sabato 28 febbraio 2015

BRUNELLO CUCINELLI 4 : IL BORGO DI SOLOMEO



L’angolo di MarcoLeoni                                                                               

 



 UN SOGNO DIVENTATO REALTA’



OGNI  GRANDE  SOGNO  COMINCIA  CON  UN  SOGNATORE.

RICORDATI  SEMPRE,  TU  HAI  LA  FORZA,  LA  PAZIENZA,  E  LA  PASSIONE  PER  ARRIVARE  ALLE   STELLE  E  CAMBIARE  IL  MONDO.
                                                                                        Harriet  Tubman
 

 SOLO  L’AMORE  PUO’  GENERARE  UNA  SIMILE BELLEZZA

Brunello, nato e cresciuto in Umbria, ha respirato fin da bambino la filosofia francescana e fatto suo il messaggio del Poverello di Assisi:
applicare a tutto quello che si fa il fine più alto, il BENE.
Per lui il denaro riveste un vero valore solo quando è speso per migliorare l’esistenza e la crescita dell’uomo, ed è questo il nostro fine.
In ossequio a questo profondo convincimento, continua Brunello, parte consistente dei profitti è reinvestita nell’azienda e parte utilizzata per il restauro e la riqualificazione del Borgo.
Un luogo dove vorrei che si frequentassero persone di tutti i ceti, nullafacenti, pensatori, architetti, sognatori, perché credo che ci sia bisogno di luoghi dove si possa parlare.
Mi sono un po’ispirato ai principi tedeschi dei primi dell’800, che quando gli veniva affidato un territorio cercavano di farlo crescere, di creare lavoro, cultura, educazione e civiltà.



Nel conservare e abbellire, restaurare questo piccolo borgo abbiamo spesso ascoltato la parola dei nostri sapienti maestri i quali ci hanno educato ad ascoltare il “ GENIUS  LOCI “, lo spirito dei luoghi e nel fare questo ci siamo rifatti all’imperatore Adriano quando dice “ ci sentiamo responsabili delle bellezze del mondo “
La bellezza di questi borghi non è frutto del caso, ma appunto di una attenta osservazione dei siti, delle caratteristiche del territorio, della esposizione al sole, ai venti, prima di dare inizio a qualsiasi tipo di intervento, poi, cosa molto importante, l’utilizzo di materiali autoctoni che si inseriscono perfettamente nel paesaggio circostante, dalle loro forme armoniose, risultato dall’accorpamento degli edifici come fossero stretti in un abbraccio pieno d’amore.
Frutto anche del rispetto che in passato si aveva per la natura con la quale si riuscivano a creare situazioni di grande equilibrio e grande fascino.
E tutte queste sane abitudini sono state ricordate e riprese durante l’attenta e competente ristrutturazione del borgo durata oltre 25 anni.

Ma tutto questo come e perché nasce?

Sarà lo stesso Brunello a spiegarcelo.

Riporto letteralmente le sue parole.
 

                                                          IL  BORGO
“Nel 1985 le cose andavano davvero bene; già in quei primi spazi si cominciava a stare stretti, e bisognava trovare una nuova sede più ampia.
Le ricerche non furono né facili né brevi.
Una sera, mentre tornavo a casa, il mio sguardo cadde sul dolce colle di Solomeo, con i suoi boschi sempreverdi, il borgo, il castello, l’antica villa Antinori.
Era il paese della mia fidanzata Federica, oggi mia moglie, e lo conoscevo da tanto tempo, quella sera, però, mi appariva diverso, era come se lo vedessi per la prima volta.
Sentii che quello che avevo dinanzi era proprio il luogo tanto a lungo cercato:
quel colle, con i suoi antichi edifici quasi diruti (in rovina), narrava la favola di sogni lontani, ora divenuti realtà.
Acquistare quei beni significò convincere il loro vecchio proprietario che il mio affetto per quel borgo non era minore del suo, così antico, e che quelle mura, consumate dal tempo, sarebbero state restaurate e curate con il rispettoso amore dovuto alle cose che fanno parte della nostra cultura”.

Molto interessante conoscere l’atteggiamento con cui Brunello si è accinto alla ristrutturazione del borgo, credetemi c’è molto da imparare.
Riporto anche in questo caso le sue parole:

  
                                                    IL RESTAURO
Il restauro e il recupero funzionale di Solomeo sono stati come il risveglio di un genio addormentato.
Innestare una nuova vita su un tessuto storico non è cosa semplice, poiché in agguato c’è il rischio che il fascino del suo incanto svanisca per sempre.
( Aggiungo io, purtroppo molto spesso si vedono interventi di ristrutturazioni non   corrette che hanno rovinato irrimediabilmente edifici meravigliosi ).
E trovammo la chiave giusta nella semplicità del nostro più antico valore: L’UMANITA’.
Persone ancora memori delle tradizioni artigianali e delle tecniche dei loro padri si misero all’opera con l’amore per la loro terra umbra, recuperando pazientemente, con atteggiamento quasi francescano, la spiritualità dei luoghi, e con essa il tempo della storia, che sarà quello dei giorni futuri, con il nuovo Foro delle Arti, inaugurato a settembre 2008, dove tra giardini e alberi ombrosi, con un teatro e con un anfiteatro all’aperto, è possibile incontrarsi per il piacere di conoscersi, con il desiderio di vivere, di meditare in silenziosa solitudine, o di ridere serenamente insieme”.

                   UN  PEZZO  DI  BELLEZZA  CHE  BRUNELLO CUCINELLI
                              HA  LASCIATO IN DONO  ALL’UMANITA’

Sono molto felice che Brunello Cucinelli sia riuscito a trasformare in realtà quello che per me è rimasto semplicemente un sogno.


Continua… prossimo appuntamento domenica 15 marzo 2015.

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