domenica 1 febbraio 2015

Le consigliere regionali Gibertoni e Piccinini. “ Organizziamo un osservatorio regionale per contrastare la criminalità organizzata e mafiosa”.



Le consigliere regionali Giulia Gibertoni e Silvia Piccinini, in una interrogazione  alle Giunta regionale chiedono  la costituzione  di un Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa al fine di: “analizzare lo stato della presenza della criminalità organizzata e mafiosa nel territorio regionale ed il suo grado di influenza sulle iniziative pubbliche e private ed  elaborare e proporre delle azioni idonee a rafforzare gli interventi di prevenzione e contrasto, con particolare attenzione alle misure per la trasparenza nell’azione amministrativa”. 
  
 
ECCO IL TESTO DELL?INTERROGAZIONE
Premesso che
 
  • nel corso dell’anno 2014 nel Comune di San Lazzaro di Savena (BO), in località Idice, era in corso una espansione urbanistica a danno di aree agricole, non giustificata da reali esigenze di crescita della popolazione e caratterizzata da una evidente speculazione: acquisti di terreni agricoli a prezzi fuori dalle logiche di mercato prima ancora che vi fossero atti di trasformazione della destinazione d’uso dei terreni;
  • il nuovo Sindaco ed il Consiglio comunale di San Lazzaro di Savena in merito a questa nuova previsione urbanistica hanno manifestato contrarietà verso l’ennesima espansione cementizia, denunciando strani atteggiamenti assunti da imprenditori vicini al Pd e a persone del mondo della politica che hanno mandato messaggi con "consigli", vicende per le quali la Procura ha ritenuto di aprire un fascicolo conoscitivo, per ora senza ipotesi di reato;
  • dalle notizie di stampa sembra emergere chiaramente che il Sindaco di San Lazzaro di Savena, in merito a questa vicenda, abbia affermato pubblicamente di aver ricevuto vere e proprie pressioni e minacce;
  • le suddette pressioni sembrerebbero provenire in parte dalle cooperative di costruzione, ma anche imprenditori vicini al Partito democratico che avrebbero inviato via sms “alcuni consigli” per dire al sindaco di valutare la sua decisione, per evitare eventuali problemi di equilibri politici in seguito al fermo dei lavori e per non rischiare azioni di risarcimento danni;
  • il progetto al centro delle pressioni riguardava un insediamento urbano da 582 alloggi, più una scuola e un centro sportivo, che sarebbe dovuto sorgere a Idice, fra via Palazzetti e via Fondé, varato dalla giunta comunale precedente, guidata da Marco Macciantelli, ora stoppato attraverso una delibera con cui è stato avviato il procedimento di sostanziale decadenza del Poc, il Piano operativo comunale;
 
considerato che
 
  • altri Sindaci della Provincia di Bologna hanno pubblicamente denunciato di aver ricevuto pressioni simili per questioni analoghe negli ultimi anni;
  • tra i fatti che sono avvenuti a San Lazzaro di Savena e fatti di mafia che avvengono sui territori tradizionalmente esposti ad infiltrazioni mafiose vi sono numerosi assonanze, tant’è vero che il prete antimafia, fondatore di Libera, Don Ciotti è durissimo nell’analisi: “Non mi stupisco affatto che anche a Bologna accadano queste cose. Il problema più grave non è chi fa il male, ma quanti guardano e lasciano fare. Noi abbiamo bisogno di verità. Qui ci sono giri di imprenditori, di organizzazioni che avevano troppi giochi e interessi, ma l’impostazione del sistema è come fosse mafioso, punto e basta, nella metodologia con cui tutto questo viene fatto”;
  • le indagini in corso e i processi in atto dimostrano che le organizzazioni malavitose di stampo mafioso si stanno allargando anche in aree della Regione che un tempo erano considerate immuni da tale problema;
  • come spiegava qualche tempo fa l’ex procuratore di Palermo Gian Carlo Caselli, “la lotta alla mafia (tutti lo sanno, o dovrebbero saperlo) non si può fare solo a livello di repressione giudiziaria. L’azione delle forze di polizia e dei magistrati riesce a incidere in profondità solo se integrata con un risveglio del contesto sociale. Tenere alta la guardia, creare una mobilitazione di opinione pubblica” a questa azione dovrebbe aggiungersi anche la Regione creando strumenti idonei a rilevare, analizzare ed elaborare lo stato della presenza della criminalità organizzata e mafiosa nel territorio regionale;
 
preso atto che
 
  • numerosi altri episodi di intimidazione verificatisi in questi anni potrebbero essere connessi al tentativo di condizionare progetti urbanistici e la stessa assegnazione degli appalti pubblici, come evidenziato da numerose indagini in particolare nelle Provincie più esposte.
  • Maria Edera Spadoni, parlamentare reggiana del Movimento 5 Stelle, che da tempo chiede le dimissioni del sindaco di Brescello Marcello Coffrini per i suoi rapporti con il boss Francesco Grande Aracri, al termine di una manifestazione sull'acqua pubblica, in cui evidenziava anche il pericolo delle infiltrazioni mafiose, al fine della manifestazione è stata avvicinata da tre persone di cui una di queste gli ha che detto che il nome di Grande Aracri non lo doveva più nominare. La parlamentare ha sporto per l’accaduto denuncia per intimidazioni;
  • oggi dalle prime ore della mattinata, i Carabinieri del Comando Provinciale di Modena, unitamente a quelli di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale DDA, nei confronti di 117 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, reimpiego di capitali di illecita provenienza, riciclaggio, usura, emissione di fatture per operazioni inesistenti, trasferimento fraudolento di valori, porto e detenzione illegali di armi da fuoco, danneggiamento e altri reati, aggravati dal metodo mafioso;
  • contemporaneamente, i militari dei Comandi Provinciali di Crotone e Mantova stanno eseguendo, nelle rispettive province e in quelle di Cremona e Verona, decreti di fermo di indiziato di delitto emessi dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Catanzaro e Brescia nei confronti di 46 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei medesimi reati.
 
Interroga la Giunta regionale e l’Assessore competente per sapere
 
  • se non ritenga opportuno la costituzione di un Osservatorio regionale per il contrasto alla criminalità organizzata e mafiosa al fine di:
  • analizzare lo stato della presenza della criminalità organizzata e mafiosa nel territorio regionale ed il suo grado di influenza sulle iniziative pubbliche e private;
  • elaborare e proporre delle azioni idonee a rafforzare gli interventi di prevenzione e contrasto, con particolare attenzione alle misure per la trasparenza nell’azione amministrativa;
  • promuovere la trasparenza che può fungere da stimolo per la creazione di una rete stabilmente organizzata che sia allo stesso tempo di aiuto e da pungolo per la cittadinanza;
  • quali misure e con quali strumenti intenda intervenire, anche in assenza del suddetto Osservatorio, per svolgere l’indispensabile raccolta ed analisi di documentazione sulla presenza, nel territorio regionale, delle tipologie di criminalità organizzata e di stampo mafiosa sia di matrice italiana che internazionale e sulle iniziative pubbliche e private intraprese per contrastarla, con particolare attenzione per i settori economici più esposti.
 
Bologna, 28 gennaio 2015

3 commenti:

  1. Bla bla bla bla bla bla bla,la solita fòla,sempre e solo chiacchiere di copertura, poi nella pratica le leggi partorite dai politici strizzano l'occhio ai malavitosi.Piantatela di prenderci in giro,per favore, nei fatti sapete solo tassarci per aumentare i vostri stipendi.

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  2. Criminalità organizzata e mafiosa anche a Sasso. Ha ragione l'anonimo 14:47, cosa stà facendo in concreto la nostra NON amministrazione , vigili e carabinieri ? Zero ! a parte le solite chiacchiere che sono tutte fotocopie delle fotocopie e non si sforzano nemmeno più di trovarne di nuove.

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  3. i soliti blablazelig.amministrazione?vigili?carabinieri e carabin oggi.....ma per favore.Un bel v................o a tutta questa gent...........a

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