L’angolo di Marco Leoni
“NON SI
DESIDERA QUALCOSA
SE
NON SI AVVERTE
LA
SUA MANCANZA”
Platone
COS’E’ SASSO
MARCONI ?
UN PAESE ? UNA CITTA’ ??? UN PAESE TURISTICO ??
Forse
niente di tutto questo.
Un
insieme di cinque frazioni che crescono nel tempo lungo 6/7 Km della statale
Porrettana e due Km lungo la valle del Setta.
Sono:
Borgonuovo, Pontecchio, Capoluogo, Fontana e Cinque Cerri.
Una dispersione
urbana che non ha
favorito una crescita omogenea e compatta come comunemente accade nei paesi
tradizionali o nelle città.
Un
luogo dalle molte potenzialità
inespresse e dalle diverse importanti occasioni sprecate.
Un paesaggio
urbano che spesso stride col paesaggio naturale circostante.
Da
un punto di vista ambientale, naturale e paesaggistico è sicuramente il luogo
più bello della provincia di Bologna.
Questo
l’avevano già capito nei secoli scorsi quei ricchi notabili bolognesi che
scelsero, per le loro residenze estive, gli angoli più interessanti sotto
l’aspetto paesaggistico del nostro territorio, dandogli quell’incremento di
valore di cui ancora oggi possiamo godere.
Sono
perle seminate un po’ a macchia di leopardo che
possiamo incontrare nell’ambito del comune.
Sto
parlando di :
Palazzo
de’ Rossi, complesso incantevole dove si percepisce
L’INTENZIONE ESTETICA dei costruttori e che mi auguro possa trovare
un’adeguata destinazione d’uso anche nella parte del borgo, magari nel settore
della gastronomia e dell’accoglienza.
Il borgo di Colle Ameno, ideato nel ‘700 dal
senatore bolognese Filippo Carlo Ghisilieri, rappresenta l’esempio di un
progetto urbanistico estremamente innovativo per quei tempi. La sua ristrutturazione
fatica, da un lato a trovare un completamento per ragioni finanziarie, mentre
dall’altro, per complesse ragioni normative e burocratiche, non è riuscito a
mantenere la sua vocazione legata alla scienza e all’arte che l’avrebbe, in quel caso, sicuramente reso
un polo di grande attrazione per Sasso Marconi. (Occasione sfumata).
Villa
Griffone col
mausoleo di Marconi il cui nome completa quello del paese e lo identifica
appunto con il padre della comunicazione. ( Su Marconi ci sarebbero molte cose
da dire, purtroppo per ragioni di spazio non posso affrontarle in questa
circostanza).
Villa
Quiete di Mezzana, luogo paradisiaco
immerso in uno splendido castagneto secolare.
Villa Achillini, Villa
Melara, Villa Francia, Palazzo Sanuti sono altrettante architetture di notevole
interesse.
Il
borgo della Torre
di Iano
Immerso
nel verde con bella casa padronale e alcuni edifici in sasso di
pregevolissima fattura.
UN ESEMPIO
DI
RARA BELLEZZA
JANO :
SAPORE
DI PROVENZA
con orizzonte
da sogno
Poi ci sono LE
BELLEZZE paesaggistiche e
ambientali di cui vi presento solo alcune foto per comprenderne, anche se
probabilmente non ce ne sarebbe bisogno in quanto tutti noi le conosciamo
perfettamente, il loro GRANDE VALORE.
SPLENDIDA
SCULTURA NATURALE DEL CONTRAFFORTE
I
PRATI DI
MUGNANO CON SULLO SFONDO LA RUPE
E LE SPLENDIDE
COLLINE CHE CIRCONDANO AMOREVOLMENTE
IL NOSTRO PAESE.
LA
RUPE SIMBOLO NATURALE
IDENTITARIO
POTENTISSIMO
Ho presentato in questa occasione
quanto di bello è stato fatto sul nostro territorio, sotto l’aspetto
architettonico, dai ricchi notabili bolognesi dei secoli scorsi e di quanto la
natura sia stata generosa nell’offrirci tanta bellezza come se nei nostri
confronti avesse voluto esercitare una vera e propria INTENZIONE
ESTETICA.
DA
PARTE NOSTRA IL
MERITO DI AVERLA
SAPUTA SALVAGUARDARE.
Fine 1^ parte… prossimo appuntamento: il paesaggio urbano costruito dai contemporanei.
Domenica 7 giugno 2015.
Marco fermati a quello che hanno costruito nel passato.....non muovere il coltello nella piaga!
RispondiEliminaIl bello non è per tutti.........
Grazie per aprirci gli occhi, della meravigliosa vista di strutture che abbiamo appena dietro all' angolo e che non vediamo nonostante tutto.
RispondiEliminaGrazie 1000 ci passo davanti tutti i giorni e non vedevo queste meraviglie. Questa si che si può definire bellezza da guardare.
Cari sassesi imparate a considerare e guardare con altri occhi quello che vi appartiene, si sa l' italiano è abituato a screditare ciò che gli altri vorrebbero avere.