Don Giuseppe Zaccanti |
La cerimonia
di accoglienza a Tolè della salma di don Giuseppe Zaccanti è prevista per oggi,
martedì 11 novembre alle 14, cui seguirà la tumulazione nel cimitero della sua
cittadina. Tanti i commenti di suffragio per la perdita del sacerdote e di vicinanza
alla famiglia di don Giuseppe.
Dante Lolli
scrive. “Ho conosciuto don Zaccanti quando era seminarista e rimasi affascinato
dalla sua grande fede nella Madonna.
Tutte le
persone che l' hanno conosciuto durante la sua lunga vita dedicata con entusiasmo
alla attività pastorale, lo ricordano con
affetto e ringraziano il Signore per avercelo donato sempre disponibile e attento per la
gloria di Dio e per la salvezza delle anime.
Dona a Lui
Signore la Tua Pace”.
Lorenzo
Z. aggiunge un suo ricordo:
“Anni
fa quando a Tole', durante la processione di Natale diretta al presepe, hai
allungato il passo e senza dir nulla mi hai preso il braccio, l'imbarazzo
iniziale si e' presto trasformato in piacevole conservazione, come accade con
un amico.
Ascoltare le tue prediche, anche per chi non e' credente, era a dir poco affascinante.
Diretto, chiaro, coinciso; capace di passare dal latino al dialetto bolognese con una naturalezza disarmante.
Un esempio da seguire per tutti i sacerdoti”.
Ascoltare le tue prediche, anche per chi non e' credente, era a dir poco affascinante.
Diretto, chiaro, coinciso; capace di passare dal latino al dialetto bolognese con una naturalezza disarmante.
Un esempio da seguire per tutti i sacerdoti”.
Don Giuseppe Zaccanti era nato a Tolé il
15 febbraio 1918 e fu ordinato sacerdote
nel 1944. Nominato vice Rettore del Seminario
Arcivescovile nel 1944 fu inviato come cappellano militare in Albania durante
la guerra. Fu arciprete a Bisano di Monterenzio e
parroco a S. Maria Annunziata di Fossolo.
Ricordo anni fa quando a Tole', durante la processione di Natale diretta al presepe, hai allungato il passo e senza dir nulla mi hai preso il braccio. L'imbarazzo iniziale si e' presto trasformato in piacevole conservazione, come accade con un amico.
RispondiEliminaAscoltare le tue prediche, anche per chi non e' credente, era a dir poco affascinante.
Diretto, chiaro, coinciso; capace di passare dal latino al dialetto bolognese con una natularezza disarmante.
Unico anche oggi durante l'ultimo saluto ai suoi paesani.
Un esempio da seguire per tutti i sacerdoti.
Lorenzo Z.
il tuo sorriso la tua espressione mi rimaranno sempre nel cuore ciao don..
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