Tutti assolti gli imputati della ‘Frana di Vado’. La
sentenza è stata letta oggi e con soddisfazione per coloro che erano stati
rinviati a giudizio poiché si ipotizzava azioni colpose, è arrivata la buona notizia. Il giudice ha verificato la
loro estraneità ai fatti e non ha riscontrato a loro carico comportamenti colposii da mettere in relazione con gli
accadimenti, anche da parte della ditta edile impegnata in quei giorni in
lavori per realizzare una autorimessa.
Si attende la pubblicazione della sentenza e delle motivazioni.
La frana avvenne la notte del
15 maggio 2010. La collina che sovrasta le abitazioni sul lato sud della
provinciale Val Di Setta a Vado si staccò in modo netto e definitivo e una ingente massa
di roccia-sabbiella scivolò a valle dando un colpo definitivo alla
abitazione della famiglia di Mauro Paolini e a quella della la figlia Catia. Le
macerie, nell’urto, raggiunsero e invasero
anche la provinciale. Fortunatamente la casa era vuota in ossequio al decreto
di sgombero emesso dal sindaco di Monzuno ( alcuni movimenti del terreno avevano
sollecitato l’allontanamento dei residenti) per cui nessuno rimase imprigionato nelle macerie. Era
miracolosamente sgombera anche la frequentatissima fondovalle. In quel tratto
di strada era presente solo una vettura, sufficientemente distante dal punto
del crollo per permettere all’autista di accorgersi della presenza pericolosa
sull’asfalto e fermare la vettura in un punto di assoluta sicurezza. Le 23
famiglie degli edifici prossimi a quello del crollo furono evacuate con
urgenza. Le prime avvisaglie del
movimento franoso erano state rilevate un paio di settimane prima. A dare
velocità al movimento franoso furono le forti piogge di quei giorni.
MA QUESTI GIUDICI DOVE HANNO STUDIATO!
RispondiEliminaHanno studiato nella sede del partito. Indovina quale?
RispondiEliminafacile screditare gli altri...se avessero verificato meglio le cause. Vere della frana..oggi si sarebbe parlato di risarcimento per calamità naturale...il resto sono solo chiacchiere da bar...
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