Foto dei Carabinieri di Vergato.
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Una
decisa caccia ai ladri nei boschi di Vedegheto ha impegnato ieri i
Carabinieri dell'intera media valle del Reno fino alle 11 della
notte, quando i ricercati sono stati individuati e arrestati.
I
Carabinieri di Vergato, unitamente a quelli delle Stazioni di Gaggio
Montano, Marzabotto e Vado di Monzuno, hanno infatti arrestato tre
bolognesi di 46, 36 e 26 anni per furto in abitazione in concorso.
Verso le 14 di ieri, lunedì 12 ottobre, alcuni residenti di
Vedegheto, in Comune di Valsamoggia, hanno chiamato il 112 per
informare di un furto presso un’abitazione. Prontamente
convergevano sul posto i militari del Radiomobile e del Nucleo
Operativo della Compagnia di Vergato, delle Stazioni di Vergato, di
Vado, di Marzabotto, di Gaggio Montano e di Savigno. Nel mentre, sono
stati segnalati, da altri cittadini, tre soggetti sospetti
allontanarsi dal luogo del furto a bordo di un’auto. I militari
hanno subito individuato l’auto in fuga, l'hanno raggiunta e hanno
arrestato colui che era alla guida, uno tre soggetti segnalati, un
46enne, apprendendo che gli altri due si erano dileguati a piedi
penetrando nelle vicine zone boschive. Il fermato, proprietario
dell’auto, oltre a non essere in grado di giustificare la sua
presenza sul luogo, non sapeva neanche spiegare la provenienza di una
serie di oggetti rinvenuti nell’abitacolo: una motosega, una
cassetta contenente un cric idraulico, un paio di scarponcini, la
federa di un cuscino contenente diversi monili d’argento, due
orologi, un binocolo, un giubbotto di pelle nero, una pinza, una
corda e un cellulare con all’interno due SIM intestate a un'altra
persona (poi identificata nel 36enne in seguito arrestato). Mentre
altre pattuglie dell’Arma proseguivano le ricerche dei due
complici, la proprietaria dell’abitazione in cui si era verificato
il furto ha sporto denuncia, avendo riconosciuto come suoi gran parte
degli oggetti ritrovati dai Carabinieri, ad eccezione della motosega,
del giubbotto di pelle, del cellulare e di altri oggetti da scasso.
Incalzato dalle domande degli inquirenti, il 46enne ha poi ritrattato
la sua prima versione , ammettendo le proprie responsabilità di
'autista' per conto di due fratelli, il 36enne e il 26enne, che aveva
accompagnato nell’Alta Valle del Reno con lo scopo di 'ripulire'
qualche appartamento. Da subito è stata posta in essere una battuta
di tutta la zona boschiva e di tutte le strade di collegamento ed è
stato predisposto l’accerchiamento della area, operazione che si è
prolungata fino alle 23, quando a distanza di circa tre chilometri
dal fatto sono stati tratti in arresto i fuggitivi che avevano
trovato nascondiglio nella fitta vegetazione della zona nel tentativo
di far perdere le loro tracce, procedendo verso valle per sottrarsi
alla cattura.
Si
è trattata di una vera e propria caccia al ladro nella quale è
stata preziosa la collaborazione offerta dai cittadini del posto che
hanno contribuito al buon esito dell’attività dei Carabinieri
nella ricerca dei due predoni.
L’autista,
incensurato, ha trascorso la notte nelle camere di sicurezza della
caserma Carabinieri di Vergato, mentre i due fratelli, gravati da
precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e provenienti da
uno dei campi nomadi del capoluogo, sono stati tradotti in carcere. A
carico del 36enne è emersa anche un’Ordinanza di Carcerazione per
l’espiazione di un anno e quattro mesi di reclusione, emessa nel
2014 dalla Procura della Repubblica di Bologna a seguito di reati
contro il patrimonio. Tutti gli arrestati sono stati accompagnati
questa mattina in Tribunale per l’udienza di convalida
dell’arresto. L’origine della refurtiva è stata individuata e
gli oggetti sono stati restituiti, ad eccezione della motosega
visibile nella foto, i cui proprietari, qualora la riconoscessero,
potranno rivolgersi ai Carabinieri di Vergato.
L'esito
del processo per direttissima di convalida:
Il
giudice ha convalidato l'arresto. A seguito di patteggiamento,
condannati il 36enne a 10 mesi di reclusione ma in carcere per ordine
di carcerazione eseguito e gli altri due a 8 mesi pena sospesa.
Dal
Comando Provinciale Carabinieri di Bologna
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