La ferramenta |
di Gian Paolo Frabboni
Chiedo scusa ai cari lettori che spesso hanno la bontà di leggere i
miei racconti, le favole, (ho dato la voce all'Albero di Natale) e le notizie
riportate da questo notiziario.
L'argomento mi tocca nel vivo perchè dai 45 giorni ai dieci anni
sono stato allevato e ho vissuto solo coi "nonni" nelle colline di
Ozzano.
Sapevo tutto sulla vita e i lavori
agresti, ma quando il nonno mi portava in Ozzano-centro ero affascinato dalla
ferramenta lì esistente. Rimanevo col naso appiccicato al vetro della vetrina;
troppi erano gli oggetti esposti che m'interessavano e che non aveva mai
visto un monello di campagna. La ferramenta Laffi, per la sua tipicità, mi riavvicina a quel bellissimo periodo in cui mi affacciavo alla vita.
La ferramenta di Marzabotto, unica nel comune, si sviluppa su cinque vetrine fra
le vie Aldo Moro e Vittorio Veneto, di fronte al Comune.
Oggi è di proprietà dei fratelli Marco e Gianpietro Laffi, eredi di
Francesco.
L'esercizio è in attività dall'anno 1945/46, già di proprietà Comastri, cui
sono subentrati Francesco e Medardo nel 1947/48. Ora gli attuali titolari,
i fratelli Marco e Giampietro, ne hanno
raccolto l'eredità.
Si tratta quindi di un'antica attività del nostro territorio per
cui v'è l'interesse della Pro-Loco per il suo ininterrotto lavoro al servizio
della collettività marzabottese.
L’esercizio è molto frequentato
perché i gestori in modo molto attento, con capace discrezione e con grande
professionalità svolgono una attività assai utile e perché ha la
caratteristica di essere grandemente fornito di tutto ciò che può
interessare la casa, le altre attività di servizio e il territorio.
La frequentazione è dovuta anche dal fatto che qui è possibile ‘trovare’
ciò che si cerca. Qui, senza tema di errare, si può affermare che ‘trovi tutto’.
Se entri sei accolto dal sorriso del giovane Marco che si offre
subito di accontentarti. Accoglie da amico, serve, ascolta.,
informa, prova e riprova gli oggetti scelti per assecondare i desideri
del cliente.
E’ facile trovare negozianti che, alla prima difficoltà, dicono che
l'oggetto NON C'E' e in modo sbrigativo liquidano il cliente con una richiesta
impegnativa. Qui NO !
Entrando nel negozio pare quasi di essere sommersi da una moltitudine
di oggetti che ti vengono incontro chiedendoti di essere portati via.
Pare vogliano dire: "Portami fuori da questo luogo. Prendimi. Portami
con te. Comprami e ti seguirò per sempre" !
Anche la parte superiore dell'esercizio e zeppa di materiale. Ingombrante.
Spesso il negoziante deve salire e scendere molte volte prima di soddisfare il
cliente.
Sali e scendi, sali e scendi, questo è il continuo paziente movimento di
Marco che si trasferisce dal piano terra al piano superiore, mentre il fratello
continua impegnato a conteggiare sulla sua scrivania.
Entrare in ferramenta coinvolge e spesso capita di uscire con ciò di cui non si era previsto l'acquisto. Tanto è il materiale in
esposizione, tante le occasioni avvincenti, tanti gli oggettini di
cui non si può fare a meno. Pare che qui nulla si esaurisca.
Difficile quantificare il numero del materiale esistente.
Azzardo una cifra: diecimila oggetti ?
Marco annuisce, ma dalla sua postazione contabile Gianpietro dice: puoi
anche dire"venti".
Termino il mio racconto con l'augurio finale per i fratelli Laffi di ‘ buon proseguimento’ per l’interesse
della intera comunità di Marzabotto e di ottima vendita.
Bella favola...
RispondiEliminaSiete fantastici ! è vero si trova veramente tutto !
RispondiEliminaciaooo
Ecco, Frabboni riese a rendere gradevole anche uno scritto di ferramenta.
RispondiEliminaContinua così!
A Marzabotto anche gli oggetti parlano...e coloro che lavorano silenziosamente, perchè non vengono prese in considerazione?
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