di
Morris Battistini
in Molise per il 60esimo dei Trattati di Roma.
È
stato un bell’evento quello che si è tenuto ieri a Cerro al
Volturno in Molise. Uno dei 21 eventi a carattere nazionale che ha
visto l’amico Gabriel Paolone,nominato Ambasciatore d’Europa per
il Molise, organizzatore di un incontro intitolato NATIVI EUROPEI!
Appena mi hanno contattato chiedendomi di presenziare all’evento ho
subito reso la mia disponibilità all’amico Molisano con cui da
diversi anni condivido molti incontri in giro per tutta la Nazione
insieme ad ANCI GIOVANI. Questo per il rispetto che nutro verso di
lui, questo perché il Molise è una terra che amo particolarmente.
Sono stato onorato che fra 21 regioni sia stata scelta la mia
attraverso la mia persona nell’analogo titolo di Ambasciatore
d’Europa dell’Emilia Romagna per portare un punto di vista
alternativo in chiave Europea. Giunto al bellissimo castello in cui
si è tenuto l’evento ho avuto modo di palesare la fierezza di
avere a capo dell’Europarlamento un uomo come il Presidente Antonio
Tajani. Sono poi intervenuto con il pensiero che vi lascio di
seguito, rimarcando a termine dello stesso, la mia fierezza patriota
che da vero Europeista non mi fa venir meno però nel rimarcare che
ancora prima viene la mia Italianità!
Questo
il mio intervento:
“Credo
che, in un momento così solenne, sia necessario riflettere sul
significato dell'Unione europea.
I
sessant'anni trascorsi dalla firma del trattato di Roma rappresentano
il più lungo periodo di pace, democrazia e nella storia del nostro
continente.
Uno
sforzo eclatante, che i padri fondatori dell'Unione Europea, hanno
compiuto in uno spirito di concordia.
Sono
giovane, e ricordo quando solo ieri studiavo sui libri di storia che
a metà del secolo scorso, gli eserciti in Europa si combattevano
l'uno contro l'altro. Oggi i nostri militari partecipano a missioni
umanitarie e di pace, in tutto il mondo.
Quando
sono stati firmati i Trattati di Roma esistevano ancora le dogane,
ogni Stato aveva la propria moneta e studiare all'estero, o viaggiare
in aereo, per molti, era un lusso. Oggi sappiamo che il mercato
interno ha reso possibile una crescita economica straordinaria.
L'euro è la moneta della maggior parte degli Stati membri
dell'Unione. La generazione Erasmus e i voli "low-cost"
sono la norma e non l'eccezione.
Mi
preme però sottolineare che l'Unione europea non è soltanto una
questione di banche e non è soltanto l'euro. Tutt’altro!
E’
soprattutto la difesa dei nostri valori: la libertà, la democrazia,
l'uguaglianza, il rispetto dello Stato di diritto e la difesa dei
diritti umani, per citarne solo alcuni.
Quando
qualcuno alimenta la discordia ignorando deliberatamente le leggi,
credo sia necessario ricordare l'importanza del rispetto dello Stato
di diritto.
Adesso
noi europei non discutiamo con le armi: lo facciamo intorno a un
tavolo, negoziando in base a regole condivise da tutti, dialogando
entro i limiti del diritto.
Nell'Unione
europea nessuno penserebbe di eludere le norme approvate di comune
accordo tra tutti. Ovviamente i trattati possono essere modificati,
come è stato fatto varie volte con il trattato di Roma, che è poi
divenuto il trattato di Lisbona. Tuttavia, fino a quando il diritto
non sarà modificato, il suo rispetto non è una possibilità ma un
obbligo.
L'Unione
è inoltre sinonimo di solidarietà.
E’
un aspetto che merita di essere rammentato in un periodo in cui gli
egoismi nazionalisti tornano a galla. Il valore del consenso
costituzionale ed europeo rappresenta di per sé un bene che non
possiamo mettere in pericolo.
Signori,
la concordia consiste nel tendere sempre la mano alla
comprensione, nell'essere disposti a trovare un accordo, nella
ricerca del bene comune, nel rendersi conto che la difesa della
nostra unità nella diversità ci rende più forti.
Questo
è il cammino europeo.
Bisogna
che guardiamo con lungimiranza nel futuro, noi giovani lo dobbiamo
fare. È un dovere che abbiamo.
La
scelta che abbiamo dinnanzi a noi non è tra Europa sì o Europa no,
ma è piuttosto in quale misura contribuire al futuro dell'Unione
europea.
A
mio avviso, occorre basarsi su due pilastri.
Il
primo, è difendere sempre i valori europei. Bisogna farlo senza
timidezza all'interno e all'esterno delle nostre frontiere, senza
timore di denunciare situazioni inaccettabili come, ad esempio,
quella che vive adesso il popolo venezuelano.
Il
secondo è mettere molto di più i cittadini al centro di ogni azione
politica. L'Unione europea non è un progetto elitario. Al contrario,
è nata e si è evoluta per garantire il benessere di tutti i
cittadini.
Stiamo
uscendo da una delle peggiori crisi mai affrontate, ma ne verranno
altre.
Alcuni
in Europa, come i populisti e i nazionalisti, sprecano le loro
energie e le loro risorse per separarci. Farebbero meglio invece ad
adoperarsi per la concordia.
Dico
questo perché noi Italiani crediamo nell’Europa, perchè come
disse qualcuno più importante di me, non c’è Italia senza Europa
ma non c’è Europa senza Italia.”
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