Il consigliere comunale Pietro Fortuzzi, con una
interrogazione, ha chiesto al sindaco di Sasso Marconi Stefano Mazzetti la ‘
convocazione urgente di un consiglio comunale aperto con la presenza di sindacati, Rappresentanza sindacale unitaria
(Rsu) e lavoratori della Kemet per informare
sulla situazione occupazionale del polo
produttivo di Pontecchio Marconi dopo gli incontri avvenuti in questi giorni’ .
La dirigenza dell’azienda ha ‘denunciato’ un esubero di circa 50 unità
operative. Inoltre chiede una riorganizzazione dei turni di lavoro che comporta
un aumento di 5 ore lavorative per turnista la settimana.
Abbiamo raggiunto telefonicamente i componenti della
Rappresentanza Sindacale Unitaria ( RSU) dello stabilimento di Pontecchio
Marconi. Hanno valutato positivamente la richiesta di Fortuzzi e giudicato opportuno
coinvolgere la cittadinanza e le istituzioni in un confronto che rischia di
impoverire ulteriormente l’organico produttivo della Kemet e peggiorare in modo rilevante le
condizioni di lavoro per chi conserva il posto.
Fortuzzi tanto criticato è e rimane l'unico consigliere che si occupa di Kemet.
RispondiEliminaChe a volte esageri con sparate fuori luogo ok, ma rimane l'unico politico comunale ad avere preoccupazioni per i lavoratori Kemet.
Primo errore dei Sindaci PD lo spostamento dello stabilimento di Sasso M. a Pontecchio quella è stata una tela ben tessuta ai tempi d'oro 2005-2007 per agevolare le coop rosse; ma il mercato immobiliare è crollato, ora quel terreno ex Arcotronics di chi è del Comune? la kemet doveva rimanere in via San Lorenzo 14.
Secondo errore scorporare la divisione meccanica ora Manz dalla condensatori.
Visto l'insuccesso delle istituzioni a pagare sono i lavoratori e basta , i dirigenti Kemet si rimpinzano le tasche mantenuti dai sacrifici dei lavoratori e lavoratrici.
Fortuzzi chiedi chiarimenti e se ci sono responsabilita' non sei tu che devi dimetterti ma il Sindaco la giunta regionale PD , sarebbe atto dovuto ; ma stanno bene li la poltrona frutta bene!
Se si vuole salvare i lavoratori Kemet ed i loro diritti bisogna manifestare fare lotta dura , per gli Americani e per la dirigenza Italiana sarebbe un fatidio, gli azionisti insorgerebbero e il bello diventerebbe brutto ,la mentalita' kemet è fare vedere e dire che è tutto ok. tutto bello fuori ma dentro pieno di macchinari eguali solo a rottami questi prendono soldi nostri Italiani dalla cassa integrazione per poi investire all' estero.
RispondiEliminaAi delegati FIOM, una decina di anni fa se Mazzolini ex amministratore delegato Arcotronics diceva dico diceva qualcosa fuori dalle righe, mobilitavate Sindaci, pensionati bandieroni , tamburoni , ristoro da festa dell'unita'.
Ora questi Americani appena fanno bu tutto tace!
Svegliatevi i lavoratori rischiano il posto di lavoro
Vorrei dire al primo commentatore che il vecchio stabilimento di Sasso avrebbe avuto il bisogno di un’enorme bonifica con un esborso economico molto rilevante. All'epoca le Istituzioni Regionali e Comunali presero una decisione coraggiosa sapendo di esporsi a commenti fuori luogo e ingiuriosi-. Bene hanno fatto i successori che hanno aiutato il progetto e i Lavoratori, ce ne fossero di queste iniziative politico/sindacali strategiche che incoraggino le imprese, con tutti i problemi s'intende, e lasciate stare le Coop dove sono ormai queste scuse, fanno ridere e sono arcaiche. In bocca al lupo ai Dipendenti Kemet
RispondiEliminaPiano guardiamo la realta' si lo stabilimento vecchio era in parte tutto fatiscente ci puo stare, ma dove ora vi è Manz ela palazzina uffici ,ed il magazzino materie prime sono stabili in buono stato conservativo.
RispondiEliminaE la ditta Manz ha 24 mesi se accordi in corsa non cambiano la situazione,di tempoper trovare allocazione nel territorio o deve sloggiare.
Quindi cosa nascondono i poteri occulti del PD e coop rosse alla fine della fiera staremo da vedere.
Intanto chi paga sono i lavoratori e lavoratrici Kemet ricordando che non vi soo solo i lavoratori di Sasso M. ma anche i pochi rimasti da Monghidoro, e 250 unita' circa di Vergato e per essi questo decentramento a Pontecchio è costato piu' caro dei colleghi di Sasso M. , le sono state date le navette ok. m a i disagi ci sono ugualmente.
A Pontecchio lo Stabilimento è decentrato ai servizi.
Come gia' detto a rimetterci sempre i lavoratori, e le istituzioni a godersi i privilegi vergogna rossa!!!!!!
Ora basta il Sindaco la regione, scendano in campo prima che sia troppo tardi, la situazione Kemet è grave piu' di quello che sembra, ora basta blaterare fate dei fatti o i lavoratori ci rimettono come sempre le penne.
RispondiEliminaPiantatela con i giochi ti do la terra poi lo stabilimento ci vogliono garanzie sul lavoro paletti!!!!
I lavoratori sono stanchi di esser presi in giro da una politica sbagliata servono garanzie occupazionali nessuno, nessuno in Kemet Pontecchio deve essere licenziato, ci siamo capiti!!!!!!!!!
Così va meglio, siamo d'accordo nessuno deve essere licenziato, altra cosa sono le politiche industriali di questo paese fallito che fanno acqua da tutte le parti, fino a che gli investitori internazionali possono comperare aziende in Italia per trasferire il no out in nazioni a basso reddito per noi è la fine anzi siamo già morti se no si fa una rivoluzione culturale, dove i valori e la dignità del lavoro e delle persone,non sia di riferimento per le politiche socioeconomiche
RispondiEliminaQuesta nuova " crisi " Kemet capita in un momento sfavorevole per i lavoratori, il signor Renzi sta preparando modifiche al lavoro doc. Monti con la legge Fornero ha dato la mazzata n. 1 ; ora Renzi con la sua riforma modifica l'articolo 18 e sara' la fine del lavoro in italia , neppure Berlusconi ha fatto tanti danni ai lavoratori che di danni il cavaliere ne ha fatti,
RispondiEliminaAuguriamoci che i sindacati insieme a tutti i lavoratori fermano il paese con mobilitazioni di massa , i lavoratori Kemet sono gia' pronti!!!!!