“No
alla chiusura del Pronto Soccorso di Vergato. Questo progetto,
qualora venisse confermato, significherebbe il fallimento completo
dell’organizzazione sanitaria realizzata in questi anni nell’area
nonché l’inutilità degli investimenti fin qui fatti,” è la
richiesta-denuncia di Silvia Piccinini ( nella foto) , consigliera regionale del
Movimento 5 Stelle,
riportata in una interrogazione sul progetto di
riorganizzazione ospedaliera che prevedrebbe la chiusura del Pronto
soccorso di Vergato le il trasferimento dei reparti di Ortopedia e
Chirurgia ad Alto Reno Terme. “Collocare i servizi ospedalieri di
base all’estremità del territorio del Distretto, ad Alto Reno
Terme, piuttosto che in una posizione baricentrica, avrà come
immediata conseguenza il peggioramento dell’accessibilità per la
maggior parte dei cittadini residenti nella vallata. La verità è
che l’AUSL vuole ridurre i numeri dell’utenza delle strutture,
per poi giustificare chiusure di servizi come già avvenuto con i
punti nascita. è facile prevedere, infatti, che alla luce di questa
illogica riorganizzazione i cittadini che oggi usufruiscono dei
servizi a Vergato preferiranno recarsi a Bologna, soprattutto per ciò
che concerne la medicina d’emergenza”.
Per
questo nella sua interrogazione la consigliera chiede alla Giunta di evitare in tutti i modi
possibili il taglio di un servizio di primaria importanza per la
determinazione della qualità della vita in Appennino. “Il
territorio della montagna, in considerazione delle difficoltà di
raggiungere in tempi brevi zone abitate spesso isolate o
difficilmente raggiungibili, richiede la presenza di un Pronto
soccorso con adeguate dotazioni di strutture e persone proprio per
non creare disparità di trattamento fra quanti vivono in montagna e
quanti risiedono nelle altre zone della Regione – conclude Silvia
Piccinini – Per questo chiediamo alla Giunta di intervenire.
Vergato non può perdere il Pronto Soccorso”.
Condivido quanto scritto da Silvia Piccinini. No alla chiusura dei servizi a Vergato. Il Pronto Soccorso non deve essere chiuso. La sua chiusura potrebbe voler dire mettere in serio pericolo la salute e in alcuni casi la vita di persone già disagiate. Bisognerebbe ragionare con la testa e non con il portafogli. E' anche vero che la testa bisognerebbe averla!
RispondiEliminaCondivido il commento dell'anonimo delle 15.57. In giro ci sono tante teste alcune pensanti e altre utili solo a portare a spasso i capelli e a separare le orecchie. Gli ospedali non si toccano soprattutto quelli situati in zone disagiate con la montagna.
RispondiEliminaPiena solidarietà a Silvia Piccinini. E' una vergogna che la Regione si accanisca così su Vergato e Porretta, con spostamenti assurdi e chiusure di reparti. E, guarda caso , solo a sulla vallata del Reno, negli altri ospedali della Regione situati sulle montagne, come Porretta, nun succede quasi nulla. E' una vergogna il silenzio su tutto ciò cel PD, che si è limitato, bontà sua, ad una letterina di protesta e nulla più.
RispondiEliminaQuesto è quello che mi fa più rabbia come inscritto al PD.
Ma questo partito, o quello che ne è rimasto, potrebbe essere seriamento punito alle prossime elezioni e non servirà fare un esame del voto.