mercoledì 16 settembre 2015

I PUNTATORI LASER che hanno causato gravi danni oculari a 3 bambini sono ‘ricercati’ .



Il COMANDO CARABINIERI PER LA TUTELA DELLA SALUTE N.A.S. di Bologna informa:

A seguito della segnalazione del direttore di Oftalmologia del Policlinico Sant’Orsola- Malpighi di Bologna, che tre minori italiani, tra i 10 ed i 13 anni, avevano
subito danni permanenti alla retina ed al visus, in un caso con la perdita totale della vista ad un occhio, a causa dall’improprio utilizzo di puntatori laser, i Carabinieri del locale N.A.S. hanno avviato una serie di accertamenti di natura preventiva e repressiva. Ciò ha permesso di appurare che i puntatori laser sono stati posti in commercio da venditori ambulanti, verosimilmente di nazionalità Pakistana-Bangalese e Cinese, in Bologna, Rimini e Firenze.

I puntatori in argomento si presentano a forma di penna stilografica, di colore nero, con rifiniture di colore grigio argento, e riportano – a fattor comune - le seguenti indicazioni su etichette adesive:
“LASER POINTER – N0. 01 JAPAN” e “QC PASSED 5” o “QC PASSED 4”, come si rileva da foto rappresentative allegate.

Benché non sia stata ancora formalizzata alcuna denuncia-querela, il N.A.S. di Bologna
sta assiduamente eseguendo controlli sul territorio giurisdizionale, procedendo a sequestri amministrativi, non solo dei puntatori laser del tipo anzidetto, nei confronti di venditori ambulanti, anche abusivi, e di esercizi commerciali, in violazione delle seguenti norme:
- artt. 6, 7, 9 e 11 del Decreto Legislativo 6 settembre 2005, n. 206 (Codice del Consumo), sanzionati dal successivo art. 12 (mancanza delle indicazioni obbligatorie da riportare in lingua italiana);
- O.M. del Ministero della Salute del 16.07.1998 che impone il divieto di commercializzazione sul territorio nazionale di puntatori laser o di oggetti con funzione di puntatori laser di classe pari o superiore a III, secondo la norma CEI EN 60825.

Accertamenti tecnici sulle caratteristiche dei puntatori laser saranno eseguiti a cura dell’Istituto Superiore di Sanità.

Le ricerche proseguono senza sosta anche con la collaborazione degli altri NAS  unitamente ai Comandi dell’Arma Territoriale, al fine di individuare i responsabili
dell’immissione in commercio dei puntatori laser che hanno causato i danni permanenti alla vista dei tre bambini.




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