Dante
Franchi di Marzabotto interviene sul referendum di domenica prossima
e ha inviato un suo documento che riportiamo:
SAPETE
PERCHÉ C'È IL REFERENDUM DOMENICA PROSSIMA?
Molti
di voi ricorderanno che solo pochi anni or sono il nostro territorio
era entrato nel mirino di una società petrolifera Americana che
aveva ricevuto in modo quasi clandestino il permesso di esercitare
ricerche di petrolio e gas in una larghissima parte dell'appennino
Emiliano, incluso il nostro: la Hunt Oil Company.
Qualcuno fortunatamente lanciò l'allarme.
In breve si formò un movimento di popolo, trasversale e in continua crescita, che comincio' ad approfondire ed a spiegare quali sarebbero state le conseguenze immediate ed a lungo termine di questi progetti.
Quali le devastanti ricadute sul territorio, sulla salute, sulla agricoltura, sulla economia delle Comunità coinvolte.
Furono dapprima sensibilizzate e poi coinvolte acune amministrazioni locali.
Prese così corpo una vera e propria vertenza territoriale in cui si confrontavano le Comunità e alcune amministrazioni locali da una lato, e la società petrolifera e il partito di maggioranza nel governo regionale con a complicità di forze politiche minori, dall'altro.
Ne
scaturi una lotta molto determinata e intelligente che puntò fin da
subito sulla rivendicazione del rispetto di regole che il governo
regionale aveva fino a quel momento scientemente eluso, aggirando il
dovere di coinvolgere in quel processo le comunità interessate come
previsto da precise norme.
Quella battaglia fu alla fine vinta dai Cittadini.
Si
salvò in questo modo la possibilità di dare un nuovo tipo di
sviluppo al territorio mettendo a profitto la vocazione turistica di
un territorio di pregio come il nostro, nel momento in cui si
chiudeva un ciclo storico e scomparivano le industrie che avevano
retto l'intera economia per tanti decenni.
Ho
voluto ricordare questa storia che, seppure molto recente rischia di
venire rimossa da chi ha interesse a produrre pensieri corti e
memoria azzerata, per evidenziare un aspetto che non ho trovato nel
pur scarso dibattito che si sviluppa in vista del referendum del 17
aprile.
E'
bene allora evidenziare che quella battaglia fu vinta perchè
all'epoca non era in vigore la legge cosiddetta sblocca Italia.
Oggi,
con questa legge, non solo le Comunità locali, ma anche le stesse
Amministrazioni del territorio, non hanno più alcuna sovranità sul
loro destino.
Ecco
perchè questo referendum è stato proposto da numerose Regioni, in
maggioranza fra l'altro a guida PD.
Infatti
la legge sblocca Italia prevedeva la possibilità di autorizzare
nuove trivelle PER LA RICERCA DI PETROLIO sotto le 12 miglia (22 km)
dalla costa, 11 solo in Puglia.
Da questo la richiesta di referendum da parte delle Regioni.
Da questo la richiesta di referendum da parte delle Regioni.
Grazie alla mobilitazione di Regioni e cittadini la proposta di legge è stata modificata ed è rimasta la norma, ALLA SCADENZA DEI PERMESSI, che lascia la libertà alle società di proseguire SENZA CONTROLLI le estrazioni.
IL REFERENDUM VUOLE RIPRISTINARE LA CONDIZIONE PRIMA DELLA LEGGE SBLOCCA ITALIA e cioè
ALLA SCADENZA DEI PERMESSI LE SOCIETA DEVONO RICHIEDERE LA PROROGA.
Quindi nessuno chiude nulla ma non si vuole che le società di estrazione diventino padroni del pezzo di mare in cui c'è la trivella e RIMANGA L'OBBLIGO DI SMANTELLAMENTO DELLE PIATTAFORME alla fine delle estrazioni.
GRANDE È IL RISCHIO che, visto i costi, alla fine RIMANGANO SCHELETRI IN MARE DA TOGLIERE A NOSTRE SPESE.
non ti sei spiegato molto bene sopratutto nella parte finale io sicuramente andrò a votare e il mio sarà un si per ora questo diritto lo abbiamo ancora e nessuno ce lo deve togliere
RispondiEliminabella difesa del territorio tra cementificazione e dissesto idrogeologico di cosa stiamo parlando
RispondiEliminaanni fa avrebbero dovuto fare il blocca lobbie del cemento
nessuno di voi sinistri con doppia e tripla morale è credibile
Alla considerazione di Anonimo delle 16,57 aggiungo: voi sinistri, sempre pronti a schierarsi dalla parte dei bottoni del panciotto del capetto di turno
RispondiEliminaPoi migliaia di posti di lavoro persi (con sbattimento dei sinistri e sempre più gas da acquistare all'estero. Io voterò NO
RispondiEliminaFortunatamente nessuno ha tolto il diritto di andare a votare, io non vorrei andarci, pensate che possa? O è vietato per legge,
RispondiEliminaCome diceva Umberto Eco?
RispondiEliminaInternet diventa la fiera degli imbecilli.
Credo che questi commenti ne siano la più evidente conferma-
riguardo al voto l'articolo 48 della Costituzione recita che "Il suo esercizio è dovere civico".
RispondiEliminaBene, noi abbiamo un presidente del consiglio e un ex presidente della Repubblica che invitano gli italiani a disertare le urne del referendum.
Lascio ai lettori ogni considerazione.