L'Unione
dei comuni dell’Appennino bolognese informa:
Lo
sportello SUAP dell'Unione dei comuni dell'Appennino bolognese è
pronto a svolgere un duplice servizio per i lavoratori ex-Saeco in
cerca di nuova occupazione: da un lato seguirà tutte le pratiche
che verranno presentate da parte degli ex-dipendenti sotto il profilo
istruttorio e autorizzatorio, dall'altro, tramite lo sportello
“Progetti di impresa”, fornirà la consulenza necessaria a chi
voglia avviare un'attività imprenditoriale. La novità è che,
grazie ad un accordo tra le Unioni dell'Appennino bolognese e quella
dell'Alto Reno, tale servizio verrà erogato per tutti gli
ex-dipendenti Saeco tramite l'ufficio di Vergato, anche se i
richiedenti sono residenti nei comuni di
Alto Reno Terme, Lizzano in Belvedere e Camugnano.
In questo modo si eviteranno eventuali situazioni discriminatorie a
seconda del Comune di residenza.
Si
tratta di una semplificazione per uniformare
l'aspetto formativo e promozionale con quello
autorizzatorio-burocratico, tenendo presente le eccezionali
circostanze istituzionali in cui si trova il nuovo Comune di Alto
Reno Terme, a tutt’oggi in gestione commissariale. In questo modo
ai cittadini verrà offerto un percorso unitario senza la necessità
di modifiche degli attuali assetti organizzativi e di personale degli
enti e senza perdere nemmeno un giorno.
Lo
sportello a Vergato infatti già da tempo si propone di affiancare
chi volesse avviare un’attività per analizzare l’idea
imprenditoriale, studiare le condizioni del mercato, verificare le
eventuali possibilità di finanziamento. Oltre
ovviamente a fornire un servizio che guidi i neo-imprenditori a
districarsi tra gli adempimenti burocratici che a prima vista
potrebbero spaventare i meno esperti. L’ufficio SUAP
inoltre partecipa al Tavolo di coordinamento regionale degli
sportelli unici, unico caso nella provincia di Bologna a parte il
comune capoluogo. Accanto a questi servizi, a
favore degli ex dipendenti Saeco il SUAP dell'Appennino bolognese
offrirà la gestione del pacchetto di misure offerte dalla Regione
Emilia-Romagna in tema di formazione.
Grazie
infatti ad un intesa sottoscritta il 4 febbraio scorso a Roma al
Ministero dello Sviluppo economico, infatti, è stato messa a
disposizione una somma complessiva di un milione di euro per
rispondere alla crisi territoriale legata alla ristrutturazione della
Saeco. Tali risorse devo essere utilizzate entro 12 mesi
dall'avvio della mobilità per l'avvio di percorsi formativi,
azioni orientative e di accompagnamento, promozione di tirocini, per
l’adeguamento, l’aggiornamento e il rafforzamento delle
competenze e in generale per servizi per l’accompagnamento al
lavoro.
Ovviamente
la convenzione tra le due Unioni andrà ridiscussa una volta
costituita la nuova amministrazione nel Comune di Alto Reno Terme,
per estendere i nuovi servizi anche ai residenti in Alto Reno o ad
altri che vogliano fare impresa nel territorio, anche se non
provenienti dalla Saeco.
Non è un servizio che fanno già le associazioni di categoria ed i commercialisti?
RispondiEliminaCerto che fanno gola le migliaia di euro percepiti dai lavoratori come buono d'uscita-liquidazione ecc....un altro segno che il territorio è alla fame.