiti in anni dove non si teneva in nessun conto del rischio sismico. Tantissimi di questi capannoni hanno le travi SOLO appoggiate sulle colonne e nel caso di terremoti possono muoversi dall’appoggio e crollare.
Se non si comincia a farli mettere in sicurezza è a rischio la vita di chi ci lavora sotto, e parliamo di milioni di lavoratori. Del resto con incentivi e detassazioni si potrebbero mettere tutti in sicurezza con una spesa non eccessivamente alta.
Report morti sul lavoro nell’intero 2016
Nel 2016 sono morti 641 lavoratori sui luoghi di lavoro e oltre 1400 se si considerano i morti sulle strade e in itinere (stima minima per l’impossibilità di conteggiare i morti sulle strade delle partite iva individuali e dei morti in nero), e di altre innumerevoli posizioni lavorative, ricordando che solo una parte degli oltre 6 milioni di Partite Iva individuali sono assicurate all’INAIL. L’unico parametro valido per confrontare i dati dell’INAIL e di chi li utilizza per fare analisi, e dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro sono i morti per infortuni INAIL SENZA MEZZO DI TRASPORTO, e confrontare quanti ne registra in più l’Osservatorio. Si ha così il numero reale delle morti per infortuni sui LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA e non solo degli assicurati INAIL.
Grazie amici di facebook che a centinaia visitate questo sito ogni giorno
Carlo Soricelli curatore dell’Osservatorio Indipendente d Bologna morti sul lavoro, attivo dal 1° gennaio 2008 http://cadutisullavoro.blogspot.it
Report morti sul lavoro nei primi 9 mesi del 2017.
Dall’inizio dell’anno Al 30 settembre 2017 sono morti sui luoghi di lavoro  e senza mezzo di trasporto 508 lavoratori. Erano lo stesso giorno del 2016 491 + 3,3. Erano lo stesso giorno del 2008 anno di apertura dell’Osservatorio 462 + 9,1%. ATTENZIONE, queste non sono denunce, ma lavoratori morti per infortunio sui LUOGHI DI LAVORO quelli dell’Osservatorio sono morti sui LUOGHI DI LAVORO VERI, tutti registrati per giorno della tragedia, provincia, generalità delle vittime, età, sesso, professione e nazionalità. Come potete leggere le morti sul lavoro non sono mai calate da quando il 1° gennaio 2008 è stato aperto questo Osservatorio, che non ha nessun interesse da difendere, contrariamente ad altri, solo quello di far venire finalmente allo scoperto le vere dimensioni del fenomeno che è molto più esteso e preoccupante di quello percepito dagli italiani.
 
Se ai morti sui luoghi di lavoro, cioè senza mezzo di trasporto  si aggiungono i morti sulle strade e in itinere si superano i 1070 morti
Se uno guarda superficialmente i dati dei morti sul lavoro si entra in uno stato confusionale. Sono reali quelli dell'Osservatorio o quelli dell'INAIL? A prima vista sembrano di più quelli dell'INAIL, ma occorre ricordare che quelle diffuse dall'INAIL sono denunce e non riconoscimento delle morti che questo istituto dello Stato analizzerà in secondo. Dopo diversi mesi dell'anno successive l’INAIL diffonde il numero di morti per infortuni riconosciuti come tali, sono mediamente il 30% in meno ogni anno. Resuscitano? No, è che tante di queste morti sono in itinere o di non assicurati all'INAIL, o in nero, oppure di non loro pertinenza. Oppure di agricoltori schiacciati dal trattore che sono ben 128 dall'inizio dell'anno e 526 da quando abbiamo come Ministro delle Politiche Agricole Martina. E questa la vera emergenza di cui nessuno si occupa. Un morto su 5 sui LUOGHI DI LAVORO se si sommano tutte le categorie, è provocata dal trattore. Comunque se si guardano i dati complessivi comparati, quelli diffusi dall’INAIL, sono ovviamente molto meno delle morti di questo Osservatorio che monitora tutti i morti sui LUOGHI DI LAVORO da ben dieci anni, indipendentemente dal lavoro svolto o dall’assicurazione di riferimento. Se si confrontano con quelli dell'INAIL occorre sempre ricordare che nelle denunce pervenute all'INAIL ci sono anche i morti sulle strade e in itinere che sono ogni anno dal 50 al 55% di tutte le morti sul lavoro.
Se si vuole fare una comparazione vera occorre confrontare i morti senza mezzi di trasporto dell’INAIL con quelli sui LUOGHI DI LAVORO dell’Osservatorio.
Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro
L’anno scorso in Europa sono stati 10.000 i lavoratori morti mentre andavano o tornavano dal lavoro (indagine europea). Tantissime le donne sovraccaricate sul posto di lavoro, oltre che dal carico famigliare e dai lavori domestici. Quando in itinere sono alla guida di un automobile hanno spesso incidenti anche mortali. Molti infortuni poi non vengono riconosciuti come tali a causa della normativa specifica dell’itinere. E quando andate a vedere ogni anno le denunce per infortuni pervenute all’INAIL vi accorgete che poi successivamente non vengono riconosciute come morti sul lavoro mediamente il 30/40% delle denunce per infortuni mortali. Occorre ricordare che anche quest’anno, come i precedenti, che un lavoratore su cinque muore schiacciato dal trattore che guida. Ma con questa casta parlamentare, nessuno escluso, parlare della vita di chi lavora e come parlare di niente. Le percentuali delle morti nelle varie categorie sono sempre quelle tutti gli anni. L’agricoltura ha sempre più del 30% delle morti sul totale, segue l’edilizia che supera ogni anno il 20%. Poi l’industria e l’autotrasporto che si contendono sempre il terzo e quarto posto in questa triste classifica. Ma queste due categorie sono sempre sotto il 10%, nonostante milioni di addetti e questo, per fortuna, abbiamo ancora sindacati che esercitano controlli sulla Sicurezza.  Gli stranieri morti per infortuni sui luoghi di lavoro sono in questo momento il 10% sul totale. E’ spaventoso pensare che i nostri giovani non trovano lavoro e si è innalzata l’età per andare in pensione di molti anni anche a chi svolge lavori pericolosi. Anche quest’anno il 31% dei morti sui LUOGHI DI LAVORO ha dai 61 anni in su.
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Le morti verdi provocate dal trattore
Strage continua, sono già 128 dall’inizio dell’anno gli agricoltori morti schiacciati dal trattore. A questi occorre aggiungere tanti altri che sono morti perché trasportati a bordo (anche bambini) o per le strade a causa di incidenti provocati da questo mezzo. Da quando nel 2014 si insediò il Governo Renzi, poi Gentiloni abbiamo come ministro delle Politiche Agricole Martina, sono morti in modo così atroce ben 526 guidatori di questo mezzo mortale.  Anche quest’anno oltre il 20% dei morti per infortuni su di tutte le categorie sono provocate da questo mezzo. ASSURDO che la politica non se ne occupi. ASSURDO tra l’altro che il Parlamento pochi mesi fa ha rinviata per l’ennesima volta la legge europea che obbliga chi giuda questo sterminatore di agricoltori a sottoporsi a un esame che ne verifichi l’idoneità alla guida. Una legge del 2002. Occorrerebbe (ma lo scriviamo da tanti anni senza nessun risultato) che chi ci governa faccia una campagna informativa sulla pericolosità del mezzo. E chi di dovere metta a disposizione forti incentivi per mettere in sicurezza i vecchi trattori.

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