venerdì 13 novembre 2015

Con il Cai alla scoperta dell'Anello dell'Amore.


Di Alessandro Ori

Domenica 22 novembre il Club Alpino Italiano (C.A.I.) di Bologna propone un tuffo nel passato con una camminata alla scoperta di antiche case torri medievali e pievi presenti a Rocca di Roffeno di Castel d' Aiano(BO)


Anello dell’Amore
Viaggiare a piedi è una virtù che permette di scoprire molti tesori, tra pievi e case torri medievali

Itinerario
Amore - Pieve di Roffeno – Serrettone - Casigno di Roffeno – Roffeno – Civetta - I Fornelli - Torre Jussi – Paruviano - I Fornelli – Monzone - Rocca di Roffeno - Lamari - Amore

Dislivello + 720 – 720 metri circa
Tempo di percorrenza 6 ore circa
Lunghezza 14 km circa
Grado di difficoltà facile
Pranzo Al sacco

DETTAGLI SUI TRASPORTI:
ANDATA:
Ritrovo: Stazione Bologna Centrale Piazzale Ovest h 6,50
Treno da Bologna h 7,04
Arrivo a Vergato h 7,53
Bus da Vergato linea 727 h 9,00
Arrivo a Amore (2 km dopo Cereglio) h 9,22
Partenza a piedi da Amore h 9.30

RITORNO:
Bus da Amore h 18.02
Treno da Vergato h 18,41
Arrivo previsto: Stazione Bologna Centrale h 19,32

TITOLI DI VIAGGIO:

Andata: Biglietto treno FS da Bologna C.le a Vergato € 3.75

Biglietto TPER da Vergato terminal(569) ad Amore(568) 2a zona € 2.10

Ritorno: Biglietto TPER da Amore(568) a Vergato terminal(569) 2a zona € 2.10

Biglietto treno FS da Vergato a Bologna C.le € 3.75


Info cell. : 331 918 4640 oppure Giordano (accompagnatore) 349 1531039

Info Facebook: www.facebook.com/Trekking-Col-Treno-1568854596663492/

Info Web: trekkingcoltreno.it/it/





ROCCA DI ROFFENO: IL PAESE DELLE CASE TORRI

Nella valle del torrente Vergatello, ROCCA DI ROFFENO conserva ancora diverse costruzioni con torre o case-torri, che mostrano il suo passato guerresco. Diverse sono state ristrutturate mantenendo le caratteristiche tipiche delle costruzioni difensive medievali o del rinascimento: muri di forte spessore, finestre piccole e solo ai piani superiori, decorazioni in arenaria o tufo locale o cotto.
Nel 1244 si ha una descrizione sommaria del castello, consistente in una torre, in un cassero, un cortile e attorno edifici di abitazione. si trovava nelle vicinanze della chiesa di S.Martino e forse si puo’ identificare con la torre del Monzone.
Nel 1244 il comune di Bologna confisco’ il Castello al suo proprietario, Azzo dei nobili di Roffeno, e poco dopo ne costrui’ uno sulla vetta piu’ elevata, che domina la valle, la Rocca di Roffeno. Ancora oggi l’altura che sovrasta il paese si chiama Monte Rocca.

Descrizione …in ordine di itinerario

 
PIEVE DI S. PIETRO DI ROFFENO
una delle più suggestive ed antiche chiese romaniche della diocesi. È sconosciuta la data di costruzione. Nel 1510, per ordine di Papa Giulio II, essa passò sotto il Capitolo Metropolitano di Bologna. Di grande interesse la torre di guardia, l'abside semicircolare in arenaria, il fonte battesimale e un suggestivo, antico cortile.Le pievi sono state, per un lunghissimo periodo, una delle istituzioni religiose che, nelle campagne, più hanno contribuito alla diffusione della fede cristiana e del Cattolicesimo. La Pieve di S. Pietro di Roffeno, fu ricostruita, come testimonia una lapidetta ancora infissa nei muri della chiesa, nel 1155. Si può quindi ragionevolmente supporre che, già nell'XI secolo, sorgesse nello stesso luogo una chiesa dedicata al più noto ed importante martire della Chiesa. Nel XIV secolo, al culmine della sua espansione, ebbe alle sue dipendenze ben dodici chiese.

CA’ MASINA
Il piccolo nucleo di Ca' Masina, secolo XV, con alcuni portali e finestre di arenaria finemente lavorati, ma soprattutto una torre cinquecentesca che termina con la consueta colombaia e cornicione di mattoni disposti a dente di sega. Nella parte a valle del borgo troviamo anche un elegante portale con arco bugnato, sul cui architrave compare la scritta: "Lazaro Lamari fece fare nell'anno del Signore 1586", inframmezzata dallo stemma del committente.

CASIGNO
Casigno, le sue origini e la sua storia fanno tutt’uno con le vicende del castello di Roffeno. Qualche signore locale come i Landi e i Grandi ebbe, in tempi diversi, un certo peso nella vita pubblica. I Landi rivestirono spesso cariche civili come quella di massaro; i Grandi contribuirono all’ampliamento della chiesa parrocchiale di S. Andrea. Alcuni della loro famiglia ne furono parroci. Il restauro del campanile era stato ordinato dall’arcivescovo Alfonso Paleotti durante una visita pastorale. La diarchia legato papale-senato fu alla testa di questa singolare repubblica bolognese ininterrottamente dal 1506 al 1796. Il comune di Casigno-Roffeno dal 1643 svincolato da Pieve e Cereglio è tuttora compreso nella giurisdizione del ricordato capitanato della montagna. La famiglia Roffeni nel suo ramo più importante è in declino. Fin dal 1693 il conte Alessandro aveva alienato il loro splendido palazzo di via S. Felice. Questo ramo si estinse con la morte di Nicolò avvenuta nel gennaio 1700. Il giubileo indetto quell’anno l’aveva condotto a Roma dove in pieno inverno aveva preteso di visitare, a piedi scalzi, le quattro storiche basiliche. Fu un’imprudenza: si ammalò e morì. Un altro ramo si estinse anni dopo (1726) col decesso del notaio Giacomo Antonio Roffeni. Anche la rocca sul monte aveva perduto le sue caratteristiche di baluardo difensivo.
Casigno si trova a 700m sul livello del mare, ed è situata sul pendio di una vallata. L’ambiente è identico a quello di Roffeno, le montagne sono ricoperte dai boschi, mentre verso valle ci sono i campi coltivati, nella vallata scorre il Vergatello che è alimentato da piccoli e numerosi corsi d’acqua.

SANT'ANDREA DI CASIGNO
chiesa già parrocchiale eretta nel 1843 su progetto del Panzacchi. Fino al 1988 vi si trovavano alcuni dipinti del seicento, trafugati da ignoti.

 
CASA LANDI
Pregevole costruzione divisa in 2 corpi di cui uno costituito da una massiccia torre a pianta quadrata databile al ‘500.
La torre ha un coperto a 4 falde, sul cui colmo si trova un cippo d’arenaria tronco-piramidale sormontato da una sfera. Presenta ancora intatto il cornicione di colombaia costituito da mattoni disposti a dente di sega con sovrastanti coppi angolari vetriati e fori per colombi e rondoni.
Notevole e’ il portale archiacuto costituito da conci regolari che reca su quello della chiave d’arco il giglio finemente scolpito sormontato dal lambello degli angio’. Sormontato da un altro portale si trova lo stemma abraso e la data 1790. Durante recenti opere murarie sono venuti alla luce una pergamena del 400 (illeggibile) e una ciotolina di legno.

LA PALAZZINA
Nel suo stato attuale la costruzione e’ databile alla prima meta’ del ‘700, anche se l’impianto originale e’ con ogni probabilita’ anteriore.
La torre di pianta quadrata ha sul colmo un cippo con croce, presenta un soffittino di gronda con mensolette finemente modanate in cotto nei cui intervalli trovano posto dei fori per rondoni circoscritti da una decorazione rossa raffigurante la tipica spirale.
Al di sotto si nota il cornicione di colombaia in cotto con la tipica interruzione a z ed i coppi angolari vetriati.

LE QUERCE GIGANTI
bellissimi esemplari di specie botaniche locali a Casigno (Palazzina-Caselluccia-Erbinosa), di eccezionale dimensioni.

IL PALAZZO
Imponente complesso rimaneggiato in epoche recenti.
L’impianto originario puo’ essere considerato una casa forte databile fra la fine del ‘200 e gli inizi del ‘300. Alcuni portali appartengono allo stesso ambito cronologico.

LA VALLE
Agglomerato costituito da piu’ abitazioni in discreto stato di conservazione. unico elemento di rilievo e’ la casa-torre cinquecentesca il cui frontale e’ caratterizzato dalla colombaia con lunetta, fori per colombi e cornicione in cotto che funge da timpano.

CHIESA DI S. MARTINO
ricostruita nel 1340. Vi sono custoditi alcuni quadri di pregio, quali una "DEPOSIZIONE DELLA CROCE" attribuita a Dionisio Calvaert, una "Madonna del Rosario" sul cui sacello il BIGARI dipinse alcuni angioletti ed un magnifico CONFESSIONALE in legno del XVII secolo. La chiesa di San Martino di Musiolo la troviamo nominata in tutti gli elenchi ecclesiastici del secolo XIV. La chiesa ha, comunque, un'origine molto più antica. Infatti già nel Duecento, come è stato accertato, era presente una chiesa dedicata allo stesso santo, o a Santa Maria, come affermano alcuni studiosi. I resti di questa antica chiesa, di stile romanico, sono ancora visibili alla base dell'attuale campanile dove recentemente è stato rinvenuto il più antico tabernacolo in legno dell'Arcidiocesi di Bologna che risale al 1486, ora restaurato, così come alcuni pregiati affreschi risalenti all'epoca romanica.
(in occasione del trenotrekking ci viene data la possibilità della visita al tabernacolo)

CIVETTA
Pregevole edificio che reca scolpita la data 1325, di cui pero’ abbiamo notizie storiche solo a partire dal 1539.

TORRE JUSSI
Questo notevole complesso rurale ha subito trasformazioni dall’800, allorche’ fu adibita a residenza estiva padronale.
Di rilevante vi e’ la torre della fine del ‘500 o primi del ‘600 che presenta finestre con semplici davanzali modanati e riquadri di arenaria, cornicione da colombaia in cotto a denti di sega con sovrastanti finestrelle e fori cilindrici per rondoni.
Notevole e’ il soffittino di gronda in tufo calcareo riccamente modanato.
A monte del complesso padronale si trova un piccolo oratorio seicentesco.

MONZONE
La torre di Monzone, che con quella del Poggiolo faceva probabilmente parte della rete difensiva del Castello di Roffeno, risale con ogni probabilita’ alla fine del duecento o alla prima meta’ del trecento.
Il complesso conserva ancora le tracce delle mura e di un vasto portone d’accesso. Particolarmente pregevole e’ l’edificio accostato alla torre, che costituiva una residenza padronale cinquecentesca, e che conserva finestre con arco a tutto sesto e stipiti in pietra bugnata.
Il Monzone è noto per i soggiorni estivi che tra il 1934 ed il 1938 soleva compiervi il maestro pittore Giorgio Morandi che vi trasse ispirazione per i soggetti di alcuni suoi lavori.

IL POGGIOLO
Nei pressi del Monzone il Poggiolo conserva una torre cinquecentesca con evidenti caratteristiche difensive: notevole e’ la sua mole a pianta quadrata con coperto a 4 falde e la torre colombaia delimitata dal classico cornicione in cotto.
Notevole e’ il portale con conci bugnati presenti anche in altre costruzioni in zona.
Si hanno notizie della localita’ gia’ nel 1315, ma non della torre.

IL CASTELLO DI ROFFENO
non esistendo dati certi, alcuni presumono che l'insediamento primitivo possa ravvisarsi nell 'area del Monzone e del Poggiolo collegati fra loro da una cerchia muraria e raccordati con un sistema
di case-torri facente capo alla roccaforte citata. In difetto di prospezione archeologica, la questione è dibattuta.

VILLE DI SOTTO
Nella localita’ ville di sotto esisteva nel 1539 un edificio con torre, che oggi resta ancora riconoscibile, benche’ ristrutturato.
La torre attuale presenta una cornice da colombaia su due lati e numerosi fori per rondoni.

LAVACCHIO
Questa torretta cinquecentesca conserva alcuni elementi strutturali tipici dell’area bolognese del Frignano, come il tufo calcareo usato nei quadretti con foro cilindrico per rondoni. Il tufo si ricavava dagli affioramenti ancora evidenti a Labante.
Notevole e’ un portale costituito da conci d’arenaria finemente bugnati, elemento comune a piu’ costruzioni nella zona.

MONTE ROCCA
(mt. 889 s.l.m.) che sovrassta Rocca di Roffeno dove si trovano parte delle fondamenta di un'antica torre di avvistamento costruita da Azzo da Roffeno nel 1300.

LAMARI
La casa-torre presente nel borghetto dei Lamari, con una caratteri¬stica corte interna.


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