Sasso Marconi. Sciopero alla Kemet per riaprire il 'tavolo della trattativa'.

Impiegati e operai Kemet  davanti ai cancelli questa mattina, in applicazione del programma di scioperi articolati proposto dalla RSU  per protesta  contro l’annunciata volontà di ridurre l’organico dello stabilimento di Pontecchio Marconi di 50 unità e riorganizzare l’orario dei turni di lavoro da sette a otto ore. A rendere ancor più sentita la protesta  di questa mattina, il comunicato con cui l’azienda, già uscita dalla trattativa,  annuncia di ritenere  superato il contratto aziendale,  essendo prossimo alla scadenza,  e di voler quindi applicare quello nazionale che prevede appunto otto ore di lavoro per turno, con una sosta di mezz’ora, anziché l’ora applicata attualmente.

Maria Grazia Pietroni,

L’irritazione  di coloro che presidiavano i cancelli dell’azienda era palpabile. “ Abbiamo indetto un pacchetto di ore di sciopero a ‘sorpresa’ perché vogliamo che venga riaperto il tavolo della trattativa e si concluda il confronto con Kemet  che porti a una soluzione equilibrata,” spiega la delegata Fiom Maria Grazia Pietroni, che aggiunge:  “ Sono vent’anni che faccio la delegata e ne ho viste di tutti i colori, ma una dirigenza così lontana dai lavoratori è  la prima volta che mi capita. Conferma il detto che al peggio non c’è mai fine”.  L’ operaio che le è accanto aggiunge: “ La proprietà non intende rispettare gli accordi stipulati nel 2008 che prevedevano  600 posti di lavoro in questo stabilimento. Ora siamo 480 e la prospettiva è di scendere a 430”.

Uno degli scioperanti

Luca, un impiegato che ha incrociato le braccia, aggiunge. “All’arrivo di Kemet si disse che la valutazione del gruppo industriale indicava Sasso Marconi come sito produttivo con capacità di 340 addetti. Mi sembra che questo sia il vero obiettivo che si vuole raggiungere. Le macchine tecnologicamente più avanzate sono state trasferite all’estero e quelle obsolete e con scarsa capacità produttiva sono rimaste qua. E’ un segnale inequivocabile”.

Intanto il consigliere comunale di Un’Altra Sasso, Eugenio Salamone, continua la sua raccolta di firme a sostegno della vertenza.