domenica 15 ottobre 2017

lL PD di Bologna va a Congresso. Marilena Fabbri 'tifa' Francesco Critelli .

Di Marilena Fabbri

 
Negli ultimi tempi le campagne congressuali sono state tutt'altro che semplici per il Partito Democratico e quest'ultimo congresso provinciale di Bologna non fa di certo eccezione. Io ho sempre creduto ad un PD unito nelle differenze, capace di ascoltare le opinioni di tutti e portarle a sintesi in modo costruttivo ed inclusivo. Purtroppo la personalizzazione della politica portata all'estremo rischia di trasformare il Partito in un comitato elettorale dove le idee e  gli ideali vengono in secondo piano rispetto ai nomi. Certo i nomi contano ma le persone ancora di più e solo un gruppo coeso di persone che condivide un progetto politico e lavora per raggiungerlo si può definire un Partito. Io ho fatto la mia scelta, ho scelto di rinnovare la mia fiducia a Francesco Critelli, perché gli anni che abbiamo avuto alle spalle sono stati anni particolarmente complessi in cui il PD ha conquistato vittorie e subito sconfitte, ha accolto nuovi iscritti, ma ha anche perso pezzi importanti della sua comunità, aspetti su cui abbiamo bisogno di tornare a riflettere con quel senso della misura e della responsabilità del ruolo che io credo Francesco abbia saputo interpretare e saprà interpretare, senza ostentazione, senza violenza dei toni con un uso parco e misurato dei media e dei social nel pieno rispetto del ruolo di  responsabilità che un segretario di partito dovrebbe avere verso i suoi iscritti e militanti e verso i cittadini tutti a cui il progetto  politico del PD ha l'ambizione di rivolgersi.
Penso che Francesco Critelli sia ancora la persona giusta ed abbia la credibilità per promuovere in modo leale il progetto del PD e  ricucire gli strappi che si sono verificati in questi anni di governo nazionale con parti importanti della società civile e di chi si riconosce nei valori del centro sinistra rafforzando il nostro impegno sui territori e  sostegno alle amministrazioni comunali in prima linea ad affrontare problemi di riorganizzazione, finanziari e di capacità di risposta ai nuovi bisogni dei cittadini.

Francesco Critelli ha 39 anni, è stato consigliere comunale e capogruppo del PD nel Consiglio comunale di Bologna dal 2013 al 2015. E’ stato eletto segretario del PD di Bologna nel febbraio 2015 dall’Assemblea provinciale del partito.
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Si ricandida per proseguire un lavoro iniziato in una fase politicamente molto difficile: ha ereditato un partito in crisi e con un tesseramento in forte calo (dal 2012 al 2014 persi un terzo degli iscritti, passando da 21.400 del 2012 a 14.300 del 2014) la gestione delle primarie per scelta del candidato presidente regionale (hanno partecipato meno persone rispetto agli iscritti), elezioni regionali 2014 (affluenza più bassa nella storia dei nostri territori) clima complesso in città in vista delle amministrative del 2016, con un dibattito in atto non semplice sulla ricandidatura di Virginio Merola.
"La società di oggi è contrassegnata da enormi sfide che hanno una dimensione il più delle volte mondiale. Quando  oggi parliamo di immigrazione, di aumento delle disuguaglianze, di terrorismo, di temi ambientali, per citare alcuni  esempi, parliamo di problemi che hanno una portata globale e che richiederebbero uno sforzo profondo per costruire  una cultura politica di sinistra nuova ma in grado di preservare i valori della propria storia. Stiamo assistendo invece  alla scarsa capacità dei partiti socialisti europei e non solo di fare sistema e di affrontare politicamente e insieme le  emergenze e le sfide. Uno dei principali effetti di questa situazione è che le comunità locali sono sempre meno coinvolte nelle scelte mentre devono tornare ad essere protagoniste.
La vera grande sfida oggi per il Partito Democratico  e per il centro-sinistra è quella di gestire la paura che sta attraversando tante persone.
Un partito deve essere contaminato dalla società e riuscire a contaminare la società, partendo dai suoi valori, dalle sue  ragioni. In questo scambio, da un lato, dobbiamo investire nuovamente nel rapporto con i sindacati, le associazioni  economiche e di categoria, le confessioni religiose, le istituzioni. Dall’altro dobbiamo favorire la partecipazione dei  cittadini sia ai processi decisionali amministrativi, sia alla vita del partito che deve essere un luogo accogliente, in cui  poter discutere e mettersi in gioco."

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