sabato 28 febbraio 2015

Generali sarebbe morto per un infarto. L'imprenditore di Bologna scomparve dopo una cena di lavoro fatta a Prato e fu ritrovato dopo qualche giorno annegato nel bacino Enel di Pavana. Indagato per omicidio colposo il capo cantiere dell'Anas ma il medico legale dell’imputato ha ribaltato il responso del tecnico della Procura,



Recupero della Porsche nel bacino di Pavana
 di Pasquale Petrella
Da Il Tirreno di Pistoia


 «Carlo Generali è morto per un infarto» e a causa del malore avrebbe perso il controllo della Porsche Cayenne che stava guidando e sarebbe finito nella scarpata prima di inabissarsi nel sottostante bacino Enel di Pavana nel comune di Sambuca Pistoiese. E’ questa la conclusione del medico legale, Pier Marco Leoncini, che ha illustrato davanti al giudice Luca Gaspari, le risultanze della perizia fatta sulla base della relazione del dottor Vassallo, dei reperti istologici e delle fotografie scattate dallo stesso perito nominato nel 2010 (quando avvenne la tragedia), dalla Procura di Pistoia. Il medico legale fiorentino è stato chiamato dall'avvocato Massimo Di Bello, difensore dell'imputato.
Il guard-rail sfondato


Imprenditore scomparso, trovate tracce di un incidente
Le risultanze del dottor Leoncini si sono rivelate diametralmente opposte a quelle di Vassallo che aveva concluso per la morte per annegamento dell’imprenditore settantunenne di Vergato (Bologna), titolare del marchio di moda «Carla G». Conclusioni che, insieme a quelle del perito nominato sempre dalla procura per stabilire la dinamica dell’incidente, avevano portato all’incriminazione del capo cantoniere dell’Anas, Pietro Maddaluno, per omicidio colposo, ritenendolo responsabile di non aver opportunamente segnalato la pericolosità del guard rail nel punto in cui l’auto lo sfondò. E l'Anas è rappresentata nel processo dall'avvocato Francesco La Cava del foro di Roma, anche se non le vengono attribuite responsabilità.


Dell’imprenditore si persero le tracce la sera fra il 3 ed il 4 novembre 2010 quando stava rientrando a casa da Prato dove aveva avuto una cena di lavoro. All’inizio si pensò anche ad un rapimento a scopo di estorsione. Poi tre giorni più tardi l'auto fu individuata sommersa nel bacino artificiale di Pavana e il giorno successivo, quando ormai la procura stava per decidere per lo svuotametno dell'invaso, i sommozzatori dei vigili del fuoco individuarono a poca distanza da dove si trovava l'auto, anche il corpo dell'imprenditore.
Carlo Generali

Il corpo fu restituito ai familiari e cremato ancora prima che la procura decidesse di indagare e poi  chiederne il rinvio a giudizio del possibile responsabile di quella disgrazia. Di qui l’impossibilità per il medico legale Pier Marco  Leoncini di fare a sua volta un esame diretto sulla salma, ma è comunque arrivato alle conclusioni e risposto alle domande anche dell’avvocato di parte civile, Riccardo Grifa di Bologna. Nella prossima udienza verrà ascoltato il professor Virginio Rivano, perito della difesa, sulla possibile dinamica del fuori strada.


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