Di
Michela Turra
Chi
di noi non ha sbuffato dal banco di scuola di fronte alla mole
imponente dei Promessi sposi? Perfino lo studente più appassionato
di letteratura avrà avuto un moto di insofferenza di fronte alle
pene amorose di Renzo e Lucia o ai tentennamenti di don Abbondio.
Eppure, qualcuno, nello specifico l’associazione Te X tu di
Bologna, ha trovato il modo di far digerire allegramente il
capolavoro manzoniano. Come? Portandolo a teatro proprio dalla
inevitabile condizione scolastica da cui lo si viene a conoscere,
perché è così che si apre lo spettacolo andato in scena
all’Auditorium del Fantini di Vergato venerdì 24 marzo intitolato
proprio “I promessi sposi”.
Alessandro
Migliucci, il regista della compagnia, ha introdotto il lavoro
spiritosamente, banchi a coppie la scenografia essenziale intorno a
lui, presto popolatisi di studenti-attori che proprio grazie alla
mutazione teatrale giungono al termine della rappresentazione a
concludere che sì, il romanzo storico più importante d’Italia non
è poi così male.
Dalla coppia di innamorati
presto
divisi dalla sorte e dopo varie traversie infine ricongiunti,
all’oppositore don Rodrigo poi consumato dalla peste, al curato
pauroso riuscita macchietta, all’innominato, ad Agnese e tutti gli
altri, i personaggi nati dalla penna di Alessandro Manzoni sono
diventati per un’ora e mezzo semplici protagonisti di una commedia
capace di strappare alla platea studentesca sorrisi e risate.
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