La
vicenda, nata dai verificati mancati aggiornamenti dei costi per le concessioni edilizie che il comune di Vergato avrebbe dovuto
applicare, è costata un licenziamento e un mancato introito per l’erario comunale
di circa 300.000 euro, dei quali 40.000
euro a carico del tecnico licenziato e 260.000 degli amministratori. I giudici
amministrativi hanno detto la loro con
diverse sentenze durante il lungo confronto giudiziario seguito alla verifica
dell'errore. Confronto ancora giunto al termine.
Ora
Marco, un nostro attento lettore, teme che si stia volutamente ‘menando il can
per l’aia’ al solo scopo di arrivare alla prescrizione. Insomma ‘chi la slonga
a la schempa ( chi l’allunga la scampa)’ .
Il
nostro attento lettore e ancor più
attento all’operato delle pubbliche amministrazioni, ha inviato copia di una
comunicazione alla Corte dei Conti che riportiamo.
Spettabile
Procura Regionale della Corte dei Conti,
a
compendio di quanto già spiegato nella mail sottostante, piaccia ricevere il
seguente collegamento alla delibera consigliare del giorno 25 giugno 2015,
pubblicata all'albo pretorio on line del Comune in data odierna:
E'
ribadito parere di chi scrive che, in continuità con il Sindaco e la Giunta
precedente, non si ravvisino moti circa il recupero dei rimanenti 260.000 euro
dei 300.000 complessivi ma per i soli 40.000 illo tempore determinati
dalla Sezione Centrale di codesta Autorità Contabile nei confronti della
matricola 034.
Ora
non so valutare l'eventuale profilo penale (oltre che a quello contabile) per
mia ignoranza.
Da
contribuente confido nella Loro ampia e dimostrata competenza ed illuminazione
che, da troppo tempo, supplisce a decisioni che andrebbero prese in altre e più
opportune sedi.
Mi
scuso per la ridondanza,
Marco.
Chissà come finirà?
Credo sia lampante il fatto che per il principio di reciprocità se un EX amministratore pubblico sia stato condannato - pro quota - al pari del medesimo si debba trovare e condannare anche i residui attori della Pubblica amministrazione lasciando fuori dalle poste i cittadini che, a suo tempo chiamati a pagare - ora non possono essere responsabili delle lacune di soggetti terzi peraltro pagati con soldi pubblici.
RispondiEliminaCondivido l'azione di sollecito da parte di Marco nei confronti della Procura Regionale della Corte dei Conti, perché solo in seguito a un suo doveroso intervento di accertamento dei responsabili fisici (che è facile individuarli a seguito delle motivazioni riportate nelle sentenze già emesse dai Giudici della Corte dei Conti) di un danno erariale pari a 260.000 euro, costringerebbe l'Amministrazione al recupero obbligato del consistente ammanco di cassa, o mediante prelievo diretto dai cittadini che non hanno provveduto al pagamento intero degli oneri o mediante risarcimento da parte dei responsabili dell'amministrazione, che come già stabilito nelle due sentenze della Corte non può essere solamente il Geom. Nanni.
RispondiEliminaEd è per questo motivo che rimane grave la persistente inerzia della Procura Regionale, nonostante i numerosi esposti di denuncia già ricevuti e gli inviti dei cittadini risultanti dagli articoli di stampa più volte pubblicati.
E' vero! se la Giustizia è uguale per tutti, allora la procura della Corte dei Conti non ha ancora esaurito i suoi doveri di individuare tutti i responsabili del danno complessivo procurato alle casse comunali, così come dovrebbe essere dovere dell'Amministrazione comunale andare al recupero degli oneri mancanti e non fermarsi al solo recupero dei 40.000 euri spettanti al Nanni.
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