Torna all'attenzione del mondo politico e delle comunità coinvolte il recupero del polo industriale Alfa Wasserman di Borgonuovo il cui scheletro dovrebbe fare posto al 'centro delle scienze artistiche' e a un intervento edilizio-residenziale. Il tema è stato riportato in auge da un provvedimento della 'città metropolitana', datato 4 dicembre scorso, con il quale si approva 'la proposta di Accordo di Programma per la realizzazione del Polo funzionale Art Science Centre, fra Regione Emilia Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Comuni di Sasso Marconi e Casalecchio di Reno, e Società Alfa Wassermann Real Estate s.r.l.'.
L'accordo comporterà una variazione del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale e della strumentazione urbanistica dei Comuni di Sasso Marconi e Casalecchio di Reno.
L'annuncio è stato accolto con soddisfazione da molti, poiché pareva che la Fondazione Golinelli, proprietaria del sito e attuatrice dell'intervento, avesse rinunciato all'opera poiché già impegnata in un intervento simile a Bologna-Borgo Panigale. C'era già la convinzione che l'immagine degradante dello scheletro industriale ( nella foto) avrebbe a lungo continuato a essere il triste 'biglietto da visita' di Borgonuovo.
Ma non manca anche chi ha da ridire. L'ex consigliere comunale di Sasso Libera Marco Veronesi, pur non bocciando la novità, sottolinea: “ E' comunque necessaria una piena bonifica dell'area poiché è stata la sede di lavorazioni chimiche e, come evidenziato in passato, ma l'intervento residenziale è da ritenere superfluo. Ciò è confermato dal fatto che le edificazioni previste nella vicina San Biagio stanno segnando il passo probabilmente perchè non rispondono a una esigenza reale. Inoltre la convenzione dovrà indicare con chiarezza chi dovrà retribuire il personale che troverà lavoro nel nuovo centro artistico. Tale personale non potrà essere 'caricato' al piccolo comune di Sasso Marconi”.
Anche Legambiente non ha tardato a far sentire la sua voce con un comunicato divulgato dal presidente del Circolo SettaSamoggiaReno, Claudio Corticelli, dal titolo significativo 'Sul comparto ex Alfa Wasserman di Sasso Marconi e Casalecchio di Reno-Proprietà e Comuni lavorino per il saldo zero di consumo di suolo', in cui si legge:
Rispetto
alla riconversione dell'ex polo industriale di Alfa Wasserman di
Sasso e Casalecchio, la vicenda è emblematica della situazione
urbanistica del nostro paese.
Per
poter riconvertire un'area ormai abbandonata e degradata occorre
mettere sul piatto nuove edificazioni che ne coprano i costi, come si
è fatto negli ultimi decenni per realizzare scuole asili o altri
servizi pubblici.
Una
situazione perversa favorita dalle normative e dalle situazioni di
bilancio comunali, che portano a barattare un bene comune (il suolo)
con altri obiettivi pubblici.
Sull'intervento
urbanistico LEGAMBIENTE - Circolo SettaSamoggiaReno, aveva già
sollevato le sue critiche e perplessità alcuni anni or sono, con
osservazioni e rilievi.
Dal
confronto col Comune di Sasso Marconi era emerso come sull'area si
sovrapponessero previsioni e diritti edificatori del passato e come
le superfici edificabili, se pur fossero state ridotte nel tempo,
erano comunque sproporzionate rispetto al suolo da riconvertire.
Quindi l’Associazione ha avanzato diverse proposte di ulteriore
riduzione e di recupero di zone Verdi all’interno e intorno
all’area ex Wasserman. Proposte che in grande parte sono state
accolte nel successivo Accordo di Programma di variante del PTCP con
attori i Comuni di Casalecchio di Reno e Sasso Marconi del novembre
2014.
Allo
stato attuale l'Associazione chiede che i Comuni, assieme alla
proprietà dell'area, facciano un passo in più e cioè che si
garantisca un saldo netto zero per il consumo di suolo. Togliendo
altrove cemento inutile che compensi eventuali nuove costruzioni.
Un
obiettivo che l'Unione Europea individua al 2050, ma che nella nostra
regione dobbiamo iniziare ad attuare con urgenza già da ora. Vista
la presenza di un soggetto attento alla modernità come
l‘imprenditore Marino Golinelli, crediamo che questo passaggio
innovativo sia alla portata di mano.
Alla
Città Metropolitana, che al momento ha tenuto l'approccio da
soggetto neutro, sancendo quanto già ereditato dal passato,
chiediamo che possa farsi facilitatore di tale approccio nuovo, che
potrebbe essere da esempio per l'intera area metropolitana.
Una
scelta urbanistica che la Consigliera Delegata all’Urbanistica
della Città Metropolitana di Bologna, Isabella Conti, crediamo
abbia intenzione di attuare sul PTCP Alfa Wasserman, in quanto ex
area produttiva ma da tempo dismessa, con terreno non vincolato ne
tutelato, portando l’esperienza delle recenti scelte virtuose di
rigenerazione urbana in atto nel suo Comune di San Lazzaro.
In
ultima analisi ai Comuni di Casalecchio e Sasso, spetta comunque la
responsabilità di valutare se quell'area, una volta riqualificata e
bonificata non resti un contenitore vuoto destinato a sua volta ad
invecchiare in fretta.
La cosidetta "Colata di San Lazzaro" (circa 40.000 mq) e' quindi stata spostata a Sasso Marconi (circa 38.000 mq).
RispondiEliminaGrazie del regalo di Natale!
Dalle notizie di stampa pare di capire che i primi 3 anni di gestione dell' Art Science Center sono a carico del privato, ma che successivamente passa alla gestione pubblica.
RispondiEliminaQualcuno sa quanto costerà alla comunità la gestione di tutto ciò ?
Ha ragione l'anonimo delle 17:49, non facciamo niente, lo scheletro della bellissima fabbrica che troneggia lungo la Porrettana è già storicizzato ed è da proteggere, mi meraviglio che la Sovrintendenza non lo abbia già vincolato. Giù le mani dell'Alfa Wasserman, non abbiamo bisogno di arte e Scienza a Sasso, abbiamo già dato con il nostro Guglielmo Marconi non vogliamo essere spremuti oltre.
RispondiEliminaSpero vivamente che il nostro amato sindaco intervenga per scongiurare questo ulteriore scempio.
Bonifica totale!!! A carico di Alfa...poi un parco con erba e alberi nullaltro!!!
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