Domenica 5
marzo primo esperimento di domenica ecologica metropolitana
e oltre ai Comuni dell'agglomerato aderiscono in forma
volontaria i maggiori Comuni della pianura: 800 mila i cittadini
metropolitani interessati.
L'idea
era emersa nelle scorse settimane dopo che per più giorni
consecutivi le centraline avevano registrato il superamento dei
limiti di Pm10
in tutti i principali Comuni dell’Emilia-Romagna ed era stata
lanciata dal Consigliere delegato alla Mobilità Marco Monesi nel
corso della Conferenza metropolitana dei sindaci.
La
Città metropolitana aveva poi scritto ai Comuni che non fanno parte
dell'agglomerato di Bologna,
per i quali è già prevista la domenica ecologica mensile oltre alle
restrizioni alla circolazione indicate dal Piano Aria Integrato
regionale-PAIR 2020, per proporre che il blocco dei mezzi più
inquinanti nella prima domenica del mese si estendesse a tutta l'area
metropolitana con l'adesione volontaria degli altri Comuni.
“La
risposta a questo, che vorremmo diventasse un appuntamento fisso con
la prossima stagione termica a partire da ottobre
– spiega Monesi - è stato positivo.” A questo primo esperimento
del 5 marzo (che è l'ultima domenica ecologica prevista per questa
stagione) hanno infatti risposto positivamente alla proposta della
Città metropolitana 12 Comuni del territorio che
aderiranno in forma volontaria insieme ai 12 municipi già
interessati dall'ottobre scorso dalle misure previste dal PAIR.
Saranno
quindi in totale 22 i Comuni che domenica prossima
adotteranno le limitazioni di accesso ai centri abitati per i mezzi
più inquinanti: Bologna, Imola e i 10 Comuni
dell'agglomerato (Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio
di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell’Emilia, Ozzano
dell’Emilia, Pianoro, S. Lazzaro di Savena, Zola Predosa) più i 10
che aderiscono volontariamente (Anzola dell'Emilia, Budrio,
Castel San Pietro Terme, Castello d'Argile, Medicina, Molinella, San
Giorgio di Piano, San Giovanni in Persiceto, Sant'Agata Bolognese e
Valsamoggia).
Si
tratta di tutti i Comuni più popolosi del territorio per cui gli
abitanti interessati alla domenica ecologica saranno 807.706,
cioè oltre l'80% del milione di cittadini metropolitani.
Rimane esclusa la zona dell'Appennino dove il problema dello smog è
nettamente inferiore.
“È
necessario – continua Monesi - fare un significativo salto di
qualità, anche sul piano culturale, mettendo l’impegno ed il
contributo di tutti perché il problema dell'inquinamento non è solo
del comune capoluogo e dell’agglomerato ma di tutto il territorio e
della sua popolazione. Solo così daremo senso a questa città
federata e un chiaro segnale che tutti i Comuni metropolitani
agiscono in maniera compatta e condivisa sul problema
dell’inquinamento e della salute dei cittadini.
Insieme
al Comune di Bologna e ai Sindaci del territorio – conclude Monesi
– nei prossimi mesi lavoreremo per mettere a punto azioni condivise
per incentivare l'uso dei mezzi pubblici nelle domeniche ecologiche
metropolitane”.
Come
previsto dal Piano Aria regionale, le limitazioni entreranno in
vigore domenica 5 marzo dalle 8.30 alle 18.30 per i
motori benzina Euro 0 ed Euro 1; i diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2 ed
Euro 3, compresi i veicoli commerciali categoria M2, M3, N1, N2,
N3 lo scorso anno esclusi; i ciclomotori e motocicli Euro 0.
Evidentemente i politici non stanno bene se non inventano e sperimentano qualcosa per rompere le scatole al popolo.
RispondiEliminaI politici devono dimostrare chi è che comanda, i burocrati collegati devono dare una giustificazione alla propria esistenza ed entrambi assieme devono mungere la vacca dei contribuenti.
RispondiEliminaEvuala' che partoriscono robe insulse: passanti nord inutili, monorotaie insensate per l'aeroporto, sottopassi inutili per attraversare zone libere come in via Gobetti.